FANTASIA
La mente mia torna ad antiche gesta
per cui il silvano popolo festeggia
con balli, luci e musiche di festa,
con calici di vin che mai scarseggia.
I sensi miei rivolgonsi alla landa
su cui il mio candido destriero aleggia
la strada invasa a tratti da lavanda
riflessa su quel corso che costeggia.
Il corpo mio pervaso dal terrore
di un ombra che profonda ha la sua reggia,
in antri bui di giorno cova orrore
negli incubi, di notte, in me torreggia.
L'anima mia cavalca il breve mondo,
su tumultuose acque lo passeggia,
traversa ogni terra sino in fondo,
in un pallido sguardo lo vagheggia.
Mai troverò quel mondo ovunque sia
nessuna nave in nessun porto ormeggia
che sa condurmi per quella ignota via
perchè nasce dalla mia fanstasia.