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Blitz inglese in Nigeria: morto un italiano e inglese. L'Italia non sapeva niente

  1. #1
    Moderatore 2.0 Canalfeder
    Uomo 27 anni da Barletta-Andria-Trani
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    Predefinito Blitz inglese in Nigeria: morto un italiano e inglese. L'Italia non sapeva niente


    ROMA - Alta tensione fra Italia e Gran Bretagna dopo l'uccisione di Franco Lamolinara, 48 anni, ammazzato durante un blitz condotto in Nigeria da un commando delle unità speciali dell'esercito britannico (Sbs) insieme alle forze nigeriane nel tentativo di liberarlo dal gruppo islamico che lo aveva rapito il maggio scorso. Nel blitz è morto anche l'altro prigioniero, l'inglese Chris McManus. A palazzo Chigi stamani riunione dei capi dei servizi segreti e dei ministri che fanno parte del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr), convocato ieri dal premier Mario Monti per cercare di chiarire la vicenda.

    Teso botta e risposta tra Roma e Londra. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, definisce inspiegabile il comportamento della Gran Bretagna che non ha informato né consultato l'Italia. «È necessario un
    chiarimento politico-diplomatico», afferma Napolitano. Ribatte il ministro britannico William Hague: l'Italia è stata informata «ad operazione avviata».

    D'Alema: risposta inglese non convince. Ma il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, sottolinea: «Non appare convincente la risposta del governo britannico alle richieste di chiarimento da parte del nostro Paese. Occorrerà chiarire il ruolo dei nostri servizi segreti e valutare le iniziative svolte, in questo lungo periodo, fino a ieri». Intanto sulla vicenda l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni prova a far montare la polemica chiedendo al ministro degli Esteri Terzi di dimettersi e accusando il governo di farsi «prendere per il culo da Londra».

    Colpi alla testa. Lamolinara e McManus sono stati uccisi dai rapitori «con un colpo ravvicinato alla testa» una volta cominciato il raid delle forze speciali. Lo scrive oggi il Daily Telegraph. Il giornale britannico cita una fonte di sicurezza nigeriana: «Sono stati uccisi prima ancora che le Sbs entrassero nel compound». La salma di Lamolinara è stata trasferita ad Abuja. Lo hanno confermato fonti della Farnesina. Le autorità consolari si stanno occupando del rimpatrio del corpo.

    Italia non informata. Secondo il governo italiano il tentativo britannico fallito è avvenuto senza che l'Italia ne fosse al corrente e Roma ha chiesto spiegazioni dettagliate sulla dinamica del blitz.

    La protesta di Napolitano. «Il comportamento del governo inglese è inspiegabile per non aver consultato e informato l'Italia», ha affermato Napolitano. Secondo il Capo dello Stato «è necessario un chiarimento sul piano politico e diplomatico».



    Londra: Italia informata. Le autorità italiane sono state informate «mentre veniva presa la decisione di agire», anche se non hanno «specificamente autorizzato l'operazione». Lo ha assicurato il ministro della Difesa Phil Hammond. Il Regno Unito condividerà con l'Italia ogni elemento emerso dall'inchiesta sul blitz fallito per la liberazione degli ostaggi in Nigeria: «Metteremo in comune ogni informazione di intelligence. Anche noi vogliamo capire esattamente cose è successo. È una lezione per altre eventuali azioni di questo tipo», ha poi detto a SkyNews il ministro della Difesa britannico.

    L'irruzione. Stando a quanto riferito dall'intelligence nigeriana quando le forze dell'esercito africano insieme alle unità dell'esercito britannico specializzate in operazione anfibie (tra le 16 e le 20, secondo il Daily Telegraph) hanno fatto irruzione in un'abitazione di Sokoto, nel nord-ovest della Nigeria, Lamolinara e McManus erano già morti. Secondo, invece, «un'alta fonte dei servizi di sicurezza nigeriana», in una ricostruzione fatta alla Ap e raccolta sempre dal Daily Telegraph sul suo blog, i due ostaggi sarebbero morti «nel fuoco incrociato» durante il blitz per liberali. Ma il portavoce di Downing Street ha invece sottolineato che i due prigionieri non sono morti nel fuoco incrociato. Lo riferiscono testimoni all'agenzia francese France Presse.

