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La mia generazione, generazione di paraculi

  1. #11
    FdT-dipendente Mephist
    Uomo da Trento
    Iscrizione: 28/7/2009
    Messaggi: 1,512
    Piaciuto: 350 volte

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    La tattica dello scarica barile è superata u.u e carina lo vai a dire a tua sorella... io non sono entrate in toni confidenziali...


  2. #12
    Randagio
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da giorgio.frabetti Visualizza il messaggio
    In Italia invece invece si dice "Fatti i cazzi tuoi che al Paese ci pensa qualcun'altro!". Questi sono i paraculi:manca maturità collettiva.

    Forse i maturi della nostra generazione hanno fatto la cosa piu saggia e se ne sono andatio dai coglioni...... la gente non ha piu cazzi di lottare per uno "stato" che non sente suo, che ti tratta da criminale se fumi un cannone, che non riesce a licenziare uno sbirro perchè amamzza un ragazzo, che fa vedere troiette che prendono bustarelle dal notro presidente del consiglio per succhiarsi priapo, di uno stato chiesa che non se ne sta zitto e ne viene fuori con una al giorno anche a livello politico, di giornali comprati che non fanno cronaca ma politica, di vecchi che ti guardano male per un tatuaggio quando tu gli paghi la pensione da quando sono andati in prepensionamento a 40 anni e a te ti tocca lavorare fino alla morte nonostante lo stato si tenga metà della tua busta paga, la gente è stanca di un sistema vecchio in cui non è concesso entrare per la porta principale ma sempre per porte secondarie di servizio.... forse la nostra generazione se n'è rotta il cazzo di "fare per lo stato" quando vede che di questo stato non salverebbe nemmeno il nome....

    Non siamo abbastanza disperati da imbracciare i fucili e fare una rivoluzione nel sangue che cambierebbe le cose, ma siamo gia abbastanza disperati per non mettere altre energie su uno stato che non le merita... quindi io penso che esausti uno dica "e mo mi faccio i cazzi miei" e guarda la sua persona e i suoi interessi.

    Io h0 33 e sono inc risi esistenziale... lavoro sicuro, casa mia.... ma non mi basta... ogni giorno mi sento "schiavizzato" e trattato da "criminale" perchè non segui i "canoni imposti" sebbene il mio ruolo per la società lo faccio.... e vedo miei amici che mollano tutto a 30-35 anni.... l'ultimo a 38 ha lasciato il lavoro un anno fa per andarsene il fanculonia e sta da dio....e mi ha solo detto "perchè non ci ho pensato prima,... sono stato male qui da quando avevo 20 anni, mi incazzavo e cercavo di cambiare le cose... a 38 mi son rotto i coglioni e forse dovevo capirlo prima che qui non si cambiano le cose a passetti, qui serve un drastico cambiamento e la gente non ha le palle per farlo"...

    Se pensiamo a cambiare il mondo o di sentirci "ribelli impegnati" perchè postiamo gli stipendi di parlamentari su FB abbiamo sbagliato tutto... se volessimo cambiarlo veramente quei parlamentari dovremmo andare a prenderli e tirarli fuori dai palazzi A MANO....e questo è solo un esempio!
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  3. #13
    Sower Eurasia
    Donna
    Iscrizione: 16/4/2012
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    La mia generazione non ha niente in mano, ma sono circondata di amici e conoscenti che non trascorrono le proprie giornate a casa e cercano di darsi da fare per quel che possono. La rivolta non serve a niente e la lagna serve ancora meno; bisogna prendere atto del fatto che - se si vuole vivere in Italia - il baricentro dell'età media per avere un certo stile di vita si è spostato. La vera rivoluzione è il lavoro che siamo disposti a fare su noi stessi e sui confini che siamo disposti a scavalcare per non lasciarci demotivare dal pessimismo cronico.
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  4. #14
    ineffabile Quelo
    Uomo 102 anni
    Iscrizione: 28/4/2011
    Messaggi: 1,233
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    Quote Originariamente inviata da Sedna Visualizza il messaggio
    La mia generazione non ha niente in mano, ma sono circondata di amici e conoscenti che non trascorrono le proprie giornate a casa e cercano di darsi da fare per quel che possono. La rivolta non serve a niente e la lagna serve ancora meno; bisogna prendere atto del fatto che - se si vuole vivere in Italia - il baricentro dell'età media per avere un certo stile di vita si è spostato. La vera rivoluzione è il lavoro che siamo disposti a fare su noi stessi e sui confini che siamo disposti a scavalcare per non lasciarci demotivare dal pessimismo cronico.

    Siete sicuri di essere la davvero la generazione perduta?

    No, ve lo chiedo davvero seriamente.

    Io non sono nato nel rione della fettina, sto in una provincia fino ad oggi (o meglio fino a ieri) con un bassissimo tasso di disoccupazione. Ma le cose, qui, non sono sempre andate così. Affatto.

