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2.Andrea/Attesa

  1. #1
    Assuefatto da FdT Spettinata
    Donna 37 anni
    Iscrizione: 4/10/2009
    Messaggi: 505
    Piaciuto: 31 volte

    Predefinito 2.Andrea/Attesa

    L'atteso secondo capitolo.
    Più o meno improvvisato oggi pomeriggio.


    Una porta si apre.
    Francesco regala il cappotto all'attaccapanni.

    "...niente cena pronta, stasera...?!".
    "oh, amore. No. Ti stavo aspettando. Avevo voglia di cucinare con te...."
    "Hai deciso di cambiare la cucina?!"
    "Perchè?!"
    "Beh, sai con quanta facilità sarei in grado d'incendiarla..."


    "Mi hai scoperta. L'idea era un'altra. Io cucino e te racconti..."
    "...ancora...?!"
    "Beh, allora avrai anche tu soltanto un'introduzione, alla cena. Puoi sfamarti con le noccioline dell'aperitivo."
    "Ma, io..."
    "Avevi detto domani.E lo sai che odio chi non mantiene le promesse...".

    Francesco la segue in salone.

    "Non ho mai detto 'ti prometto di...' ".
    "Non fare il bambino, la promessa era implicita. Stava tutta bella comoda in quel 'domani'..."
    "Guarda che sei tu che stai facendo la bambina.Per una favola, poi..."
    "Ma io sono una bambina...".
    "Non attacca più, questa scusa..."
    "Non è una scusa..."
    "Sì lo è..."
    "No..."
    "Sì..."
    "No.."

    Divano.
    Un bacio, due baci, tre baci.
    Un morso.

    "Ho fame!Devo mangiare te?!"
    "No, le noccioline..."
    "E dai..."
    "Raccontami di Andrea.".
    "Aspettare amplifica il piacere..."
    "E allora non lamentarti.Ci sarà tempo per cenare...".
    "Con te è inutile, eh...?!"
    "Ormai dovresti saperlo bene.Dai, andiamo in cucina, ho preso una bottiglia di vino..."

    Francesco si impegna a stappare la bottiglia.
    Lei mette l'acqua nella pentola.
    Due bicchieri.

    "Non dovresti bere, lo sai..."
    "E tu dovresti stare a dieta!Parliamo di cose serie, mentre aspettiamo le bolle nell'acqua...Andrea?!"
    "Andrea sta aspettando, come noi.."
    "Non ti seguo..."
    "Ho avuto una bellissima immagine, forse dovrei disegnare, mentre racconto..."

    Francesco cerca carta e penna.
    Si siede al tavolo e inizia a scarabbocchiare qualcosa.
    Un albero.
    Forse.


    "Io sto ancora attendendo la mia fiaba!"
    "Sì, lo so..."
    "E allora?!"
    "Aspetta ancora un momento, io la sto creando...creare non è mica un lavoro facile..."

    L'aria si fa più dolce.

    "Sì, lo so...."

    Il tic tac dell'orologio.
    La finestra aperta.
    Un pò di vento.

    "E' solo che per chi attende 'un momento' è così lungo...!! Sembra che il tempo si dilati..."

    Siede.
    Tortura il tovagliolo.
    Si guarda le unghie.

    "E poi, hai notato com'è difficile aspettare da fermi?!"
    "Ho capito, non sai aspettare..."
    "Direi di no.Com'è che si aspetta...?!"
    "In mille modi..."
    "Beh, io mi annoio, nell'attesa.Possiamo iniziare...?!"

    Francesco sorride.
    Alzando gli occhi dall'inchiostro.

    "Andrea aprì il portone. Finalmente il sole! Scese i gradini quasi correndo, senza aver paura d'inciampare, e si ritrovò in breve al centro del giardino. Anche il suo giardino, come lei, era un giardino qualsiasi. Fiori qualsiasi, erba qualsiasi, insetti qualsiasi. Quelli che volete, insomma. Non facevano differenza. A nessuno importava se ci fossero o meno delle rose. O delle margherite. O dei lillà. Fate voi. Di speciale, in quel giardino qualsiasi, c'era solo un grosso albero. Un pino, per l'esattezza. E non un pino qualsiasi, bensì il Signor Pino.Andrea lo chiamava così fin da quando era molto, molto piccola e aveva scovato un volto corrucciato nella corteccia.