    Sette ore di sparatoria. Secondo questa versione, la scambio di colpi, udito sin dalla mattinata, ha interessato una zona di Mabera, sobborgo di Sokoto - la stessa del fallito blitz -, nei pressi di un un edificio «in costruzione». Alle 15.47 (in Nigeria c'è lo stesso fuso italiano) i media locali hanno annunciato che una casa era stata circondata a Mabera e che era in corso una sparatoria, dove era in corso una operazione contro Boko Haram, la setta fondamentalista islamica che ha rapito i due ostaggi. Il portavoce del gruppo ha detto alla Bbc che è loro la responsabilità della morte degli ostaggi.

    L'arresto dei rapitori. Una tesi che - se dovesse essere confermata - smentirebbe la prima ricostruzione fornita da Cameron a Monti aprendo la strada alla possibilità che gli ostaggi siano stati uccisi dai soccorritori e non dai rapitori. A confondere ulteriormente le acque, l'annuncio, in serata del presidente nigeriano Goodluck Jonathan, dell'arresto dei sequestratori responsabili dell'uccisione dei due tecnici occidentali.

    Il blitz. A dare il là all'operazione militare sono state le autorità nigeriane con il forte sostegno e l'appoggio militare di Downing Street sull'onda di un'accelerazione imprevista degli eventi nelle ultime ore e nel timore di un imminente pericolo di vita per i due ingegneri da maggio scorso nelle mani di frange estremiste di ispirazione islamica. Un raid avvenuto all'insaputa delle autorità italiane che sono state informate solo a cose fatte, come puntualizza una nota di Palazzo Chigi, e sul quale il premier Monti ha chiesto al presidente nigeriano di avere al più presto una ricostruzione dettagliata delle circostanze che hanno portato all'uccisione degli ostaggi.

    La telefonata di Cameron. È stato il premier inglese David Cameron a telefonare ieri al presidente del Consiglio - che era in volo da Belgrado diretto a Roma - per comunicargli la tragica notizia. «La finestra di opportunità per liberare Lamolinara e McManus stava chiudendosi», si è affrettato a spiegare Cameron a Monti precisando di aver autorizzato il blitz dopo aver ricevuto dai servizi segreti africani un video che dava indicazioni sul luogo della prigionia. «Avevamo ragione di credere che le vite degli ostaggi fossero in imminente pericolo», ha detto ancora Cameron, quasi a voler togliere qualsiasi dubbio sulla validità della decisione assunta senza consultare l'Italia. Paese che, tradizionalmente, preferisce la via della trattativa a quella della forza.

    «A volte impossibile avvisare». «Posso capire la preoccupazione e il senso di frustrazione dei politici italiani ma credo debbano accettare e riconoscere che stiamo parlando di operazioni delicate in cui gli scenari cambiano in fretta», ha sottolineato Richard Ottaway, presidente della commissione parlamentare sugli Affari Esteri. Ottaway ha spiegato che, date le circostanze, la Gran Bretagna non era obbligata a informare l'Italia dell'operazione. «Non è sempre possibile avvisare i politici per tempo», ha spiegato. «Io non penso poi che averli informati in anticipo avrebbe aumentato in alcun modo la sicurezza dell'ostaggio italiano».

    Il rapimento. Il luogo della prigionia non dista molto da Birnin Kebbi, capitale dello Stato di Kebbi, nell'estremo nord-ovest della Nigeria, vicino al confine del Niger, dove i due ingegneri sono stati rapiti il 12 maggio del 2011. Lamolinara - 48 anni di Gattinara, in provincia di Vercelli, da 11 anni in Nigeria - e McManus furono colti di sorpresa da uomini armati che avevano fatto irruzione nella loro abitazione ferendo un tecnico nigeriano. Un altro ingegnere tedesco riuscì a scampare al sequestro scavalcando una rete metallica.