    Il mio bar di quartiere è pieno di vecchietti, quelli che qui, in modo strisciante, si additano come goditori di uno stato sociale a cui noi non avremo diritto. Ebbene, quasi tutti questi vecchieti, chi più, chi meno, ha trascorso la sua giovinezza chi in Svizzera, chi in Germania, chi in Belgio (leggi miniere carbone). Uno di questi, ritornato da poco qui in Patria, mi dice che dove lavorava lui, la Svizzera, già nel 1965 nessuno andava in pensione prima di 65 anni suonati (fatti salvi i muratori, i camionisti, e pochissimi altri). Questi ragazzi di ieri partivano spesso per ritrovarsi confinati in 'ghetti/tribù' costruite appositamente dai tedeschi per costruire questa o quella autostrada. Con lo spostarsi del cantiere dovevavano continuamente migrare come zingari, magari trascorrendo 10 anni filati di esistenza senza mettere la minima radice nel Paese che li ospitava. Senza amicizie, tranne il collega turco, con cui parlare un tedesco scassatissimo. Ed il lavoro che li attendeva era sempre del tipo: 10% ideazione, 90% traspirazione.

    Chi di voi sarebbe capace di imbarcarsi nella stessa avventura di costoro?
    A Eurasia piace questo intervento

  5. #15
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Quote Originariamente inviata da Quelo Visualizza il messaggio
    Chi di voi sarebbe capace di imbarcarsi nella stessa avventura di costoro?
    Sì, conosciamo la tiritera: che siamo tutti viziati, che vogliamo essere tutti dottori, che nessuno vuole più andare a zappare, che la frutta non sa più di niente e che non ci sono più le stagioni di una volta. Aggiungerei anche che una volta sì che (completare a piacere).

    Sì, nessuno vuole più andare a zappare, va bene? Perché se vai a fare certi lavori, che si trovano senza nemmeno tanto cercare, devi rinunciare alla tua dignità. Lavori in nero, lavori precari, lavori sottopagati. No, non abbiamo voglia di lavorare, a queste condizioni.

    Anche i vecchietti che ai loro tempi andavano alle miniere in Belgio erano sfruttati e sottopagati, ma appartenevano ad una generazione educata a bastone e carota, bastone in testa e carota in coolo s'intende, in cui non si guardava tanto per il sottile. Noi siamo stati educati diversamente: a noi è stato insegnato che il lavoro è dignità, ma solo quando il lavoro è sicurezza e equa retribuzione, e dunque non ci troviamo molto a nostro agio in un mercato delle vacche, pardon, del lavoro, dove nessuna di queste garanzie è ottenibile. E chi vorrebbe vederci piegati a 90° senza fiatare, per rimpianto forse di quei tempi quando c'era Lui, o forse semplicemente per adorazione interessata del liberismo selvaggio, ci accusa di essere bamboccioni viziati.

    Beh, che dire, scusateci. Scusateci se non porgiamo l'altro orifizio al primo farabutto che viene a proporci un lavoro in nero o precario, se non ci catafottiamo fuori dalla casa materna senza avere la possibilità di pagarci un affitto, se non mettiamo su famiglia senza avere i soldi per mantenerla. Dovremmo avere più fantasia, sì, e più ottimismo. Dovremmo pagarci gli affitti coi soldi che forse verranno il mese venturo se si ritrova il lavoro, dovremmo mettere al mondo dei marmocchi con l'aiuto del nostro rinomatissimo stato sociale, e farci dei debiti per far girare l'economia.

    Io non ce l'ho col vecchio che ha fatto trent'anni in fabbrica in Germania, non è lui che si sta godendo i privilegi che io non avrò: penso piuttosto ad altri vecchietti che stanno un po' più in alto di lui e che hanno creato le condizioni in cui "viviamo", e alle sterminate mandrie dei farabutti loro clienti, ed anche a me mi passa un po' la voglia di far qualcosa per lo stato su cui tengono le grinfie. Ma si sa, a noi giovani menefreghisti non c'importa niente della politica. E una volta qui era tutta campagna!
    A Artemisia e Randagio piace questo intervento

  6. #16
    Matricola FdT giorgio.frabetti
    Uomo 48 anni
    Iscrizione: 9/1/2012
    Messaggi: 41
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    La tua risposta non mi è piaciuta!

    - - - Aggiornamento - - -

    La prima dico ... Padrona tu di non darmi confidenze! Anzi ti aiuto, ti ignoro completamente!

  7. #17
    Sower Eurasia
    Donna
    Iscrizione: 16/4/2012
    Messaggi: 1,810
    Piaciuto: 1497 volte

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    Quote Originariamente inviata da Quelo Visualizza il messaggio
    Siete sicuri di essere la davvero la generazione perduta?

    No, ve lo chiedo davvero seriamente.

    Io non sono nato nel rione della fettina, sto in una provincia fino ad oggi (o meglio fino a ieri) con un bassissimo tasso di disoccupazione. Ma le cose, qui, non sono sempre andate così. Affatto.