    Ad Andrea non stava troppo simpatico, il Signor Pino. Non sorrideva mai, ed iniziava ad avere una certa età.Ad incurvarsi un poco sotto il peso degli anni. Ne aveva 717, per la precisione, aveva detto la mamma un giorno, mentre lucidava le posate. Eppure, anche se non erano proprio grandi amici (lui non le rivolgeva mai la parola...), Andrea aveva preso l'abitudine di salutarlo ogni volta che usciva in cortile. A volte si fermava un istante di più, magari a raccontare una barzelletta, sperando di veder sorridere quell'antipatico silenzioso. Perchè lo faceva...?! No, non perchè fosse una bambina particolarmente educata. Era una qualsiasi. Però suo fratello le aveva rivelato che il Signor Pino nascondeva la strada verso un mondo magico e lei, curiosa come tutti i bambini, voleva profondamente che lui gliela mostrasse.


    Così, anche quel giorno qualsiasi, Andrea andò dritta verso Pino.'Buongiorno, Signor Pino... Hai visto che bel sole, oggi...?!'. Nessuna risposta. 'Sta arrivando la primavera, tra poco avrai un sacco di uccellini, a farti compagnia. Dovresti essere contento. Non ti piacciono gli uccellini...?!'. Niente. Andrea si guardò intorno. Non c'era nessun animaletto da infastidire. Nessun gatto con cui provare a chiacchierare, nessuna lucertola con cui prendere il sole, nessuna farfalla da catturare per scoprire se era una fata. 'Uff.' Sbuffò, tornando a rivolgere l'attenzione alla pianta. 'Lo sai come fa un albero a conquistare una pianta...?! La corteccia...! '. Silenzio. ' E va beh, non era bellissima, ma ormai quelle belle le ho finite da un pezzo. Possibile che io ti sia proprio antipatica...?!' Solo il vento. Andrea s'avvicinò all'albero, gli fece una carezza, ruffiana. ' E dai, apri la tua porta magica...!!Lo so che lo sai, dai... '. Nulla. ' Sei proprio di legno, eh...?! Ma oggi non ho niente da fare, Signor Pino. Mi siederò qua. Proprio davanti al tuo faccione scocciato. Prima o poi ti stancherai di tenere il muso...'.



    La bambina sedette sull'erba umida. Con le gambe incrociate e la testa alta. Sembrava quasi un piccolo e tenace maestro di yoga. Ferma immobile. Per uno, due, tre minuti. Ma com'è noiosa l'attesa, senza qualcosa con cui riempirla!

    "Questa la devi a me..."
    "Lo sapevo già prima di stasera, tesoro..."
    "Ma io te l'ho ricordato pochi minuti fa!"
    "Sì, questo è vero. Tu non riesci mai a star ferma per più di pochi secondi. Neanche quando dormi..."
    "Se è per questo, lei sta prendendo da me..."
    "Andrea?!"
    "Lei...".

    Francesco allunga una mano.
    Le sfiora la schiena.

    "Si è mossa...?!"
    "Non ora, ma... è un continuo scalciare..."
    "Beh, è normale...sta aspettando..."
    "Già..."

    Gira la pasta, galleggiante.
    Abbassa il fuoco sotto la padella.
    Poi si volta, inclina la testa.

    "E adesso stai di nuovo attendendo anche tu..."
    "Che uomo perspicace che ho incontrato...!"

    "Andrea inziò a strappare fili d'erba. Senza neanche accorgersene, in realtà. Nell'attesa facciamo gesti automatici, che riempiano un pò lo spazio. Per camuffare 'sta cosa dell'aspettare. Così se qualcuno si fosse preoccupato di sapere cosa stava facendo Andrea, e non avessimo voluto dirgli che stava aspettando, avremmo potuto dire che stava strappando fili d'erba.

