Ho scritto questo stamattina, un po' ispirata ad una canzone, un po' per ricordare quel che fu, esattamente un anno fa.
Non vuole esser poesia, perché poesia proprio non è.
E' solo un pensiero, apparentemente senza filo logico e senza alcun senso.
Parole semplici.
Nulla di particolare.
Preghiera in Gola
Sembrava fosse giunto un Angelo a farle visita.
Occhi grandi,
Custodi di un Addio.
E' una Preghiera In Gola, distrutta dal Silenzio.
Non immaginavi, vero?
Costruivi ali...
Saldavi piume leggere sulla schiena colorata di Luna.
E il Raggio Celeste scaldava,
insegnava il Volo.
Contornata di Nuvole, io.
E' il giorno di Domani che spaventa,
non è vero?
Stringevi celestiali sembianze,
non ti lascerò scappare via da me.
Volo?
Notte.
Buio.
Freddo.
Il Raggio Celeste congela le piume.
Paralizza.
Di ghiaccio la schiena di Luna.
D'argento e mercurio le lacrime su di un volto agonizzante,
spezzano il candore di una pelle ormai morta.
Abbandoni il corpo leggero alle Nuvole Pallide,
e fuggi via, troppo lontano.
Occhi grandi,
Custodi di un Addio.
Sembrava fosse giunto un Angelo a farle visita.
Occhi grandi,
Custodi di un Addio.