    Il mio bar di quartiere è pieno di vecchietti, quelli che qui, in modo strisciante, si additano come goditori di uno stato sociale a cui noi non avremo diritto. Ebbene, quasi tutti questi vecchieti, chi più, chi meno, ha trascorso la sua giovinezza chi in Svizzera, chi in Germania, chi in Belgio (leggi miniere carbone). Uno di questi, ritornato da poco qui in Patria, mi dice che dove lavorava lui, la Svizzera, già nel 1965 nessuno andava in pensione prima di 65 anni suonati (fatti salvi i muratori, i camionisti, e pochissimi altri). Questi ragazzi di ieri partivano spesso per ritrovarsi confinati in 'ghetti/tribù' costruite appositamente dai tedeschi per costruire questa o quella autostrada. Con lo spostarsi del cantiere dovevavano continuamente migrare come zingari, magari trascorrendo 10 anni filati di esistenza senza mettere la minima radice nel Paese che li ospitava. Senza amicizie, tranne il collega turco, con cui parlare un tedesco scassatissimo. Ed il lavoro che li attendeva era sempre del tipo: 10% ideazione, 90% traspirazione.

    Chi di voi sarebbe capace di imbarcarsi nella stessa avventura di costoro?
    Non ho mai escluso niente nella mia vita.

  8. #18
    Matricola FdT giorgio.frabetti
    Uomo 48 anni
    Iscrizione: 9/1/2012
    Messaggi: 41
    Piaciuto: 1 volte

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    Bingo! Hai centrato uno dei problemi del sotto-sviluppo culturale della mia generazione ... La mobilità, il coraggio di emigrare ... magari non per andare in miniera, ma per fare un master, o anche un'altra vita ... E chi si sposta dei giovani? Mah, noi italiani (non solo giovani) abbiamo conculcato il mito del Paese: vogliamo tutto nel Paese, i veri riconoscimenti di "status" vengono dal Paese e così via! Penso alla mia Emilia! Alle case di Finale Emilia, Mirandola colpite nei centri storici. Case spesso di persone che si erano arricchite e ... dove ti vanno ad investire? Nel centro, in quelle case vecchie .... Non avessimo avuto questa "para" delle case storiche, forse il dramma del terremoto dell'Emilia non ci sarebbe stato, o sarebbe stato più attenuato (è vero che sono crollati capannoni per la criminale speculazione delle imprese, ma questo è un'altro discorso). PS Mi perdonino gli amici emiliani, magari colpiti dal sisma o con parenti in questo dramma, se questa pare una brutale semplificazione del loro dramma. In altri Stati, è normale spostarsi, cambiare, essere nomadi ... Noi eravamo popolo di emigranti, adesso siamo diventati popolo di pantofolai!


    Quote Originariamente inviata da Quelo Visualizza il messaggio
    Siete sicuri di essere la davvero la generazione perduta?

    No, ve lo chiedo davvero seriamente.

    Io non sono nato nel rione della fettina, sto in una provincia fino ad oggi (o meglio fino a ieri) con un bassissimo tasso di disoccupazione. Ma le cose, qui, non sono sempre andate così. Affatto.

    Il mio bar di quartiere è pieno di vecchietti, quelli che qui, in modo strisciante, si additano come goditori di uno stato sociale a cui noi non avremo diritto. Ebbene, quasi tutti questi vecchieti, chi più, chi meno, ha trascorso la sua giovinezza chi in Svizzera, chi in Germania, chi in Belgio (leggi miniere carbone). Uno di questi, ritornato da poco qui in Patria, mi dice che dove lavorava lui, la Svizzera, già nel 1965 nessuno andava in pensione prima di 65 anni suonati (fatti salvi i muratori, i camionisti, e pochissimi altri). Questi ragazzi di ieri partivano spesso per ritrovarsi confinati in 'ghetti/tribù' costruite appositamente dai tedeschi per costruire questa o quella autostrada. Con lo spostarsi del cantiere dovevavano continuamente migrare come zingari, magari trascorrendo 10 anni filati di esistenza senza mettere la minima radice nel Paese che li ospitava. Senza amicizie, tranne il collega turco, con cui parlare un tedesco scassatissimo. Ed il lavoro che li attendeva era sempre del tipo: 10% ideazione, 90% traspirazione.

    Chi di voi sarebbe capace di imbarcarsi nella stessa avventura di costoro?
    - - - Aggiornamento - - -

    A tutti un grazie degli interventi, molto meno semplicistici di ieri! Appena avrò tempo, risponderò a tutti con attenzione! Ora devo andare! Ciaoooooooooo

  9. #19
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
    Iscrizione: 29/1/2009
    Messaggi: 31,903
    Piaciuto: 9037 volte

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    Ma sta gente che dice che l'italiano è statico e non si sposta che cosa fa nella vita?!? Dove vive?
    A Lucien piace questo intervento

  10. #20
    Too Many Humans Oregon
    Uomo 33 anni da Venezia
    Iscrizione: 17/10/2006
    Messaggi: 17,172
    Piaciuto: 4931 volte

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    Fidati che i para culi ci sono in tutte le generazioni!

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