“Nei prossimi mesi, in Italia, ci saranno disordini e rivolte che la politica non potrà dominare. I partiti, ormai, sono strutture arcaiche: il futuro è la democrazia diretta attraverso la Rete”. Parola di
Gianroberto Casaleggio. Intervistato da
Gianluigi Nuzzi per il festival letterario ‘
Ponza d’autore‘, il cofondatore e ideologo del
Movimento 5 Stelle racconta a 360 gradi la sua visione della situazione politica italiana. A partire da uno dei cavalli di battaglia del M5s: la fine dei partiti. “Saranno sostituiti – ha detto Casaleggio – La parola ‘democrazia digitale’ è una parola molto più ampia del concetto di democrazia diretta. Ed è la democrazia diretta che si sta imponendo. Si sta imponendo in modo diverso da quello del paese, ma ha già portato alla ribalta le istanze di moltissime persone che prima non partecipavano alla vita politica”. Una teoria avvalorata da quanto sta accadendo nel mondo con i movimenti di protesta. “Parlo degli indignados,
Occupy Wall Street e in Italia il Movimento 5 stelle” ha sottolineato l’imprenditore, secondo cui democrazia diretta vuol dire “portare, spostare verso il cittadino il peso delle decisioni, della partecipazione e quindi sostituire l’attuale delega, che è una delega in bianco, al parlamento”. Per Casaleggio, quindi, la democrazia diretta è, quindi, “l’irruzione del cittadino nella vita politica, il
cittadino diventa un politico in prima persona”.
A sentire Casaleggio, davanti a un cambiamento di tale portata, la
Costituzione rischia di essere obsoleta: “Penso sia necessaria una rivisitazione per migliorare la carta costituzionale, non per sostituirla, quindi per andare ad accogliere istanze democratiche di maggiore democrazia” ha detto l’esponente M5s, che poi ha elencato tre dellle possibili modifiche da apportare : “Una è quella del
referendum propositivo e senza quorum, un’altra è l’elezione diretta del candidato su base circoscrizionale. Un’altra ancora è il discorso del vincolo di mandato, cioè l’abolizione della possibilità di un parlamentare di presentarsi con una coalizione, un partito, un programma e il giorno dopo tradire gli elettori cambiando casacca. Oppure l’abolizione del
voto segreto. Se una persona viene eletta dai cittadini deve dire cosa vota e per chi vota”.