auto blu, i "tagli" a carico del contribuente
per i parlamentari sotto scorta, il viminale annuncia una divisione delle spese con camera e senato, che giocano al rimpallo con i partiti, che rilanciano ai prefetti. E alla fine, pagheranno i cittadini
foto ansa
11:03 - tagli per i parlamentari sotto scorta: Il viminale annuncia che metterà a disposizione solo il personale armato, mentre auto e autisti saranno a carico di camera e senato. Ma il parlamento ha già fatto sapere di non avere mezzi, rimpallando la "patata bollente" ai partiti, che a loro volta si sono detti "impossibilitati". L'ultima parola spetterà ai prefetti: Se la mancanza di mezzi sarà accertata, a pagare sarà obbligatoriamente il viminale.
I parlamentari sotto scorta sono oggi 70: 26 senatori e 44 deputati, per lo più ex ministri e sottosegretari che avevano beneficiato delle misure di protezione per gli incarichi istituzionali ricoperti.
il piano di tagli del viminale
in vista dei futuri tagli al personale delle forze di polizia, nel 2015 saranno 7mila in meno, il ministro cancellieri ha deciso di cominciare a "risparmiare", a partire dalle scorte, chiedendo alle amministrazioni di appartenenza degli "scortati" di contribuire con auto e autisti.
il rimpallo fra parlamento e partiti
gianfranco fini ha subito fatto due conti a montecitorio: La camera può mettere a disposizione solo cinque auto e relativi autisti, già impegnati con la stessa presidenza, l'antimafia e il copasir.
Il presidente della camera ha quindi rilanciato la palla ai gruppi di appartenenza dei parlamentari sotto scorta, ovvero i partiti. "non ci sono più risorse per finanziare auto blindate e autisti. Tutti i soldi vengono spesi per il personale del gruppo, pubblicazioni e ricerche" spiega a "repubblica" emanuele fiano, responsabile sicurezza per il pd. Sulla stessa lunghezza d'onda gli altri partiti.
alla fine, la palla ricade sui contribuenti
come uscire quindi da questo punto morto? Sulle scorte la linea del viminale è netta: Dove i prefetti accertino la necessità delle stesse e l'impossibilità di camera e senato di sostenere i costi, il ministero dell'interno se ne farà carico. E il che significa che alla fine la "patata bollente" tornerà fra le mani dei contribuenti
fonte: Tgcom24.