(ci sono giorni in cui il piacere di scrivere si manifesta con linguaggi aulici,assonanze e metafore,altri invece,in cui la scrittura è la sfogo crudele di sorprese e realtà che faremmo a meno di conoscere.Un insieme di parole gettate su un foglio come a voler riempire quella sensazione di vuoto creatasi:ebbene questo,è ciò che leggerete.)
Trucco forzato sul viso genuino,
lo sguardo glaciale trasmette passione,
bastardo destino di averti notata ma
ti ignoro e sorseggio con gusto la birra.
Commenti e parole fra amici loquaci,
sfuggono occhiate volute e non casuali,
ti siedi fra noi,mi guardi e sorridi,
vent'anni non più quell'espressione gioviale.
Accento spagnolo voluto e cercato,
sensuale il tuo corpo sapientemente scoperto.
Sigaretta accesa e fumo distorto
mi avvolge il viso stupito quanto assorto.
E' notte e il tuo nome è Katrina,
particolare saliente prontamente smentito.
Correggi la mira e porgi la mano:
"Piacere son Carmen" e la mia notte finisce.
Piovono discorsi di sogni e speranze
campati per aria come neve di luglio.
Turbato e perplesso ascolto tentennanante
le parole della ragazza misteriosamente provocante.
Scolli la maglia,fa caldo è la scusa,
osservo il tuo seno pieno e rifatto,
vent'anni e non più,
precomente abbandonati.
D'un tratto ti alzi,e getti una scusa:
"Devo andare,ci vediamo",
ma non colgo e insisto,
inutilmente purtroppo.
Maledetto il mio incedere,maledetto il mio indagare.
"Sono una ******* e devo andare a lavorare".
Basito e sbiancato rido nervoso,
è uno scherzo dai,rimani e beviamo.
Lo sguardo s'abbassa,il sorriso si spegne.
Carmen è abbandonata,
questa notte lei non ci sarà.
Attonito mi siedo fumando nervoso.
"Sogni di un'imprenditrice che partono dal basso,
costruendo una fortuna partendo dal corpo"
Spiegazioni peggiori di un'atroce realtà,
mi allontano nervoso,incredulo.
Seguito e pregato mi volto e la fisso,
non proferisco parola,strozzato dalla rabbia.
"addio"
e un bacio mi travolge il viso.
Addio *******,
ragiona e risorgi,delle tua vita in vendita
non ne voglio sapere.