ROMA - Il ddl lavoro è legge. Dopo il consenso già ottenuto in Senato, la Camera ha approvato la riforma con 393 sì, 74 no e 46 astenuti. Significativa la posizione del Pdl: 87 deputati su 209 hanno infatti fatto mancare il loro sostegno al governo. Contro il provvedimento hanno votato in 7, 34 si sono astenuti e 46 sono stati gli assenti, di cui 11 in missione. Tra i contrari anche Renato Brunetta e Guido Crosetto. Il testo, come annunciato questa mattina dal ministro Elsa Fornero, rimane comunque aperto a modifiche "con l'appoggio dei partiti che sostengono il governo".In una giornata segnata dalle polemiche per una controversa intervista al Wsj, il premier ha riconfermato la fiducia al ministro. E ha ricevuto i complimenti del presidente della Commissione Europea Barroso: "Un grande passo avanti, un forte segnale sulla determinazione in corso in Italia per risolvere i seri problemi strutturali che hanno per lungo tempo impedito al paese di sviluppare tutto il suo potenziale. L'approvazione della riforma è stata accolta con durezza dal leader Idv Antonio di Pietro: "Già a partire dal prossimo mese ci rivolgeremo ai cittadini con un referendum, e poi vedremo chi ha ragione, se noi o voi e la vostra anomala maggioranza". Già durante le dichiarazioni di voto l'intervento dell'ex pm aveva attaccato l'esecutivo: "Professoroni dei miei stivali, in sette mesi non avete risolto i problemi della crisi". Il presidente di turno, Rocco Buttiglione, a questo punto ha ammonito il leader dell'Idv: "Onorevole Di Pietro, per favore, lasci gli stivali fuori di quest'Aula...". Ma di Pietro ha proseguito le sue critiche, chiedendo infine le dimissioni del governo e rivolgendosi così ai ministri: "Siete abusivi, truffatori e ricattatori". Prima del voto decisivo il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, aveva annunciato il voto positivo, ma con riserva. "Questa è l'ultima volta che cala la Mannaia della dichiarazione di fiducia che interrompe il dibattito". Ironica la risposta del segretario Pd Pierluigi Bersani: "È la decima volta che lo dicono".
Le proteste anti-riforma. A Roma la guardia di Finanza ha blindato l'area di via Manzoni, dove si stanno tenendo gli "Stati Generali del Sociale e della Famiglia". Una cinquantina di esponenti dei Cobas, prima di dirigersi in corteo verso Montecitorio, hanno esploso fumogeni, lanciato uova e frutta ed esposto alcuni cartelli con scritto: "Monti, Alemanno, Fornero, Roma vi rimbalza". In Piemonte, i lavoratori metalmeccanici stanno bloccando lo svincolo dell'autostrada Torino-Milano al casello di Chivasso. Gli operai, circa 400 secondo i numeri Fiom - sono circa appartengono alle fabbriche Daytec, Mac, Emarc e Federal Mogul e sono pronti a manifestare anche nei prossimi giorni. I dipendenti pubblici invece si sono radunati davanti alla sede Rai regionale.
La Cgil ha promosso manifestazioni in tutta Italia, perché giudica "dannoso" il ddl. In piazza Montecitorio è stato organizzato un grande presidio: delegazioni di lavoratori provenienti da diverse regioni italiane si sono ritrovate davanti al Parlamento oggi pomeriggio per denunciare come il ddl Fornero sia "sbagliato e controproducente, per giudizio in primo luogo della Cgil ma anche di molte altre parti sociali". Presidi e scioperi si sono svolti in tantissime altre città italiane.
Lavoro, la riforma
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Spero che la gente di domani si ricordi come questi porci - PD in testa - hanno tolto qualunque diritto ai lavoratori italiani nascosti dietro a un governo tecnico non eletto da nessuno e che non rappresenta nessuno.
Passerà moooolto ma moooolto tempo prima che voterò uno di solo questi parassiti.
Popolusismo e antipolitica sto c####o!