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Voci dall'inferno

  1. #1
    Assuefatto da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Predefinito Voci dall'inferno

    Questa me l'hanno appena segnalata: una spedizione russa ha compiuto una trivellazione in Siberia, scendendo nel sottosuolo con attrezzature sofisticatissime per registrare i movimenti della placca terrestre. In genere, dopo 12-15 km di profondità si arriva al magma, ma la spedizione si addentra fino a 19, dove incontra una parete di roccia, e la perforano. E qui accade un fatto strano: i sensori registrano un calore elevatissimo, circa 1100 gradi, ed una cavità vuota di larghezza e profondità non precisata. Calano i microfoni per le registrazioni dei rumori del sottosuolo e invece registrano ben altro: link



    E pare che non sia un episodio isolato. Pare che il subacqueo Cousteau abbia smesso le sue esplorazioni dei fondali marini molto profondi dopo aver espolorato una grotta sotto il fondale della quale sentiva qualcosa di analogo (ricordo che a grandi profondità la crostab terrestre è molto più sottile, fino ad un solo km e mezzo). Notevole, vero?

  2. #2
    Assuefatto da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    per farvi capire meglio, altro materiale :

    si tratta di una spedizione russa guidata da un certo Dott. Azzacove.
    IL DR. AZZACOVE RACCONTA:

    "Come comunista io non credo nel paradiso o nella Bibbia ma come scienziato ora io credo nell'inferno", ha detto il Dr. Azzacove. "Inutile dire che noi rimanemmo scioccati nel fare una tale scoperta. Ma noi sappiamo quello che abbiamo visto e noi sappiamo quello che abbiamo udito. Siamo assolutamente convinti che noi abbiamo perforato le porte dell'inferno!"

    Il Dr. Azzacove continuò, ".... la perforatrice all'improvviso cominciò a rotare velocemente, indicando che avevamo raggiunto una grossa caverna o cavità vuota.

    I sensori della temperatura mostrarono un drammatico aumento di calore fino a 2000 gradi Fahrenheit; calammo un microfono, designato a rivelare i rumori dei movimenti della piastra giù lungo il condotto. Ma invece dei movimenti della piastra noi sentimmo una voce umana gridare dal dolore! Inizialmente noi pensammo che il suono proveniva dalla nostra attrezzatura, ma quando facemmo degli adattamenti, furono confermati i nostri peggiori sospetti.

    Le urla non erano quelli di un singolo essere umano, ma erano la urla di milioni di esseri umani!".

    (sito in italiano)

  3. #3
    Sempre più FdT
    Uomo 47 anni da Roma
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Sinceramente mi riesce un po' difficile credere nell'esistenza di un Inferno reale.Si è vero,la Bibbia ne parla così come parla del Paradiso ma si tratta di luoghi figurati,cioè ne parla in senso metaforico e non come luoghi fisici realmente esistenti.Purtroppo non sono riuscito a sentire l'audio xkè non ho il real player e non riesco a scaricarlo.

  4. #4
    Overdose da FdT
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    Iscrizione: 29/9/2004
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    l'inferno in terra? perchè deve essere necessariamente identificato nel sottosuolo?

  5. #5
    FdT quasi assuefatto
    Donna
    Iscrizione: 3/2/2005
    Messaggi: 342
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    inferno...??

    oops...scusate ero io ke fustigavo i miei prigionieriiiii

    skerzo..cmq nn so xkè ma nn c credo

  6. #6
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 6,184
    Piaciuto: 122 volte

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    secondo un mio amico che tratta materie scientifiche dice tutta questa storia è una cazzata
    ------- ecco la sua analisi--------------------------------
    Complimentoni al sito. Ah.... l'ho presa sul serio.

    La massima profondità di trivellazione raggiunta dalla attuale tecnologia umana è di 15 Km.

    Per quale ragione siamo arrivati solo fino lì, cioè solo ad un quarto dello spessore medio della Crosta Terrestre?

    Ci sono più ragioni:

    1 – La Temperatura, più si scende più sale, quindi sono necessari materiali sempre più “robusti” per lavorare in condizioni di altissimo attrito senza fondere: in 15 Km ci sono 150 “salti” da 100 metri quindi la temperatura è di circa 450º C, aggiunta a quella provocata dall’attrito della perforazione inizia a fare caldino.

    2 – La Pressione, con un raggio di 6.350 Km ed una pressione massima al centro del Nucleo di 3,7 milioni di atmosfere significa che per ogni Km di profondità la pressione aumenta di circa 585 atmosfere. Dunque a 15 Km di profondità siamo a 8.775 atmosfere. Consideriamo che sono “solo” i primi 15 Km e dimezziamo il valore: 4.387,5 atmosfere. Lo sforzo strutturale della trivella a queste pressioni, addizionato alla temperatura propria dell’ambiente più quella determinata dall’attrito diventa pressoché insostenibile.

    3 – Il Peso Proprio del sistema di trivellazione, che non è solo una lunghissima punta da trapano, e deve poter essere manovrato da una energia sufficiente a far ruotare una colonna di attrezzature profonda 15 Km, appunto, quindi sempre più pesante a mano a mano che si scende.

    A questo punto va chiarito, almeno per sommi capi, cosa accade durante una trivellazione.

    Dobbiamo considerare che l’operazione di trivellazione tecnicamente è un “carotamento”, cioè è attuato con un tubo cavo sul cui perimetro inferiore viene montata la testa trivellante. A mano a mano che si scende nel terreno i detriti di trivellazione sono raccolti all’interno del tubo e, tramite un opportuno sistema di recupero e scorrimento, portati in superficie. Sono certo che i più perspicaci fra noi avranno già capito quanto può essere complicato un sistema che, mentre ruota per trivellare, deve anche raccogliere al proprio interno i detriti e farli salire verso l’alto.