    Ma andiamo avanti.

    Nessuno si curò di chiedere alla ragazzina cosa stesse facendo, seduta davanti ad un albero. E lei continuò a strappare ed aspettare. Finchè davanti a lei non ci fu solo terra. Qualcuno si sarebbe spostato, o girato, per continuare a lisciare tra le dita il verde e far nodini.Ma lei no. Lei si mise a guardare le formiche, che correvano da una parte all'altra e che prima erano nascoste dal verde. 'Che cosa avete da correre a quel modo...?! ' chiese, cercando di bloccare la strada ad una di loro, che, però,agirò l'ostacolo del suo dito, puntando dritta all'entrata del formicaio. 'Abbiamo da fare, abbiamo da fare...' risposerò in coro un pò tutte. ' E non vi fermate mai...?!'. Una formica, invece, di aggirare il dito, lo stava usando da ponte. Andrea alzò la mano. E l'operaia si ritrovò sospesa, senza via di fuga. 'Abbiamo da fare, abbiamo da fare...' disse, andando velocemente da un lato all'altro, come impazzita. 'Sì, ma adesso fermati un attimo. Non ho mai visto una formichina ferma. Voi non vi fermate mai...?!'. L'animaletto rallentò appena, continuando a fare avanti e indietro. 'E perchè dovremmo fermarci?! Abbiamo da fare. Fammi scendere...'. Andrea inclinò la testolina. ' Ma non è detto che chi sta fermo non stia facendo niente...' . La formica non era affatto convinta e non accennava a fermasi. 'Abbiamo da fare, abbiamo da fare!!Fammi scendere!!Che si può fare da fermi?!'. La bambina ci riflettè un momento. Alzò ancora di più la mano. 'Si possono fare un sacco di cose... si può parlare, pensare o anche...aspettare...'. L'esserino rallentò ancora un pò. Era una formica curiosa. 'Abbiamo da fare...' iniziò meccanica ma poi aggiunse 'che vuol dire aspettare...?!'. Andrea, che in fondo era una bambina, non sapeva che rispondere. Come si può spiegare l'attesa a qualcuno che non ha mai aspettato?! Che cos'è l'attesa?!

    "Voglio proprio vedere adesso come ne esci!"
    "A dire il vero non lo so... Secondo te come si può spiegare l'attesa...?!".

    Silenzio.

    "Non ci avevo mai pensato.Quando si parla, si da sempre per scontato che ognuno sappia esattamente il significato di ogni parola che tiriamo in ballo.E' difficile dare la spiegazione di una parola sola..."

    Francesco si alza.
    S'avvicina al portatile.
    Google.

    "Non c'è, 'attesa', sai?!"
    "Prova con 'aspettare'..."
    "Uhm. Non agire per un determinato periodo di tempo."
    "Insignificante, come spiegazione."
    "Già... "
    "Dovremo cavarcela in modo più tradizionale..."
    "Ovvero?!"
    "Inventa."

    Andrea se ne stava con la formica sul dito, senza saper che dire. Senza saperlo stava aspettando che le venisse in mente la risposta. Era caduta da un'attesa all'altra. 'Ehm...' inziò a farfugliare per niente sicura. 'io stavo attendendo che il Signor Pino mi parlasse.Ovvero...avevo deciso che non avrei fatto nient'altro che guardarlo finchè non avesse parlato...'. La formichina si velocizzò un poco. 'Abbiamo da fare, abbiamo da fare... Vedi, lo hai detto tu stessa... Non stavi facendo niente! Non si fa niente, da fermi.... ' . Andrea era confusa. Stava pensando che, invece, aveva appena scoperto che oltre ad aspettare, pensare, parlare si può guardare, da fermi. E guardare non era affatto niente. Era così bello restare a guardare le cose che accadevano. Le persone che passavano. Le nuvole. Le macchie nel muro. Che le formichine fossero cieche?! Poverine, pensò. E abbassò piano la mano. L'animaletto scese e riprese la sua corsa folle. Mentre Andrea riprendeva ad aspettare.

