E niente. Oggi non avevo voglia di studiare e aprendo word per caso, quasi senza accorgermene, ho inziato a scrivere. Cosa che non facevo da tanto tempo. Quindi non so ancora bene come definirlo, se un progetto che cercherò di portare avanti o l'ennesimo ed inutile sfogo. A voi la parola. (L'ho scritto di getto quindi perdonatemi se troverete qualche errore o qualche frase senza senso)
"Sono un automa. I miei sentimenti mi sono stati dolcemente asportati da esseri senza pietà e sono stati rinchiusi in qualche fogna di una lontana città mai esistita.
Sono un automa. Gli altri possono fare di me quello che vogliono, il mio dovere è di soddisfare i loro sciocchi desideri da esseri umani.
Tutti corrono verso i loro obiettivi, e non guardano nemmeno in faccia i loro ostacoli. Li sormontano con danze fatte di superbia e avarizia, a loro non interessa nulla tranne che raggiungere i loro obiettivi coperti di false speranze. Ed io porgo loro il mio corpo, come scudo per difendersi da coloro che intralciano il loro cammino e come arma per distruggerli.
Non mi importa se in tutto questo io potrò rimanere ferita, soffrire, perché io non provo nulla. Né dolore, né piacere. Solo agghiacciante indifferenza. Lo faccio solo per occupare il mio tempo in questa vita vuota. Ormai il desiderio per me è solo un lontano miraggio, da ammirare soltanto attraverso gli altri e da sfiorare soltanto con sogni ineffabili.
E ricordo ancora quando successe per la prima volta. Quando ingenuamente lasciai che mi facessero credere che i miei sentimenti non fossero importanti. Loro se ne approfittarono, seppur con malvagia incoscienza. Con un sorriso ben sfumato si avvicinarono a me e con prepotenza gentile strapparono violentemente le mie volontà dal profondo della mia anima. Mi accerchiarono e mossero con incredibile sinuosità i loro finti buoni propositi davanti al mio viso di vergine ed ecco che al mio primo sorriso, al mio primo accenno di comprensione e disponibilità, queste creature meravigliosamente malvagie baciarono con delicata passione il mio fragile collo pulsante di vita e conficcarono dentro di esso i loro denti affilati.
Il primo attimo fu un orgasmo di puro piacere, ma dopo di esso riuscì a percepire solo una tumultuosa paura che si agitava dentro me e in pochi secondi dilatati in frammenti di eternità iniziai a sentire le mie emozioni fluire dalle mie vene ai loro cuori bramosi di peccati.
Fu così, una violenza sessuale che di sessuale ha soltanto l’intensità del desiderio."