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Esiste ancora il proletario?

  1. #31
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 14/7/2007
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    sniper guarda che anche chi studia non sempre ha la fortuna di far un lavoro autonomo......specie qui al sud spesso ti devi accontentare
    nn dico che sia giusto, a me personalmente darebbe molto fastidio, ma capisco chi nn puo' scegliere e deve adeguarsi......


  2. #32
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da nuvolablu



    il metodo oggettivo esiste eccome:
    basta guardare le ore di lavoro di ogni singolo dipendente....quanto produce in termini di efficienza ....quanto si assenta rispetto ai colleghi.....quanto è puntuale a lavoro......quante FINTE malattie si prende......non ti sembrano criteri oggettivi per dire che tizio MERITA piu' di caio??
    se poi il caporeparto del momento non vede dove dovrebbe vedere, allora ci sarà la dirigenza che valuterà il comportamento di ogni singolo lavoratore.......la meritocrazia potrebbe benissimo esser attuata, basta volerlo.
    Se fossimo in una fabbrica dell'ottocento a produrre ognuno di noi individualmente la lana, o il tessuto al telaio... basterebbe misurare le matasse di lana prodotta per avere una misura del nostro rendimento. Perdi però di vista che oggi "i termini di efficienza" di cui parli sono ben difficilmente quantificabili. Tu stessa alla fine, hai ridotto il tutto a misurare il numero di giorni di malattia... ti renderai conto che questo con la meritocrazia non ci ha niente a che vedere. L'assenteismo va combattuto e già esistono strumenti afficaci per questo, ma la meritocrazia è altra cosa: è misurare quanto io - rispetto a te - in una giornata di lavoro, sono più produttivo. Ed è impossibile misurarlo con criteri oggettivi. A un programmatore per esempio che gli conteresti: quante righe di software ha scritto? E quello ti fa un loop sulle stesse istruzioni... quante ore è stato al terminale? e quello tutto il tempo se ne sta su FdT... La qualità del suo software? E chi e come la giudica? ... E' inutile, l'unico sistema è attribuire la "fiducia" al tale programmatore di essere produttivo o la sfiducia di non esserlo e questo lo si fa in funzione del giudizio che può esprimere di lui il suo capufficio e tale giudizio è tenuto più o meno in considerazione in funzione di quel che il dirigente pernsa di tale capufficio e così via... Insomma la meritocrazia è utopia, ma per questo motivo.
    Da'ltra parte a chi non piacerebbe essere valutato per quel che ha fatto, avendo la certezza di non subire ingiustizie? Credo che chi innesca meccanismi di disonestà sul lavoro (assenteismo) lo faccia prevalentemente perché si sente malvalutato per il lavoro svolto.

  3. #33
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo

    Credo che chi innesca meccanismi di disonestà sul lavoro (assenteismo) lo faccia prevalentemente perché si sente malvalutato per il lavoro svolto.
    Ma certo....solo perchè non è un imprenditore, allora automaticamente è buono, povera vittima e non può assolutamente essere solo un lavativo che non vuole fare un c***o......ma possibile che non ci si riesca a staccare dalla fine dell' 800 e si ragioni ancora in termini di "padrone cattivo" - "lavoratore buono"?

  4. #34
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da darkness_creature

    Ma certo....solo perchè non è un imprenditore, allora automaticamente è buono, povera vittima e non può assolutamente essere solo un lavativo che non vuole fare un c***o......ma possibile che non ci si riesca a staccare dalla fine dell' 800 e si ragioni ancora in termini di "padrone cattivo" - "lavoratore buono"?
    D'altra parte è la mentalità destrorsa di cui si parla nell'altro thread, che porta principalmente a farsi gli interessi propri anziché quelli della collettività. Con lo stesso metro comportamentale allora, un lavoratore della tua stessa schiatta ideologica (!) perché dovrebbe lavorare quando può furbescamente assentarsi e magari fare un secondo lavoro per guadagnare 100 per lui e la sua famiglia, anziché far guadagnare 20 a tutti i suoi colleghi operai che perderanno alla fin fine il lavoro se la fabbrica andrà in rovina?
    Io sono assolutamente contrario all'assenteismo per finte malattie, soprattutto perché questo non tutela i malati veri e oggi, fra tumori e altre malattie simili, ce ne sono troppi.
    E' anche vero che molto spesso l'assenteismo è stato preso come scusa da imprenditori senza scrupoli per farsi e giustificare gli affari propri. L'Alitalia per esempio fallisce per via dell'assenteismo dei suoi dipendenti... ma nessuno si pone il dubbio della gestione fatta dai suoi dirigenti, che poi fra le altre cose sono responsabili anche dell'assenteismo stesso.
    Gli strumenti per combattere l'assenteismo, se si vuole, ci sono. Scattano automaticamente riduzioni di stipendio se si superano un certo numero di malattie, il licenziamento per giusta causa se si supera una seconda soglia, sia per una malattia continuativa che per un cumulo di malattie in tre anni. Ne consegue, assurdo, che un malato di tumore, per non essere licenziato, dopo 5 mesi e 29 giorni, debba andare a lavorare un giorno con carrozzina e flebo e che comunque si vedrà retribuito al 50% proprio quando si trova nela necessità di dover affrontare nuove e inderogabili spese.
    Secondo me siete troppo semplicistici nelle vostre convinzioni, non critico certi principi di fondo, ma il voler fare queste guerre sante, giustiziando tutto e tutti pur di vedere soddisfatto un senso di finta giustizia che avete dentro.

