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"Lettera" a me stessa

  1. #1
    Uan
    Uan
    Donna 30 anni
    Iscrizione: 8/1/2008
    Messaggi: 5,540
    Piaciuto: 101 volte

    Predefinito "Lettera" a me stessa

    Ok di solito mi rifugio nella scrittura quando ho bisogno di sfogarmi e un pò di tempo fa scrissi una sorta di lettera a mè stessa; è datata 28 maggio 2010, quindi quasi un mese fa. la pubblico solo per sapere se qualcuno si è mai trovato in una situazione del genere e come ne è "uscito"; il mio problema non è ancora risolto ma ci sto provando..

    prima però dico solo una cosa: da amici/compagni o solo compagni mi veniva spesso ripetuto che ero sempre incazzata, complice anche il mio ruolo di rappresentante (in realtà non era esattamente così..)

    Scrivo le pagine che forse daranno il vero via al mio cambiamento.
    Sono stati due giorni complicati, pieni di lacrime, pensieri, ansie e speranze.
    Ma partiamo dall’inizio.. mancano circa due settimane alla fine della scuola, esattamente della mia terza superiore; nasce da sé il pensiero che io stia leggermente sclerando a causa di compiti di recupero e interrogazioni. Beh, è proprio così, diciamo che ormai le nottate insonni passate a studiare sono di routine, ma che dovrei riuscire ad uscire indenne anche da quest’anno passato forse troppo velocemente e purtroppo, o per fortuna, senza grandi novità.
    Inizio il mio racconto o come lo vogliamo chiamare parlando di questi ultimi due giorni, carichi di tante cose importanti.. ieri la sfuriata con Vittoria, oggi la discussione con *prof ; diciamo le cose per bene (so già che rileggendo tra qualche tempo questa pagina mi sarà dimenticata di quanto accaduto!): la discussione di ieri nasce da una cazzata, un film non portato da guardare durante l’ora di biologia, io che tento di calmare gli animi e Vittoria che asserisce che io mi metto sempre in mezzo à io sbotto, mandandola a cagare e dicendole che “forse” non sono sempre io quella dal carattere di merda.
    La discussione finisce lì e per tutta la lezione non faccio altro che piangere, spiegando a Martina il perché della mia reazione. Eh già perché non sempre faccio la pazza furiosa per divertimento (anche se poi non lo faccio mai in realtà per divertimento!): spiego a Martina che sono stanca di sentirmi attribuito qualcosa di non mio, che magari fa parte del mio carattere ma che non è il mio dato caratteristico, che ci sono dentro di me tante cose che vorrei riuscire a dire e che invece rimangono chiuse tra i mille pensieri di una che se si deve sfogare prende a pugni un cuscino e piange tutta la notte piuttosto che chiamare un’amica e PARLARE.
    Il dolore, mi dico, a volte si affronta meglio da soli; l’infelicità, quell’incertezza che la vita di tutti i giorni porta all’esasperazione, a volte è meglio tenersela dentro. Nessuno sa, nessuno fa domande e quindi nessuna risposta o spiegazione da dare; ed è tutto più semplice.. o meglio, lo sarebbe, se poi non andasse a finire con me che non mi ricordo neanche cosa mi ha risposto Vittoria, talmente ero “accecata” dalla rabbia.
    Ma passiamo ad oggi: lezione di *prof, arte, all’interrogazione Magic, Andre e Vitto; quest’ultima dice subito al prof di non sapere nulla, ma dato che è “andata” all’interrogazione lui le fa qualche domanda à lei non sa nulla, torna al posto e si sfoga piangendo.
    E qui ha inizio tutto: *prof, in breve, dice a Vittoria che piangere per delle stronzate è segno di immaturità, che non si deve piangere davanti agli altri ma che certe cose vanno tenute per sé stessi, come quando ci si morde la lingua per non dire una parolaccia ai prof e rischiare una sospensione; il prof chiede conferme a noi,e non ricevendone e vedendo la mia faccia contrariata mi chiede se non sono d’accordo; non mi faccio problemi, come al solito, ed espongo la mia opinione : “Piangere non è simbolo d’immaturità, è una reazione che se uno non riesce a controllare, non danneggia chissà chi e non è paragonabile ad una parolaccia o ad un gestaccio rivolto ad un professore”. In teoria la questione sarebbe chiusa, se *prof, rivolgendosi a me e alla classe non avesse detto:”Verdiana è proprio incavolata nera” -.-“
    Rispondo che sono seria, non incavolata e, continuo, dicendo che se non sono d’accordo è proprio perché è la repressione di determinati sentimenti che spesso mi spinge a sbagliare.. continuo un po’ con queste argomentazioni e chiedo di andare in bagno. Piango. Lontana da tutti, proprio come dice lui; ripenso a tutto quello successo ieri e al fatto che io e Vittoria ancora non ci siamo chiarite. Continuo a piangere. Avrà ragione lui?

