Voglio premettere che sono cosciente di essere ben lontana dall'essere una scrittrice, ma ogni tanto la follia prende forma e mi piace mettere nero su bianco qualche riga.
Spero vi piaciucchi almeno un pò.
Once upon a time...C'era una volta...iniziatela come preferite questa storia, la pratica delle cose è una nottata buia e piovosa. Di quelle in cui la Luna si dimentica di concedere la sua presenza e neanche i tuoni hanno voglia di concedere attimi di luce. Camminando cosi per quella strada, con l'unica compagnia di qualche macchina che frettolosamente se ne va per i fatti suoi, mentre le gocce continuano violentemente a scontrarsi con i suoi capelli e il suo cappotto; una mano scivola nella tasca alla ricerca del pacchetto di sigarette. Ignorando quelle stesse gocce che bagnano la carta bianca, la mano continua il suo nervoso procedimento nel tentativo di scovare anche l'accendino. In questo gesto tanto abituale le dita si scontrano con un piccolo oggetto depositato in quelle stesse tasche. Dopo essersi soffermate per un istante catturano finalmente l'accendino e insieme alla prima boccata di fumo appaiono istintivamente anche i ricordi. Ricordi di un giorno ben distante da quello, in cui i raggi del Sole scaldavano la terra ignari che non fosse il loro tempo, un giorno tanto atteso da essere l'estrema meta di un countdown senza una fine. In un luogo tanto bello da doversi obbligatoriamente fermare per cogliere tutti i dettagli di un qualcosa che se ne frega che quello non sia il suo posto. Quelle stessa tasche depositarie di un segreto in realtà palese al mondo, quelle stesse mani incapaci di smettere il loro tremare. Loro proprio no, non conoscevano la pudicizia nelle emozioni. Palesandosi alla porta con un sorriso che cercava di mascherare la paura di chi, dopo essersi spogliato di qualsiasi protezione si mostra cosi, semplicemente fragile e vulnerabile ad un qualsivoglia attacco. Una porta su cui soffermarsi nella conclusione di una giornata passata un po a crogiolarsi nella frivolezza delle parole, un po a tentare la fuga da parole a cui non si ha la forza di dare risposta. Nell'istante di un saluto, un bacio appena sfiorato e mentre gli occhi si distolgono, le mani depositano dolcemente nelle tasche un piccolo oggettino. Allo sfumare del ricordo segue ancora qualche boccata di fumo, le porte del tram si aprono e poi si richiudono velocemente alle sue spalle. Il ricordo muore insieme al resto della sigaretta ormai abbandonata sulla banchina. Lasciandosi cullare dalle note di una canzone già sentita mille volte,si concede un sorriso affettuoso. E' ora di andare verso casa, e' ora inevitabilmente di andare verso un altro giorno...