è difficile da dire, ma devo.
Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Che ti ho tirato un bicchiere di cioccolata addosso? Tu hai alzato lo sguardo e mi hai sorriso, facendomi vedere i tuoi bellissimi occhi per la prima volta. Io cosa ho fatto? Ti ho sorriso di rimando, un po'accigliata perché avevo sentito parlare di te dalla Bea.. Parlava sempre di male di te, così ho pensato che dovevo starti alla larga, ascoltando i consigli della Bea.
Ci siamo rivisti a orchestra. Io non mi aspettavo di vederti lì, ed ero anche agitata perchè era la mia prima di orchestra e non sapevo chi ci avrei trovato. Poi ti ho visto. E non immaginavo che sei mesi dopo sarei stata qui a scriverti tutto.
A scuola continuavi a ricordarmi che ti avevo macchiato la maglia, e io non capivo perché. Ho continuato ad odiarti, perché tutto quello che facevi era giusto, niente era sbagliato. Un giorno, un giovedí di sole, la prof di mate mi ha detto che mi conveniva venire anche al recupero della 1f, e io,molto timida, ho chiesto alle mie amiche di accompagnarmi. Quando sono entrata nella tua classe e ti ho visto, mi si è fermato il cuore. è stato lì che ho capito che il mio cuore sarebbe stato tuo a partire da quel momento.
Da allora, tutti i giovedì ti fermavi allo sportello, e ti sedevi vicino a me. Un giorno sei arrivato e mi hai invitata al tuo compleanno. Io, lì, completamente spiazzata. Non sapevo cosa risponderti, ero troppo felice.
Sabato, alla tua festa, sono quasi impazzita di gioia. Mi hai baciata. Sulla guancia, è vero, ma mi hai baciata. Forse non ero così brutta allora...
Il saggio di orchestra. Il culmine di tutto quello che ho già scritto. Tu...i sei stato vicino, mi abbracciavi, mi baciavi sulle guance, facevi battute...finito il saggio mi hai chiesto di venire a sentirti al saggio di coro, e io ti ho detto di sí (anche perché c'era la Bea). Ti ricordi la tua reazione?? Io sí. Mi hai detto queste parole
"Che bello, il nostro primo appuntamento.". Ora io mi chiedo: è stato tutto un sogno per te? Non hanno contato nulla queste parole? Niente?
Se la risposta è sí, non finire nemmeno di leggere la lettera.
Gennaio. I primi giorni tutto ok, tranquillo. Ma poi successe quello che non volevo che accadesse. Ignac ti disse che mi piacevi. Non so perché hai reagito così, e per telefono. Ma so che avrei preferito che me lo dicessi di persona. Cito le tue parole: "Fe, ti voglio tanto bene, ma non voglio avere la ragazza. Tu mi piaci ma dopo una brutta esperienza ho deciso di non averla più". Io ero a pezzi. Non riesco neanche a dirti quanto ho pianto quella sera. Tu mi chiedi perché. Io te lo dico: sei la persona più importante per me. Senza di te non riesco a pensare a nient'altro. Ho passato quei giorni in un'agonia pazzesca, causando dolore alle persone che amavo. Con la Bea ero insopportabile, e non riuscivo a nominare il tuo nome che scoppiavo a piangere.
Una settimana da dimenticare. Tu mi ignoravi, e così facevo io. Non volevo andare a orchestra, e le mie amiche mi buttavano dentro l'aula. Io ti vedevo e soffrivo, ma non potevo dirti nulla, perchè mi avevi chiesto di rimanere amici. Non ti capivo.
Non so come, sono riuscita a riemergere dal dolore. La Cecilia mi stava sempre accanto, in silenzio, senza sapere cosa dire. Io non riuscivo neanche a fissarti negli occhi. A solfeggio, a vedere tua sorella pensavo sempre a te.
E poi la svolta. Ho deciso di chiudere con te. Chiudere questa storia e questa lunga lettera. Mi hai fatta soffrire, e volevo che sapessi quanto.
Ti voglio bene
Fe