Vabè.. visto che siete tutti qua in ballo a postare poesie, vi posto il mio componimento più profondo, con un vago retrogusto leopardiano.
Strana è la vita,
la vita mortale,
sembra infinita,
ma è sempre uguale:
mi alzo dal letto
alle sette e venti
caffè e cornetto
poi lavo i denti,
assonnato mi metto
i cari indumenti,
mi sento perfetto
con su le mie lenti.
Lo zaino sulle spalle
ed esco di casa,
penso "che palle,
la prof oggi sfasa".
Arrivo alle otto,
esco a fumare
e mi sono già rotto
di stare a parlare
coi soliti amici
dai soliti volti
che sembran felici
ma sono sconvolti.
Comincia la lezione
mi stendo sul banco
c'è la spiegazione
ed io son già stanco.
Passan le giornate
pervase di monotonia
è come fossero malate,
malate di malinconia.
Si rattrista il mio umore
con lo scorrer del tempo
e se penso a un colore
penso al grigio spento;
ma non provo dolore
in questo momento,
dentro al mio cuore
c'è solo tormento,
non ho alcun amore
non ho alcuna voglia
ho solo il sentore
di un'invincibile noia.