    "Non c'è che dire, sei stato bravo..."
    "La soluzione è: 'se non puoi scavalcare un ostacolo, giraci attorno'."
    "Che poi è quello che ha fatto la prima formica..."
    "Hai una buona memoria..."
    "Mi piace questa fiaba, anche se è un pò statica..."
    "Beh, l'attesa non è mai una corsa verso la fine..."
    "Sicuro?!"
    "No, ma oggi mi piace vederla così. Mi piace vedere l'attesa come un contenitore da riempire lentamente..."
    "Un modo per dire che devo riempirti il piatto?!"
    "Quello devi farlo piuttosto velocemente, tesoro, se non vuoi essere sbranata...".

    Due piatti pieni.
    Due bicchieri che si toccano.
    Cin.
    E poi, forchette.

    "Mica smetterai di raccontare, ora che non stai più aspettando la cena...?!"
    "In realtà, sto già iniziando ad aspettare il secondo..."
    "Si aspetta sempre qualcosa, a quanto pare..."
    "Probabile..."

    Andrea guardava e pensava e aspettava. Ogni tanto voltava la testa, cercando una distrazione. Ma durava poco. Ad un certo punto, però, successe qualcosa. Succede sempre qualcosa, ad un certo punto, mentre si attende. In questo caso successe che una pigna si staccò dal Signor Pino e andò a cadere sulla testolina della...

    "Come si chiamano quelli che aspettano qualcosa?"
    "Stasera mi stai mettendo in difficoltà..."
    "Sono in difficoltà anch'io!Possibile che non ce lo siamo mai chiesto?!"
    "Beh...di solito mi limito a dire 'quelli che aspettano'..."
    "E non c'è una parola che racchiuda il gruppo, l'insieme?!"
    "Amore, volevo una favola, non riscrivere il vocabolario!!"

    ...bambina. 'Ahi!Mi hai fatto male...' disse Andrea, rivolgedosi alla pigna. Ma la pigna rimase in silenzio. A risponderle, con gran stupore di tutti, anche delle formiche, fu il Signor Pino. 'Sei proprio una mocciosetta testarda...'.Disse. Ma non lo disse con cattiveria, anzi, sembrava essere sul punto di scoppiare a ridere. Andrea che conosceva benissimo il momento prima di una risata e le smorfie che si fanno per trattenerla, sorrise e non si arrabbiò. ' Sapevo che prima o poi avresti ceduto!Adesso, se non ti dispiace, potresti rispondere alla domanda che ti faccio tutti i giorni?! '. L'albero tornò ad essere serio. 'Non ho nessun potere magico, signorinella.Tanto meno una porta!Ti sembra che gli alberi abbiano delle porte?! Le case hanno le porte, i negozi hanno le porte...Ma gli alberi... no...gli alberi non ce le hanno, bambina....'. Andrea che tanto aveva atteso quel momento si sentì profondamente delusa.

    "L'attesa è un film di cui non ci può piacere il finale."
    "Esattamente..."
    "Sì, ma questa è una favola. E le fiabe finiscono sempre con "felici e contenti". Fai qualcosa per favore..."
    "Vuoi vedere Andrea contenta?!"
    "Direi proprio di sì... "
    "E non è scontato?!"
    "Fai in modo che non lo sia. Non tutte le gioie o i lieto fine, lo sono..."

    'Ma mio fratello mi ha detto che nascondi l'entrata per un mondo magico. E mio fratello sa tutto! E non mi dice bugie...'. Andrea era sull'orlo delle lacrime. L'albero, che era un albero nonno, buono di cuore anche se un pò burbero, fu toccato dalla tristezza della piccola. Pur non avendo porte magiche non voleva contraddirla né deluderla. Pensò e ripensò. Fortunatamente gli alberi, che sono abituati a pensare tutto il giorno, pensano molto, molto in fretta. Così alla bimba non sembro d'attendere ancora. 'Beh, forse tuo fratello si riferiva all'asse dello steccato che si muove. E' proprio in linea col mio tronco. Basta che ti poggi alla mia schiena e guardi dritta dritta davanti a te. So che si può entrare e uscire da là. Lo fanno sempre i gatti, cogliendomi di sorpresa. Ma non so quanta magia tu possa trovare, lì fuori..."

