Originariamente inviata da
bloom06
girando x internet o trovato questo argomento
Windows 7 è finalmente nelle mani dei partner hardware e software di
Microsoft, ma da più parti si levano critiche nei confronti del
processo di upgrade da
Windows XP e
Vista al nuovo sistema operativo, processo ritenuto difficile e dispendioso in termini di tempo.
Recentemente, Microsoft aveva in effetti annunciato la necessità di una
installazione “clean” (più lunga dell’
upgrade “in-place”), ma aveva dichiarato che il passaggio da Vista a Windows 7 sarebbe stato semplice e lineare, poichè i due sistemi operativi condividono molte parti di codice.
Le critiche sono arrivate in primo luogo dal blog
All Things Digital, che in un post firmato da
Walt Mossberg ha recentemente pubblicato una tabella riassuntiva sull’aggiornamento: su
66 possibili scenari di upgrade, solo
14 sono classificabili come upgrade “in-place”.
L’installazione “clean” sarà necessaria anche per passare dalle versioni
32-bit alle
64-bit e viceversa. A chi non è esperto di tecnologia, Mossberg spiega che le installazioni “clean” rappresentano un processo pesante e tedioso: l’utente è costretto a eseguire un backup dei propri file su un dispositivo di storage esterno, quindi a cancellare ogni dato dal Pc, installare Windows 7 e infine ritrasferire i file e le applicazioni.
Joe Wilcox, analista indipendente di San Diego, esprime una critica ancora più dura rispetto all’upgrade: in un post sul suo blog personale commenta “Windows 7 è potenzialmente un disastro, come il suo predecessore. Ed esiste qualcosa di peggio di Vista?”.
Secondo i
solution provider la situazione economica attuale, caratterizzata da crisi ed incertezza, non farà altro che incrementare il tempo e il denaro necessari all’upgrade, cosa che potrebbe gettare ombra sui benefici offerti dal nuovo sistema operativo.