    Ed eccoci giunti alle 20 di sera, ho detto a Vittoria di volerle parlare.. domani lo farò. Mi sono messa al pc pensando di poter rimpiazzare il “discorso” che intraprenderò domani con una delle mie lettere, con le belle parole che solitamente riesco a scrivere ma non a dire. E invece no. Stavolta non scappo. Ho perso tante occasioni di essere sincera. Ho perso tanti potenziali amici a causa della maschera che indosso. Stavolta no. Vivo il presente e quello che la vita mi concede, tentando di conquistarmi la fiducia, la stima e l’affetto di quelli che mi stanno accanto. E chi sono gli amici se non quelli con cui ci si può mettere a nudo? Quelli da cui non si ha paura di essere giudicati?
    Ognuno di noi ha i propri segreti e magari tanti rimangono tali nel corso della nostra vita, ma “svelarsi” agli altri è una delle cose più belle e dolorose che all’essere umano vengono concesse. E se è vero, come dice Pico della Mirandola, che Dio non ci ha dato capacità precise perché siamo in grado di apprenderle tutte, così quando ci troviamo con qualcosa di importante davanti, quello che si definisce AMICO, sta solamente a noi cercare di tenercelo stretto anche a costo di rinunciare a qualcosa o meglio, di condividere qualcosa.

    Ripenso a ciò che è successo stamattina, al fatto che forse certe volte difendo a spada tratta o attacco quasi incomprensibilmente *prof, proprio perché vedo in lui qualcosa che mi appartiene; sia chiaro che sto parlando di un dato caratteriale! E non so se questo sia un bene o un male; so che il fatto di avere certe cose in comune ha fatto sì che nel tempo io riuscissi a non avere con lui “peli sulla lingua” e a rispondere a tono a delle cose che non ritenevo corrette.
    Eppure per certi versi ha ragione lui; durante i consigli di classe, con i genitori, con i genitori degli amici, con i professori nella maggior parte della nostra carriera scolastica o in tante altre situazioni ci ritroviamo a mettere una maschera. E non potremmo fare altrimenti, perché la vita ci chiede questo. Perché per il bene comune dobbiamo fare questo. E allora ha ragione lui.
    Il contrasto nasce dal fatto che probabilmente si parlava di cose diverse, e la colpa mi sa proprio che è mia. Io parlavo di Vittoria, di Martina e di tanti altri; lui parlava di scuola, di lavoro, di situazioni in cui mettere una maschera è necessario.
    Se poi si parlava d’altro, beh non si è capito. Così come lui non ha capito a cosa io mi stavo riferendo, io non ho capito quello che lui aveva in testa mentre diceva quelle parole a Vittoria.
    Fatto sta che la vita, ci spinge ad essere come non vorremmo, o semplicemente come non avremmo mai immaginato. Ed ecco per esempio che mi pento di non aver studiato per bene dall’inizio dell’anno, perché la delusione stà prima di tutto sul mio volto e non su quello di genitori o professori che dicono “Potevi fare di più”.
    No. Sono io il peggior critico di me stesso. Sono io quella che a volte vorrebbe essere immatura tanto da non essere così obiettiva da incolpare sé stessa per i scarsi risultati anziché un professore. E invece no. Mi ritrovo a fare bilanci di fine anno, in cui quella che ha perso sono soltanto io; eh già, perché se il mio obiettivo (ma non diciamolo a nessuno, mi raccomando) è diventare una prof, è stare dall’altra parte della barricata, beh non si è visto!