    Ma non basta.

    Ad un certo punto la profondità raggiunta sarà tale che il primo tubo, con in testa la trivella, avrà raggiunto il piano del terreno.

    Che fare?

    Per continuare la perforazione dovrà essere aggiunto un tubo di prolunga e pure questo dovrà contenere il sistema di convogliamento dei detriti verso l’alto, oltre ad un sistema di ancoraggio al primo tubo sufficientemente robusto da trasmettergli in modo efficace il moto rotatorio e poter continuare con successo l’opera di trivellazione.

    C’è dell’altro.

    Non è assolutamente possibile perforare alla cieca. Dunque all’interno di questi tubi dovrà passare anche un sistema di rilevamento ottico e di illuminazione della zona che la testa perforante affronta. Tale sistema dovrà essere adeguatamente protetto dalla risalita dei detriti. Inoltre otticamente non è possibile distinguere in modo preciso la composizione del terreno e delle rocce attaccate dalla trivella, quindi ad esso dovrà essere abbinato un sistema di analisi e rilevamento chimico. Questo perché lungo il percorso potrebbero trovarsi strati non perforabili o che danneggerebbero troppo seriamente la trivella, dunque è necessario poterne conoscere la composizione e “guidare” l’aggiramento degli stessi con il sistema ottico.

    Molti di voi a questo punto si chiederanno: guidare l’aggiramento? Ma una trivellazione non avviene con andamento perfettamente verticale, “a piombo”, come si dice nel gergo dei muratori?

    Eh ... no! A dispetto di quanto ci si può aspettare una trivella non scende “a piombo” ma con un cammino a spirale determinato dal fatto che lungo il suo tragitto può incontrare quegli strati di cui sopra.

    Altro problemino.

    La testa trivellante non dura per 15 Km. Dopo un certo periodo di attività si usura e la sua azione diventa inefficace se non addirittura nulla. Dunque attraverso quel lunghissimo tubo dovrà essere possibile anche calare una testa di ricambio, giacché dopo i primi due o tre chilometri di perforazione non è pensabile tirar fuori tutto il sistema per effettuare il cambio in superficie. Primo perché sarà diventato troppo pesante e troppo lungo per estrarlo intero, secondo perché la soluzione di estrarne una sezione alla volta smontandola dal corpo richiederebbe tempi eccessivi sia di estrazione che di reintroduzione, terzo perché liberando il buco scavato dalla trivella potrebbero avvenire dei crolli che in pratica imporrebbero di essere nuovamente trivellati vanificando il lavoro svolto fino a quel momento. Dunque la trivella in testa al primo tubo è fabbricata in modo da potersi “ritrarre” verso l’interno del tubo, cosicché questa sezione di testa viene sganciata dalla prima prolunga e recuperata facendola risalire lungo il tubo proprio come i detriti. Poi nel tubo viene calata la nuova testa di trivellazione che si posizionerà al suo posto per continuare il lavoro. Ergo la sezione di testa deve avere un diametro inferiore a quello delle prolunghe per poter “viaggiare” al loro interno. E siccome abbiamo detto che la discesa è a spirale la curvatura di detta spirale dovrà essere calcolata in modo che durante la risalita e la successiva discesa la sezione di testa non si “incagli” a causa di una zona con curvatura troppo stretta.

    Capirete quindi che, se già scendere “a piombo” per 15 Km poteva comportare vari livelli di difficoltà, figuriamoci il dover gestire una spirale.

    Non solo.

    Oltre agli strati da aggirare la trivella potrebbe perforare strati che contengono gas naturale, in queste condizioni l’enorme calore sviluppato dalla testa di trivellazione potrebbe incendiare il gas (anzi è proprio ciò che accade nei pozzi petroliferi) che troverebbe sfogo attraverso il tubo cavo fino alla superficie determinando una esplosione distruttiva. Dunque questi sistemi sono anche dotati, lungo il percorso, di una serie di barriere volte a frangere l’eventuale onda d’urto esplosiva, e vi sono fior di softwares per computers adatti esattamente a simulare queste situazioni allo scopo di costruire le trivelle utilizzando gli opportuni materiali e tecnologie ed allo scopo di “mappare” e “programmare” opportunamente il cammino di discesa, data la situazione geologica specifica del sito di trivellazione.

    Tutto questo per essere giunti a “soli” 15 Km di profondità. Figuriamoci un po’ 60 o 90 Km, sapendo che laggiù ci sono minimo 2.700º C di temperatura e pressioni titaniche.

  7. #7
    Assuefatto da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 664
    Piaciuto: 0 volte

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    atutte ste cose ci avevo fatto caso pure io, resta cmq una storia strana; il tutto cmq è stato stampato su un quotidiano finlanadese di nome : Ammenusastia e dalla TBN (Trinity Broadcast) a traduzione articolo in inglese

    ora vero o non vero, l'efetto sonoro è troppa roba.

  8. #8
    Jack Daniels
    Ospite

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    cagate

  9. #9
    FdT-dipendente
    Uomo 30 anni da Torino
    Iscrizione: 26/3/2008
    Messaggi: 1,872
    Piaciuto: 0 volte

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    ma non avevani già aperto un topic per sta cagata?

  10. #10
    FdT svezzato
    Donna 34 anni da Roma
    Iscrizione: 3/11/2008
    Messaggi: 279
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    non saprei ke dire

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