12-05-07 Family Day.
Vorrei partire dal fatto che in Italia c'è il vizio di appellare qualsiasi cosa con parole inglesi. La stessa Chiesa o meglio lo stesso papa che vuole ripristinare la messa in latino permette poi una manifestazione di intolleranza (quale quella del family day) con un nome tutto inglese.
Ora finita la polemica semantico-linguistica, inizierei con quella VERA:
partendo dal presupposto che una qualsiasi manifestazione pacifica è permessa dalla nostra costituzione e che in un paese che si dichiara libero non ci possono essere divieti in materia, c'è qualcosa all'interno della "festa della famiglia" che non va, qualcosa di sottinteso.
INTOLLERANZA
In un contesto sociale o politico, l'intolleranza è l'intransigenza verso (o la mancata accettazione di) persone o opinioni che esprimano punti di vista differenti dai propri. Può manifestarsi con atteggiamenti o azioni di ostilità nei confronti di tali opinioni o della persona che le esprime.
L'intolleranza può sfociare in atteggiamenti razzistici, sessistici e in generale di avversione verso orientamenti e preferenze sessuali, posizioni religiose, politiche. In molti casi l'intolleranza si basa su pregiudizi e può condurre nei casi estremi a discriminazione, violenza fisica (genocidio, Olocausto) o verbale.
Il family day ha in seno una forte componente di intolleranza, non tanto quando si dichiara "pro famiglia" ma quando impone come famiglia MODELLO quella della chiesa cattolica, come modello GIUSTO da perseguire ma anche qui ci sarebbe poi da fare qualche considerazione aggiuntiva: (che l'istituzione Chiesa non fa)
San Giuseppe come padre putativo;
Maria come donna partoriente vergine ;
Lo spirito Santo come inseminatore ufficiale;
Cristo come figlio.
Certo io non la definirei una "famiglia classica" o peggio ancora "naturale"
(sul concetto di naturale poi non voglio approfondire altrimenti starei qui a scrivere un saggio)
Il family day è una montatura per manifestare contro i DICO, visti come chissà quale proposta rivoluzionaria, quando basta pensare che i famosi PACS, che da noi sono considerati troppo "estremi", in Spagna li fece approvare Aznar.
Quando poi all'interno del corpus chiesa gli omosessuali sono in netta maggioranza.
l'articolo venti della nostra costituzione recita quanto riportato:
Art. 20.
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
va detto (per essere precisi) inoltre che un altro articolo cita come famiglia "naturale" quella fondata su una madre, un padre e eventuali figli; ma va detto che la stessa costituzione non è stata scritta oggi e che era impensabile un pò di anni fa (per quanto intollerante fosse) considerare famiglie "diverse".
Il family day nasconde quella fetta di potere che la chiesa vuole mantenere. Non ci si rende conto che l'indignazione è tanta, troppa, e che le libertà qui è solo il Vaticano che le vuole ledere.
Nel marasma in cui è precipitato il nostro povero Paese, non ha certo bisogno di queste ipocrite manifestazioni, nè da una parte, nè dall'altra (faccio riferimento all'altra manifestazione, quella indetta dal partito radicale).
E' purtroppo vero che il nostro non può aspirare a diventare uno Stato laico, perchè gli inciuci tra Vaticano e politica determinano una situazione di stallo tale da renderci ridicoli all'Europa intera, oltre al fatto gravissimo di arrestare un processo di sviluppo sociale e politico.
Ora trovo veramente singolare che in un paese in cui da decenni (quindi eredità di governi democristiani e una ben più lunga influenza della chiesa, del suo magistero e della sua cultura della cosa pubblica) manca una politica significativa sulla famiglia e sull'assunzione di responsabilità verso chi non può o non vuole sposarsi, si faccia una manifestazione come la Family Day.
Come se la crisi della famiglia, il fatto che si facciano pochi figli, il costante aumento del numero di giovani che trovano poche ragioni per uscire dalla famiglia d'origine per provare a farsene una propria, dipendesse dal fatto che ci sono i DICO o perchè ci sono troppi omosessuali in giro.
In altri paesi dove, apparentemente, la famiglia è "meno" forte, dove l'accettazione dei diversi modi legali di farla è più radicata, dove il Welfare è più equo, le famiglie continuano a formarsi e il tasso di natalità è più alto che in Italia.
Secondo me, la contrapposizione frontale ai Dico,da cui nasce il Family day, è dovuta alla pretesa di mantenere il monopolio per definire quali sono i rapporti responsabili e quali no, di stabilere quali sono gli amori leciti e quali no.
In base a questa pretesa, per anni non sono stati riconosciuti i diritti dei figli nati al di fuori del matrimonio, così come, per anni, ci si è opposti ad ogni forma di divorzio, pur tollerando ogni sorta di "famiglia di fatto" purchè restasse nell'ombra.
Sono disposta a denti stretti a riconoscere che il mondo Clericale italiano fa anche un pò compassione: continua a seguire una strada sbagliata, che non porta da nessuna parte, perde milioni di fedeli, e li agiografa soltanto attraverso la rappresentazione Medianica, di cui Wojtila era un "Maestro".
Davanti alle loro tesi, credo ci sia davvero una forte disperazione e paura di non essere più ascoltati, ma allora a che pro continuare su questa linea? Possibile che tante persone illuminate (e molte lo sono, non dite di no) continuano a sparare caz*zate e a vivere in una realtà ovattata dove, fra l'altro, si giustificano le "missioni di guerra/pace" anche se con un vago imbarazzo (pronti a smentirsi il giorno dopo ma mai senza una reazione indignata verso uno stato che propaga ancora la guerra e certi ideali ai ventenni di oggi)?
La fredda determinazione del card. Bagnasco è sintomatica: gente di questo tipo rappresenta il fallimento utopistico della Chiesa nella vocazione comunicativa tra i popoli. Oltretutto, e questo è ancora più grave, hanno messo in discussione la dignità dell'Uomo, l'Umanesimo e tutto il resto.
Ormai fatico a notare le differenza tra una qualsiasi multinazionale, tipo Nike, con l'azienda Chiesa. Anzi sì, trovo che la Nike abbia l'onestà d'intenti dichiarando che è una società a scopo di lucro.