  5. #35
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Ma infatti io sono convintissimo che l'assenteismo sia una piaga, e non mi assenterei se non per motivi seri e comprovati, sulla cui veridicità il datore di lavoro non potrebbe avere alcun dubbio. Se devo fare un secondo lavoro lo faccio AL DI FUORI dell'orario in cui svolgo il primo. E sul fatto che l'Alitalia sia gestita MALISSIMO sono sempre stato d'accordo....così come nel caso delle Ferrovie dello Stato, della Sanità e di tutti gli altri servizi importanti in Italia (che è poi il motivo per cui io non condanno l'evasione fiscale)

    E non vedo perchè, se i dipendenti si assentano a cavolo, l'imprenditore non possa a sua volta usarlo come scusa per farsi gli affari suoi.....se i dipendenti si comportano correttamente, allora è un altro discorso....ma nel momento in cui si inizia un braccio di ferro...bè, entrambe le parti lo portano avanti con tutte le loro armi.

  6. #36
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da darkness_creature
    Ma infatti io sono convintissimo che l'assenteismo sia una piaga, e non mi assenterei se non per motivi seri e comprovati, sulla cui veridicità il datore di lavoro non potrebbe avere alcun dubbio. Se devo fare un secondo lavoro lo faccio AL DI FUORI dell'orario in cui svolgo il primo. E sul fatto che l'Alitalia sia gestita MALISSIMO sono sempre stato d'accordo....così come nel caso delle Ferrovie dello Stato, della Sanità e di tutti gli altri servizi importanti in Italia (che è poi il motivo per cui io non condanno l'evasione fiscale)

    E non vedo perchè, se i dipendenti si assentano a cavolo, l'imprenditore non possa a sua volta usarlo come scusa per farsi gli affari suoi.....se i dipendenti si comportano correttamente, allora è un altro discorso....ma nel momento in cui si inizia un braccio di ferro...bè, entrambe le parti lo portano avanti con tutte le loro armi.
    Sei libero di vivere e pensare con le tue contraddizioni, resta il fatto che l'assenteismo con la meritocrazia non ci azzecca un bel niente... ancora non mi avete trovato un metodo di misura del merito di un lavoratore che sia degno di essere preso in considerazione.

  7. #37
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
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    scusa ma quello che si contraddice sei tu.....
    ma come fai a dire che l'assenteismo nn ci azzecca nulla con la meritocrazia???
    mi spieghi per te cosa significa meritocrazia?

  8. #38
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da nuvolablu
    scusa ma quello che si contraddice sei tu.....
    ma come fai a dire che l'assenteismo nn ci azzecca nulla con la meritocrazia???
    mi spieghi per te cosa significa meritocrazia?
    Meritocrazia significa preporre una serie di obiettivi di interesse dell'azienda che il lavoratore deve raggiungere, ordinati secondo una scala. A seconda di quale sia l'obiettivo raggiunto si ha il merito del lavoratore...
    Questo metodo, che in teoria è logicissimo, incontra poi in pratica una serie di difficoltà di realizzazione tale da divenire utopistico.

  9. #39
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
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    partendo dal presupposto che l'azienda va avanti, e l'imprenditore guadagna GRAZIE al sudore dei propri dipendenti....
    mi spieghi come incentiveresti i lavoratori a raggiungere questi obiettivi utili per il benessere del'azienda??
    quindi per te il lavoratore MERITA solo in termini di quanto produce??

  10. #40
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da nuvolablu
    partendo dal presupposto che l'azienda va avanti, e l'imprenditore guadagna GRAZIE al sudore dei propri dipendenti....
    mi spieghi come incentiveresti i lavoratori a raggiungere questi obiettivi utili per il benessere del'azienda??
    quindi per te il lavoratore MERITA solo in termini di quanto produce??
    Non sono io il fautore della meritocrazia.
    Fosse per me i lavoratori sarebbero considerati tutti allo stesso modo.
    Siete voi che auspicate la meritocrazia a dover escogitare dei termini dei suoi meriti che possano essere plausibili.

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