Festival di Venezia, il ministero di Bondi pagò all’attrice bulgara Bonev 400mila euro di spese
Il Fatto Quotidiano è in grado di provare in maniera ampia e documentata che il viaggio in laguna della giovane attrice bulgara fu a carico del nostro contribuente. Nonostante le smentite del ministero.
L’Italia pagò tutto di tasca sua: cioè,
pagò tutte le spese connesse alla realissima premiazione di Dragomira “Michelle” Bonev, insignita di un
inesistente premio nell’ambito dello scorso festival del Cinema di Venezia. Ad affermarlo, con qualche certezza, visto che sono anche spuntati fuori dei documenti ufficiali, è, al solito, Malcolm Pagani sul Fatto Quotidiano. Bisogna fare un veloce viaggio in Bulgaria perché “l’ex pittore e ministro della Cultura, Vlady Rashidov, si è presentato in diretta telefonica sulle frequenze della televisione locale BTV per affrescare un quadro ostile alla versione italiana dei fatti. “Il nostro viaggio al Lido? Il contribuente bulgaro non ha versato un euro. Ho un invito ufficiale del ministro Sandro Bondi e l’ufficio Esteri del nostro ministero, al tempo, mi fece sapere che eravamo invitati alla Biennale con tutta la troupe di Goodbye Mama a loro spese perché avevamo vinto un premio”.
IL PREMIO CHE NON LO ERA – Insomma, invitati di lusso, e a nostre spese. Bisogna infatti ricordare che il premio assegnato a Goodbye Mama, secondo le ricostruzioni del giornale di Antonio Padellaro e Marco Travaglio, fu assolutamente finto, che più finto non si può: “Da una parte del filo il ministro Bondi, dall’altra Nicola Borrelli, direttore generale del ministero dei Beni culturali, sezione cinema. “Dottore, allarme rosso. Un’emergenza terrificante. C’è una amica molto cara al primo ministro bulgaro e al premier, una brava ragazza, si chiama Michelle Bonev. Dice che vuole andare al Festival di Venezia e che partecipare non le basta più. Il nostro presidente Berlusconi le ha promesso che lo vincerà e che sarà una bellissima serata, piena di luci e colori. Una serata di libertà. Lei, con il tempo, se ne è convinta e non c’è verso di farle cambiare idea”. Borrelli, ex vice di Blandini precipitato al comando nel biennio più difficile della recente storia culturale italiana, balbetta qualcosa. “Ministro, proviamo, non so se sarà possibile”, è la storia della genesi del premio. Non solo, si apprende oggi: tutta la giostra fu a carico delle tasche italiane. Nonostante quello che il ministero, nei giorni scorsi, aveva rapidamente provato a smentire: il Fatto, in merito, è in grado di mostrare una lettera ufficiale firmata dal primo ministro bulgaro Borissov datata 30 agosto scorso: “La tratta si deve svolgere in aereo: Sofia- Venezia-Sofia, i fondi per l’assicurazione medica e la diaria per 4 giorni devono essere addebitati sul budget del ministero della Cultura bulgaro. Viaggio e alloggio, al contrario, saranno coperti da chi ci riceverà”
Michelle Bonev, il governo italiano pagò tutto: Bondi verso le dimissioni?