    Non fece neanche in tempo a finire la frase. Andrea non aveva più voglia di aspettare, per quel pomeriggio. Era già corsa verso lo steccato.

    "Ma non sarà pericoloso...?!"
    "Tesoro, l'hai voluta coraggiosa. Dovrà pur dimostrarlo, il suo coraggio..."
    "Già... Che c'è al di là dell'asse ballerina?!"
    "La vita..."
    "Dai, non fare il filosofo! Vai avanti...".
    "No, no..."
    "Come no...?!"
    "Beh, la cena è finita e anche questa puntata. "
    "Ma ne voglio ancora..."
    "Principessina, l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re. Figurati se la trovi in uno qualsiasi come quello di Andrea..."

    Francesco si alza.
    Le bacia la testa, dolce.

    "Dai, alzati. Ti aiuto a riordinare. E poi andiamo ad aspettare insieme, ti va?!"
    "Che dobbiamo aspettare...?!"
    "Che lei inizi ad aspettare con noi e si muova, incapace di aspettare da ferma...".


    Ed è di nuovo buio.

    Ed è di nuovo un'intimità che non si può violare.

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  3. #2
    Lyla
    Ospite

    Predefinito

    La coteccia XD

    Sto cominciando ad amare questa bambina... *_*

    "Se è per questo, lei sta prendendo da me..."
    "Andrea?!"
    "Lei...".


    Neanch'io so aspettare
    Continua presto

  4. #3
    FdT svezzato
    Donna 32 anni da Firenze
    Iscrizione: 8/1/2010
    Messaggi: 165
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Sempre di più senza parole...complimenti davvero...Hai un dono...attendo il seguitoooo..perchè IO ASPETTARE NON SO..ahahah

  5. #4
    Lagna
    Uomo 29 anni da Napoli
    Iscrizione: 8/7/2009
    Messaggi: 25,314
    Piaciuto: 62 volte

    Predefinito

    Voglio (e non venirmi a dire che
    l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re
    U_U ) il continuo

  6. #5
    FdT svezzato
    Donna 32 anni da Estero
    Iscrizione: 17/9/2009
    Messaggi: 150
    Piaciuto: 2 volte

    Predefinito

    Anch'io voglio il continuo!
    Scrivi davvero bene, complimenti!

  7. #6
    FdT-dipendente
    Donna 30 anni da Alessandria
    Iscrizione: 5/8/2007
    Messaggi: 1,641
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Mi piace da impazzire... Ci sono dei pezzi che ti lasciano senza fiato... complimenti... sul serio...

  8. #7
    Assuefatto da FdT
    Donna 27 anni da Catania
    Iscrizione: 14/10/2009
    Messaggi: 512
    Piaciuto: 2 volte

    Predefinito

    è stupenda
    vogliamo il continuo

  9. #8
    Overdose da FdT Morgana
    Donna 35 anni da Catania
    Iscrizione: 24/1/2008
    Messaggi: 8,418
    Piaciuto: 1653 volte

    Predefinito

    Cavolo, che bella

    Complimentissimi

  10. #9
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
    Messaggi: 28,774
    Piaciuto: 9510 volte

    Predefinito

    E' bellissimo, e Andrea è adorabile.
    Non mi piace aspettare, odio aspettare, ma il prossimo capitolo lo aspetto volentieri.
    Non fami aspettare troppo, però.

  11. #10
    Telephone Blues nali
    Donna 33 anni
    Iscrizione: 1/11/2005
    Messaggi: 13,273
    Piaciuto: 509 volte

    Predefinito

    Mi piace da morire!
    E adoro l'ironia e la "scherzosità" che attraversano tutta la narrazione... per non parlare, poi, della bellezza delle immagini che riesci ad evocare con parole semplici.

    E adesso VOGLIO (sìsì, voglio ) il continuo!


    Davvero, bravissima

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