Tedeschi e olandesi, record d'intelligenza Ai primi posti i cittadini di Paesi del Nord, Italia al quinto posto. Male i francesi, considerati tra gli ultimi nella classifica
Secondo lo studio, le popolazioni del Nord Europa potrebbe essere più intelligenti anche perchè nel corso dei secoli hanno sviluppato un cervello più grande (Contrasto)
LONDRA - I cittadini dell'Europa del Nord sono molto più intelligenti di quelli dell'Europa latina. Non è la riedizione di una nuova teoria razzista e ariana, ma il risultato di una ricerca scientifica presentata dall'università dell'Ulster sul quoziente intellettivo dei cittadini del Vecchio Continente: secondo questa speciale classifica la media del quozienti d'intelligenza dei cittadini del Nord Europa è di otto punti maggiore rispetto a quella dei paesi meridionali. Ma con qualche eccezione che riguarda, tra l'altro, l'Italia.
ITALIANI - Secondo l'indagine i più intelligenti d'Europa sono i tedeschi e gli olandesi, che hanno un quoziente di intelligente medio di 107 punti. Seguono polacchi e svedesi ma subito dopo, al quinto posto, ci sono gli italiani che sono i più intelligenti dell'Europa meridionale e sono anche l'unica popolazione di Paesi affacciati sul Mediterraneo che riesce a competere con i «cervelloni» del Nord. Il quoziente d'intelligenza medio di un italiano è indicato in 102 punti.
■La classifica dei più intelligenti
CLASSIFICA - Ciò che è sorprendente è che tra le ultime posizioni si attestano i discendenti di Voltaire: i francesi sono diciannovesimi con 96 di quoziente intellettivo, al pari di Romania e Bulgaria, in una classifica che comprende 23 nazioni. E i giornali inglesi, naturalmente, non hanno mancato di far notare, in nome della storica rivalità con la Francia, visto che il «qi» attribuito ai britannici è stato un onorevole 100.
RICERCA - La ricerca è stata guidata dal professore Richard Linn, docente dell'Università dell'Ulster che l'anno scorso fu molto contestato perchè in un'altra ricerca aveva stabilito che gli uomini mediamente superano di 5 punti le donne in quoziente d'intelligente. Ma probabilmente le polemiche lo galvanizzano: il professore continua a spiegare i risultati delle sue ricerche attraverso «verità» che non sono state dimostrate scientificamente. Secondo il professore infatti questi risultati sono il frutto della storia dell'uomo: le popolazioni del Nord Europa, secondo Linn, hanno sviluppato un cervello più grande a causa del clima freddo, mentre l'opposto è accaduto alla gente che vive nel Sud del Vecchio Continente. «I primi essere umani nelle aree del Nord sono sopravissuti a inverni freddissimi in luoghi dove non c'erano frutti per cibarsi e quindi sono stati costretti a cacciare gli animali di grossa taglia». Ma secondo il professore Linn, ciò che ha influito maggiormente nel corso degli anni è il cibo. «Il principale fattore che ha influenzato la crescita del quoziente intellettivo è il regime alimentare. Le persone nell'Europa del Sud, potrebbero aver assunto cibi con meno proteine, minerali e vitamine necessari per lo sviluppo mentale»
STORIA - Il professore ha speso tre degli ultimi anni a studiare test sull'intelligenza di tutti i cittadini europei. Ha anche pubblicato un libro dove sono spiegate dettagliatamente alcune differenze. Ad esempio perchè chi vive in grandi metropoli è più intelligente di chi vive in piccoli borghi e la differenza tra l'alto quozienti intellettivo degli studenti britannici e americani rispetto a quello degli studenti degli altri paesi. Inoltre il professore dichiara che nella secolare lotta, tra inglese e francesi, i primi sono molto più intelligenti dei secondi ed la grande differenza (il quoziente medio degli inglese è di 100 punti, contro il 94 dei francesi), potrebbe spiegare una sconosciuta legge della storia: «Le popolazioni con il più alto quoziente d'intelligenza vincono sempre le guerre a meno che essi non siano demograficamente molti meno numerosi, come è accaduto per i tedeschi nel 1942».
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