Dal sito web di Greenpeace:"In Congo, l'industria del legno ruba la foresta a bonobo, elefanti africani e ippopotami. Le comunità locali dei pigmei Twa rischiano di perdere la loro casa, a colpi di motosega. È la denuncia di Greenpeace, a una settimana dalla conferenza di Bruxelles sulla "Gestione sostenibile delle foreste della Repubblica Democratica del Congo".
"Il Mar Mediterraneo è vicino al collasso: lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, le spadare, il ranching dei tonni, l'inquinamento e gli impatti dei cambiamenti climatici sono solo alcuni fattori di una crisi sempre più profonda e preoccupante. Greenpeace ha presentato oggi un rapporto per chiedere di istituire, all'interno del Mediterraneo, un network di 32 riserve marine a tutela di uno degli ecosistemi più fragili del Pianeta. Alla conferenza stampa, che si è tenuta a bordo della Rainbow Warrior ormeggiata nel porto di Genova, è intervenuto anche Beppe Grillo."
L'Amazzonia è l'ecosistema più ricco al mondo di biodiversità: ospita circa 60.000 specie di piante, 1.000 specie di uccelli e oltre 300 specie di mammiferi. Il Rio delle Amazzoni ospita 2.000 specie di pesci d'acqua dolce, oltre a mammiferi acquatici come il delfino rosa e la lontra gigante. La foresta amazzonica è inoltre abitata da 20 milioni di persone. Tra queste ci sono 180.000 amerindi e molti cabocli - tradizionali abitanti della foresta, discendenti da amerindi e portoghesi. La sopravvivenza di questi popoli dipende dalla foresta che, oltre ad avere un ruolo importantissimo sul piano culturale, assicura loro cibo, riparo e medicine.
Il problema e le conseguenze della deforestazione
Anno dopo anno, le compagnie del legno penetrano sempre più a fondo nel cuore della foresta amazzonica, devastandola. Tra l'agosto del 2003 e l'agosto del 2004, l'industria del legname ha spazzato via, nel solo Brasile, 2.630.000 ettari di foresta primaria; sono state aperte inoltre nuove strade, spianando così il terreno ad altre attività distruttive quali l'allevamento e l'agricoltura. Quanto più si estrae in profondità nella foresta, tanto più si allentano i controlli da parte dell'agenzia ambientale brasiliana e si diffondono pratiche illegali di sfruttamento forestale come il taglio di specie protette e l'invasione di terre abitate dagli indigeni."
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.Molte persone sono convinte che quello che sta capitando non li riguardi,perchè le conseguenze si vedranno fra molti anni.Non riusciamo a capire che la terra non è nostra, siamo solo ospiti qui e stiamo letteralmente distruggendo la nostra casa.
Le persone che se ne occupano seriamente sono davvero poche,rispetto a coloro che se ne fregano completamente.Spero che questo sia il posto giusto per mettere questo argomento e discuterne un pò.