    È da qui che inizia la mia “strada verso la felicità”?
    Da una pagina di word che mi accompagna prima di riprendere lo studio e la vita frenetica di tutti i giorni?
    Si spera. O meglio, ci si prova veramente. Stavolta sì. Stavolta mi sa che è quella giusta.


  2. #2
    Assuefatto da FdT
    Uomo 32 anni
    Iscrizione: 30/8/2008
    Messaggi: 764
    Piaciuto: 0 volte

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    Hai ragione, a volte siamo obbligati a dover indossare delle maschere, perchè è bene per gli altri o perchè è bene per noi stessi... Ma ci sono persone capaci di vedere attraverso la maschera che indossi quello che sta sotto... E quelli sono gli amici da tenersi stretti...
    Il tuo alla fine è uno sfogo, quindi più che commentare non posso fare... Mi sembri una bella persona e molto matura, commetti degli errori come qualsiasi essere umano ma hai la consapevolezza di averli commessi...
    Un giorno non avrai più bisogno di indossare la maschera che da quanto ho capito porti sempre con te... E li ti sentirai finalmente te stessa... Il tempo e la forza di volontà ti aiuteranno a stare bene, ma quello di cui hai bisogno secondo me è un amico che ti aiuti ad uscirne...

  3. #3
    FdT svezzato
    Uomo 32 anni da Napoli
    Iscrizione: 21/7/2008
    Messaggi: 130
    Piaciuto: 0 volte

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    Siamo molto simili..ma anzichè arrabbiarmi e piangere,mi arrabbio solamente e spesso mi metto sulla mia non cambiando pensiero.
    Questi sono sintomi non di sbagli,immaturità o che altro,ma di sensibilità..te lo dico perché ci passo anche io..
    Sono il tipo che cerca di risolvere le situazioni,il tipo che entra spesso in conversazioni per calmarle,il tipo che difende chi subisce ingiustizie,il tipo talmente generoso da mettersi una classe intera contro per un ragazzo trattato male.
    Vuoi il risultato?
    Appena il ragazzo ha avuto un pò di considerazione,tutto tranquillo,alla fine sono rimasto io..visto come il retaggio di tutto,come il crea casini.. ma per cosa?
    Non sto qui a dirti l'evento..ma immagina..ragazze poco serie,un ragazzo innamorato..X lo illude..si prende gioco di lui..lui và da lei per dirle cosa prova..lei finge di essere stata picchiata.. io lo difendo,tutti si schierano dalla parte di X..io alzo un polverone per dire che non è andata affatto così..e a distanza di 1 anno mi trovo con molte inimicizie,pregiudizi tutt altro che veritieri sul mio conto.. io che vivo per gli altri,che vivo per aiutare,sono considerato come l'egoista di turno.. io che proprio ieri ho ricevuto un'altra delusione da un amico..un amico che per 2 anni ha usato(sì,usato) me come spalla per piangere..era da solo,l'ho cresciuto come fosse un bambino..consigliato..ha trovato i suoi amici,ero contento..da lui volevo solo un rapporto amichevole,magari meno forte di prima se per lui era eccessivo,ma niente..in 7 mesi mai contattato..lo chiamo sempre io,lui 5 minuti e mi molla ''devo uscire''...gli chiedo perchè non si fa più sentire,mi risponde dicendo che è lo stesso per me.. ma cosa?
    Lo contatto,lo chiamo,spesso..troppo spesso..da lui mi aspettavo un'amicizia sincera..e invece mi ha solo usato per i suoi scopi..e mi ha anche rinfacciato quando per una notte è stato ad ascoltarmi..una notte..io per 2 anni e non glielo rinfaccerò mai..perchè trovo stupendo aiutare chi voglio bene.
    ..Sarò pessimista,ma la maggior parte delle persone sono opportuniste,tendono sempre a trarre vantaggio dalle persone buone..buone e non immature o ''pazze'' come vuoi definirti... non è così..questa è la nostra punizione per essere buoni,per essere sinceri e per non essere falsi.. io che non parlerei dietro a nessuno,sento invece continui pettegolezzi anche tra migliore amiche..e ne rimango disgustato pensando : è questo il mondo?
    Bell'affare,mi chiedo quand'è che troverò una persona come me..con mille difetti,impulsiva,irascibile... ma onesta,sincera,leale,un amico su cui posso contare.

