Alle volte le seghe mentali sono più forti della volontà...
Cosa fai nella vita oltre lo studio e pensare al matrimonio?
Vivi anche? Ti diverti?
Sono d'accordo, anche lentamente, anche un esame all'anno, ma termina questo percorso. L'università è uno strumento troppo importante oggi, anche solo per essere considerata in alcuni contesti. Se provi questo senso di stanchezza prenditi un mese o due di relax e prova ad entrare nell'ottica di non aver fretta, di inviare comunque qualche candidatura in giro per lavori part-time. Inoltre, non sei sola..il matrimonio è un evento bellissimo e la presenza di un'altra persona nella tua vita non potrà che supportarti. Forza e coraggio
Anche se la vostra intenzione era fare i simpaticoni, con ironia e sarcasmo, vi prendo sul serio in quanto avete centrato punti nevralgici del mio problema.
Dopo la morte di un genitore c'è ben poco da divertirsi; ed anche laddove gli altri pensano che vi stiate divertendo, è solo una bella mascherina che ci si mette su per non sottrarsi alla vita sociale.
Per molto tempo ho tacitato il mio malessere, credendo appunto che fossero seghe mentali. Pensavo "è un periodo, passerà". Intanto anche dopo la morte di papà ho continuato ugualmente a studiare, facendo pochi esami, ma li ho fatti. Il problema vero è che non vivo, non sono soddisfatta di me ed ho perso interesse verso qualsiasi cosa. Sia ben chiaro: io apprezzo tutto quello che ho intorno a me. Sono io che devo ricostruirmi per potermi apprezzare di nuovo. QUesto anche in vista del matrimonio: non sono la tipica ragazza che sogna solo l'abito bello ed il ricevimento. Sono consapevolissima che il lavoro su di me lo devo fare anche in vista della vita insieme al mio futuro marito e che richiede tanta forza d'animo. Voglio essere al meglio, per dare il meglio. Anche se mi sto rendendo conto che essere al meglio vuol dire accettarsi. Cosa scontata da dire, ma non da fare.
Grazie Eurasia, quando parlo di accettazione mi riferisco proprio al fatto di accettare i miei tempi e le mie attitudini. Cose che finora non ho visto, ne ascoltato...o meglio ho voluto ignorare. Ma nei percorsi troppo lunghi bisogna anche ascoltarsi.
Grazie
Io non sono proprio fatto per fare il simpaticone. Sono ed ero serissimo. Il punto è che non hai più soddisfazione nel fare nulla. Io non posso dirti: "prenditi tempo, passerà" perché devi lottare e lavorare più che puoi per poter rinascere. E, paradossalmente, ti impegni di più non facendo nulla, ma con intelligenza. Quanto tempo è passato da quando ti sei divertita l'ultima volta? Non ti puoi arrendere. Generalmente i giovani sopravvivono ai vecchi ed è una cosa con la quale si deve convivere e accettare. La scomparsa di un genitore è una ferita che lacera nel profondo, ma non puoi morire anche tu. Reagisci e coltiva i tuoi interessi. Ma non gli interessi universitari o matrimoniali. Interessi che riescano a ricollegarti con te stessa, una cosa tua ed esclusivamente tua, in cui poterti sentire viva SENZA appigliarti ad altri, ma riuscendoci con le tue forze. Non hai interessi? Bene, ancora più semplice: createli. Fai letture diverse da quelle universitarie, oppure fai sport, se vuoi prova a imparare a suonare uno strumento, prova a dipingere, a comporre poesie. E non sono stronzate o comunque cose in cui devi eccellere: sono cose che possono darti linfa per la tua vita e farti comprendere che sei una persona forte e capace di costruire il proprio futuro, nonostante si voglia aggrappare al passato perché sempre un tempo felice (appunto perché non percepibile con i sensi). Non facciamo i Proustiani avviliti, ma siamo (congiuntivo esortativo) forti e felici, perché ci sono cose per cui si potrebbe morire, dolori infiniti, ma sono molte di più le cose per cui vivere. E in cima a un'ideale piramide devi collocare te. In bocca al lupo.
Penso che tu abbia solo bisogno di staccare la spina, ma non potendoti permettere il lusso di farlo per un grande periodo (visto che vuoi laurearti) dovresti riuscirci con piccole fasi, piccoli accorgimenti banali; chessò, piccole uscite giornaliere, concediti qualche momento in più di svago.
Sono l'unico che invece pensa che se le motivazioni sono scemate sia il caso di cambiare percorso?!?!?!
Credo che non sarebbe una scelta impulsiva, ma ponderata a 26 anni.
Per carità, lungi da me il tentativo di far mollare la spugna, però se non ci sono le motivazione la strada non è difficile, ma impossibile da affrontare!!!
Io penso che volesse dire: "Realmente ti interessa prendere questa laurea?".
Inutile prendere una laurea se non te lo senti dentro, se non sei motivata.
Non è la fine del mondo vivere senza laurea, l'importante è la serenità personale.
Se prendere una laurea è una frustrazione, meglio lasciare perdere e dedichiti a cosa realmente ti fa stare bene.