KABUL (AFGHAISTAN) - Il cammino dell' Afghanistan verso la piena democrazia e' ancora impegnativo, ma l'Italia ''non fara' mancare il suo contributo: politico, militare, diplomatico, economico e civile''. Lo ha detto il ministro della Difesa Arturo Parisi, rivolgendosi ai militari italiani a Kabul. La visita a Camp Invictia, il quartier generale italiano della missione Isaf, e' il primo atto della trasferta di due giorni del ministro della Difesa italiano in Afghanistan.
Nell' agenda di Parisi, fra l'altro, anche colloqui con il ministro della Difesa afgano e con il comandante di Isaf, la forza della Nato alla quale l'Italia contribuisce con circa 1.300 militari, schierati a Kabul e ad Herat.
Domani il ministro dovrebbe recarsi proprio a Herat, nell' ovest del Paese, dove l'Italia ha la guida di un Prt, quei team di ricostruzione provinciale attraverso cui la Nato punta ad estendere la sua presenza in tutto l'Afghanistan. La visita di Parisi - che dovrebbe incontrare anche l'ex re dell' Afghanistan, Zahir Shah - e' in questo momento particolarmente importante: per le forze armate italiane, infatti, parallelamente al prossimo rientro di 1.600 soldati oggi presenti in Iraq, potrebbe profilarsi un imminente impegno proprio in Afghanistan, come ha detto solo l'altroieri anche il vicepremier D'Alema.