Fondi erogati secondo l'andamento dei conti dello Stato
Editoria: tagli ai finanziamenti
Il decreto Tremonti ha ridotto la spesa per l'editoria di 83 milioni nel 2009 e di 100 milioni nel 2010
ROMA - Si amplia la crisi dell'editoria, specie per i quotidiani di partito e quelli con tirature minori che hanno anche meno introiti pubblicitari. L'articolo 44 del decreto Tremonti ha ridotto il capitolo di spesa per l'editoria di 83 milioni per il 2009 e di 100 milioni per il 2010 (quando mancheranno altri 26 milioni per il decreto Ici).
ALLARMI -
Il Manifesto rilancia l'appello: «sosteniamoci».
L'Unità e
Europa danno ampio spazio alla vicenda.
Liberazione sciopera: venerdì non sarà in edicola in segno di protesta contro il silenzio della società editrice, la Mrc, e del partito editore (Rifondazione comunista) sul futuro del giornale. Si allarga in modo trasversale l'allarme per il rischio chiusura con il quale devono fare i conti cooperative di giornalisti, testate
non profit e di partito. Per molti di questi giornali è ormai corsa contro il tempo: per alcuni la resa dei conti è fissata alla fine dell'anno, per altri a giugno 2009, con la chiusura del prossimo bilancio.
REGOLAMENTO - Il decreto Tremonti ha soppresso il carattere di diritto soggettivo dei contributi pubblici all'editoria e ha stabilito che i fondi verranno erogati in base all'andamento dei conti dello Stato. A preoccupare è anche lo schema di regolamento messo a punto dal dipartimento per l'Editoria: tra le novità, l'accesso ai fondi legato alle copie effettivamente vendute, la stretta sul credito agevolato, lo snellimento del comitato chiamato a decidere gli stanziamenti, le agevolazioni tariffarie postali aggiornate annualmente in base all'inflazione per le società quotate in Borsa. La Federazione nazionale della stampa chiede la «rimozione» dei tagli al settore, e annuncia per lunedì 29 settembre un coordinamento dei giornali di opinione.
Editoria: tagli ai finanziamenti - Corriere della Sera