decise una pagina a caso per scrivere tutto ciò che le veniva in mente senza interessarsi di chi un domani avesse potuto leggere.
D'altronde era un suo sacrosanto diritto.
Si chiese quale fosse realmente il senso dei sogni.
Forse desideri, o paure, o tutto quello che nella realtà non si riesce ad accettare e che nel sogno diventa abituale realtà, qualcosa che avesse potuto indicarle come accettare e vivere certe situazioni.
Forse, concluse, aveva solo bisogno di dormire.
E di alzarsi l'indomani e decidere di cambiarsi, di controllarsi.
Forse si rendeva semplicemente conto di quanto pericoloso fosse liberare la mente.
Non sapeva come stava allora, regnava il caos.
Naturale reazione alla sofferenza? Forse.
O forse patto con il dolore.
L'insensibilità in cambio dell'autodistruzione, l'assassinio dell'anima con un'anestesia..
Cosa migliore di una morte così?
Glielo aveva insegnato poche settimane indietro, in una domenica maledetta in cui neppure la grappa scaldava le anime, un angelo dannato il cui spirito era tornato a trovarla poche notti prima..
Un angelo dannato che aveva vinto contro l'ingiustizia di un dio maledetto..
09-01-2000