Renzi: «Se Bersani fallisce
sono pronto a candidarmi»
Il sindaco di Firenze in un'intervista:
«Qualora ci fossero le condizioni ci starei»
Se alla fine salta tutto e si va alle elezioni Renzi si candida a premier o no? «Pensavo di sì. Da quando ho letto che anche Fioroni mi appoggerebbe mi è venuto qualche dubbio...». Risponde con un pizzico di ironia Matteo Renzi nello stralcio di una lunga intervista all'Espresso. Salvatore della patria? «Mettiamola così: se ci fossero le condizioni ci starei. Nonostante Fioroni. E senza Fioroni», aggiunge Renzi. Insomma, pieno sostegno a Bersani, ma se il suo tentativo di formare un governo dovesse fallire, Matteo Renzi è pronto a candidarsi per la premiership in caso di nuove elezioni.
«JOB ACT» - Il sindaco di Firenze, nell'intervista, spiega tra l'altro che sta preparando un «Job act», un «innovativo» piano per il lavoro, da presentare a breve. Tra gli altri temi: i rapporti con Grillo, il finanziamento pubblico ai partiti, i conflitti con i dirigenti del Pd, le primarie, il nuovo presidente della Repubblica. Renzi sottolinea anche di non aver mai avuto intenzione di cambiare partito: «Sono rimasto nel Pd e con Bersani non solo perchè sono leale alla Ditta, ma anche perché penso che per l'Italia sia utile avere due grandi partiti: non possiamo continuare con l'idea che ognuno si fa il suo partitino».
SEGRETERIA - Quanto alla segreteria Renzi è netto: «Non sono minimamente interessato a capire cosa farò da grande...». A questo, scusi, non crede proprio nessuno. «Io voglio che ora facciamo sentire la nostra voce». Ok, ma faccia una previsione. «Non mi sostituisco al capo dello Stato. Credo che sarà una legislatura breve, mi auguro che almeno si riesca a scrivere una buona legge elettorale. Il mio modello è il sindaco d'Italia. Solo da noi il vincitore è oggetto di interpretazione: se alla Sistina si votasse con il Porcellum sarebbero eletti in quattro. E ora a venti giorni dal voto stiamo per infilarci nel rito nobile delle consultazioni. Ci mettono meno a fare il papa che il presidente della Camera!». (Fonte: Dire)
Fonte: Il Corriere della Sera