Si conclude con ufficiale dichiarazione di fallimento la storiaccia di Takata, protagonista di uno scandalo internazionale che ha coinvolto la stragrande maggioranza delle autovetture – supercar comprese – con airbag difettosi che hanno causato il ferimento o addirittura la morte di decine di persone.Secondo Bloomberg, si tratta "del più grande fallimento nell'industria giapponese del dopoguerra". La compagnia, vecchia di 84 anni e ad oggi ancora controllata dalla famiglia del fondatore, non dovrebbe però scomparire del tutto: passerà di mano, assorbita da un piano di acquisizione che sembra si completerà all'inizio del prossimo anno, rilevata da Key Safety Systems, un'azienda con base in giappone ma di proprietà cinese (Ningbo Joyson Electronic Corp.) che sembra sia pronta a pagare 1.6 miliardi di dollari. Ciò dovrebbe per fortuna garantire ai dipendenti di Takata di non perdere il posto di lavoro. Shigehisa Takada, AD e nipote del fondatore, china il capo: "Mi scuso dal più profondo del cuore per aver causato tanti problemi alle persone e ai creditori".Il buco di Takata pare aggirarsi sui 10 miliardi di dollari. Cifra che non include nemmeno il grosso dei costi dei richiami – stimati in 5 miliardi. Il numero di airbag difettosi in tutto il mondo sembra sia di circa 100 milioni.
(EVO)
Scandalo airbag: Takata dichiara bancarotta - evo magazine
https://www.bloomberg.com/news/featu...air-bag-crisis
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Allucinante... Chissà quanti ci han lasciato le penne per un prodotto fallato...