    Il Pd: inaccettabile mancata informazione. «Facciamo nostra l’irritazione del governo italiano per il gravissimo episodio di ieri in Nigeria che ha visto l’uccisione dei due ostaggi tra cui il nostro concittadino Franco Lamolinara. Ovviamente aspetteremo gli esiti della verifica che il governo sta conducendo in queste ore sull’accaduto e che il Comitato parlamentare di controllo avvierà ascoltando il resoconto dei Servizi di sicurezza - dice Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza, Partito Democratico - . E’ fin d’ora evidente però che risulta inaccettabile la mancanza di collaborazione o quantomeno di condivisione delle informazioni tra due stati alleati, in particolar modo quando di mezzo c’è la vita di due persone. Ci auguriamo quanto prima che il governo possa ricostruire l’intera vicenda di fronte al Parlamento».
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    Il video. Dei due rapiti - entrambi dipendenti della Stabilini Visinoni Limeted - si ebbe notizia per la prima volta nell'agosto scorso quando i sequestratori inviarono un video all'ufficio della France Presse ad Abidjan. Nel filmato, lungo circa un minuto, non c'erano riferimenti alla data in cui era stato girato. I due, inginocchiati e con gli occhi bendati - circondati da uomini armati - a turno chiedono ai rispettivi governi di rispondere alle rivendicazioni dei rapitori che si presentano come membri di al Qaida.

    Fonte: il Messaggero

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  3. #2
    Randagio
    Utente cancellato

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    Ma che politici abbiamo??? Anche se glielo dicevano prima secondo voi facevano qualcosa? Davano l'OK punto... hanno consegnato dei militari agli indiani senza fiatare, figuriamoci se si sarebbero oppostio agli inglesi...

    E scommetto che se andava bene erano li pronti a prendersi i meriti dell'operazione!

  4. #3
    "Etiamsi omnes, ego non" imok
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 1/5/2005
    Messaggi: 16,404
    Piaciuto: 3494 volte

    Predefinito

    Napolitano sperava sarebbero tornati a casa da soli?

    Dovevamo aspettare gli inglesi per riprenderci un nostro cittadino?

    Che schifo.

  5. #4
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da imok Visualizza il messaggio
    Napolitano sperava sarebbero tornati a casa da soli?

    Dovevamo aspettare gli inglesi per riprenderci un nostro cittadino?

    Che schifo.
    Probabilmente la Farnesina stava contrattando il prezzo del riscatto

    Nessun politico italiano autorizzerà mai l'uso della forza per risolvere situazioni di questo genere, perché nessuno, casomai l'operazione andasse a prostitute come in questo caso, ha le palle di apparire di fronte al pubblico e dire "Ho ordinato io l'azione, me ne assumo la responsabilità."
    Pagare i riscatti e far finta che gli ostaggi siano stati liberati grazie alla "trattativa" e per intercessione del Santo Spirito è molto più silenzioso, sicuro ed efficace. Tanto i soldi da dare ai terroristi mica ce li mettono di tasca loro, ce li mette lo stato.

    E' vero però che gli inglesi avrebbero dovuto avvisarci, è una questione di principio e di procedura, mettiamo caso che anche noi per una volta avessimo organizzato un'operazione, che sarebbe successo senza coordinamento? Ma appunto non hanno detto niente perché sapevano che noi coi terroristi certo non mandiamo il Col Moschin, mandiamo un funzionario del ministero a calarsi le braghe, ed in generale i nostri politici hanno poco da alzare la voce perché se non sono stati avvertiti è anche perché ormai non contiamo più niente e sono loro ad averci reso un paese da barzelletta.

  6. #5
    Matricola FdT
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 16/4/2012
    Messaggi: 11
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    I due, inginocchiati e con gli occhi bendati - circondati da uomini armati - a turno chiedono ai rispettivi governi di rispondere alle rivendicazioni dei rapitori che si presentano come membri di al Qaida.

  7. #6
    Assuefatto da FdT laurabra
    Donna 36 anni da Roma
    Iscrizione: 16/12/2010
    Messaggi: 521
    Piaciuto: 40 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da chauha1963 Visualizza il messaggio
    I due, inginocchiati e con gli occhi bendati - circondati da uomini armati - a turno chiedono ai rispettivi governi di rispondere alle rivendicazioni dei rapitori che si presentano come membri di al Qaida.
    ancora credi ad al qaida?
    sognatore

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