    E fidati che questo episodio da me raccontato non mi è successo una volta,ma ben 6-7..mi ritrovo ad avere compagni,conoscenze,ma solo un vero amico..peccato che abbiamo tempi diversi,io amo scherzare,uscire,fare pazzie.. lui è sedentario,pigrone.. sono sfigato insomma..
    Non indosserò mai una maschera..non è da me e,anche volendo,non riuscirei a fare uscire la mia vera indole.. l'unica cosa su cui mi aggrappo è il fatto che qualcuno,su questa terra,come me,esiste..e lo sto cercando.

    Visto che ci troviamo nella stessa situazione,possiamo consigliarci a vicenda..pur non conoscendoti capisco benissimo che tipo di persona sei..buona,ma solo sensibile e impulsiva per le ingiustizie che ti succedono.
    Se vuoi nel mio profilo c'è mio Msn..cerchiamo di combatterle certe cose..io sarò in 5°,tu in 4°,abbiamo ancora da lottare.. poi dovremmo andare incontro a cose peggiori..altro che gente falsa e ingiustizie...è solo l'inizio di una grande salita.
    E se sei veramente come me,non riuscirai mai ad essere diversa da come sei..chi è buono non potrà mai diventare diverso,specie se negativo..anche se lo vuole con tutto il cuore.
    Chi è cattivo può,anche se sembra un paradosso..ma buono all'apparenza,non veramente..noi nemmeno all'apparenza!

    P.S. So che il disocrso è un pò diverso,ma alla fine è questo il punto.

  4. #4
    Uan
    Uan
    Donna 30 anni
    Iscrizione: 8/1/2008
    Messaggi: 5,540
    Piaciuto: 101 volte

    Predefinito

    Grazie ad entrambi innanzitutto x aver letto il papiro ma soprattutto x aver lasciato un commento..

    Best spero realmente di non aver più bisogno di indossare maschere e riuscire a farmi comprendere realmente dagli altri, qualche amico mi aiuta, qualche altro non ne sa niente e con qualcuno il discorso si è chiuso lì.. credo che la mia ricerca sia solo all'inizio, ho tutta la vita x cambiare ma spero solo di non percorrere il mio cammino da sola come ho tentato di fare finora senza successo..

    Mashin inizialmente non mi sono riconosciuta in te, forse sono così ma il problema è sempre stato come mi sotro agli altri; poi però sono arrivata a questo punto: "Bell'affare,mi chiedo quand'è che troverò una persona come me..con mille difetti,impulsiva,irascibile... ma onesta,sincera,leale,un amico su cui posso contare."
    e allora ho detto: questa sono io! sono sicura che ci siano tante persone diverse da quelle che hai incontrato in questi anni di scuola, le *****tte o i bulletti di turno eccetera ci sono sempre stati e ahimè credo che sempre ci saranno; forse dobbiamo solo cercare di aprirci un pò di più con gli altri, non essere sempre e solo noi ad ascoltare le peripezie delle vite altrui ma sfogarci anche noi; saper ascoltare e dare consigli sono buone doti ma se poi non facciamo lo stesso finiamo x essere infelici e insoddisfatti. penso sia questo il segreto, o almeno lo spero! Poi beh qualcuno pronto ad accettarci per quello che siamo ci sarà pure, siamo ottimisti!

    PS: x quanto riguarda MSN non funziona da anni però possiamo tenerci in contatto sul forum o nella chat, mi farebbe molto piacere!


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