Arriva un avviso via mail che ti invita a cliccare sul link di un sito per risolvere un inconveniente, scoprire una efficace rimedio a un problema; oppure arriva un avviso che ti mostra come alcuni file siano dannosi per il tuo computer offrendoti la possibilità di cancellarli e di salvare il tuo pc scaricando un programmino leggero ed efficacissimo. Ed il gioco è fatto! Il programma è effettivamente efficace, ma non a cancellare il file dannoso, bensì a inserire nel tuo pc uno spyware che da quel momento è in grado di leggere tutte le credenziali di accesso di indirizzi email, dati riguardanti caselle di posta elettronica personali, carte di credito e quant’altro.
E’ ciò che è accaduto a oltre 75mila tra computer e server di circa 2.500 aziende in 196 Paesi grazie al più grande attacco hacker mai registrato sino ad oggi. Attraverso lo spyware più diffuso e tra i più insidiosi, ZeuS, un Kneber bot, ovvero un sistema di 20 server e un computer e gestito da un gruppo di hacker, con centro in Germania ma localizzati nell’Est Europa, hanno sistematicamente violato lo scorso anno la rete di aziende in ogni parte del mondo, accedendo ai dati più riservati e personali. Addrittura leggendo la posta di alcuni soldati americani al fronte.
Non si è salvato quasi nessuno, dagli Usa, all’Arabia Saudita, dal Messico, all’Egitto e alla Turchia solo per citare gli stati più colpiti. Sono cascate nella trappola aziende multinazionali come la Merckx, colosso farmaceutico, o la Paramount Pictures, colosso cinematografico. A scoprire, per caso, l’esistenza di questo attacco è stato Alex Cox, un ingegnere di NetWitness, una azienda che si occupa di sicurezza informatica. Ma ciò che più preoccupa è che l’attacco, scoperto circa un mese fa, sarebbe ancora in corso ed è ancora incerta la quantità di dati rubati.
In atto il più grande attacco hacker della storia | Vostri Soldi