Originariamente inviata da
Sousuke
quella è solo una questione di orgoglio nazionalistico, ma non inciderà molto sulla forza di crescita espansione dell'economia, a meno che tu voglia chiudere le frontiere
perchè per i consumatori, per quanto dal comportamento anche irrazionale, contano i fatti e le convenienze, non le retoriche nazionalistiche, tantopiù in periodi crisi di sistema e conversione dell'economia
le imposte sui redditi di impresa sono stabilite in maniera percentuale, non assoluta, e sono proporzionali (non regressive all'aumentare del reddito e delle vendite, cioè l'aliquota non è che cala se vendi più), quindi anche con un aumento del fatturato per maggiore domanda interna (indotta da un indottrinamento nazionalista) non cambierebbe molto il loro grado di competitività
e per fare quello che tu dici, cioè ridurre le tasse, bisognerebbe tagliare la spesa pubblica e rivoltare lo stato come una zolla, dato che mezza italia vive sulle evasioni corruzioni/raccomandazioni sprechi storture del sistema pubblico, che minano concorrenza ed efficienza,
scoppierebbe una guerra civile, dato che non poche persone che adesso si lamentano in piazza solo le stesse che in periodi di vacche grasse (ora non si può più buttare soldi nella spesa pubblica, bisogna riformare lo stato) facevano i furbetti, votavano chi chiudeva un occhio sulle evasioni, perchè speravano che tra ladri ci si intendesse
oppure hanno guadagnato tanto con le svalutazioni precedenti (invece che investire in produttività e innovazione), che hanno fatto aumentare l'inflazione e il debito, scaricando i problemi sul futuro
ma adesso i nodi sono venuti al pettine, e non si può più rubare come negli ultimi ventanni