saranno anche libricini di piacere, ma sono troppo snob dal punto di vista letterario per poter anche solo tollerare l'esistenza di simili schifezze.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Curiosando nello scaffale dei libri di mia zia e mia madre ne ho trovati un po e li ho letti, li ho trovati piacevoli e consolanti soprattutto nella fase della mia vita in cui ero "innamorata dell'amore". Oggi non li leggo perchè abbraccio altri stili di lettura, oltre quella doverosa universitaria, purtroppo non trovo il tempo necessario per quelli acquistati mesi fa (che piangono dimenticati e impolverati nella libreria).
Però vorrei sollevare una questione. Dopo un po di tempo mi sono stancata anche perchè mi ero resa conto che le storie adottavano sempre lo stesso schema: Lui brillante uomo in carriera, Lei donna che ha sofferto nella vita e disposta a fargli le calze, in un contesto quasi sempre lavorativo o vacanziero, con lieto fine di regola. Dopo un po non lo trovate noioso e quasi un po offensivo?
Mia mamam li leggeva quand'era incinta.
Da lì il nome di mio fratello Morris
e sollevi una questione veramente interessante ^^
purtroppo questa "standardizzazione" dei personaggi principali del filone rosa è terrificante, riduttiva e superficiale. il mio "disgusto" per harmony non è solo per la "forma", ma soprattutto per i "contenuti".
che senso ha continuare a scrivere e ad alimentare stereotipi obsoleti come "uomo-lavoro-donna-casa/chiesa"? non è forse da quando moll flanders ha mosso i primi passi in un libro che la donna merita di diventare un personaggio a tutto tondo? (anzi, se dovessi essere pignola, la madre delle donne "tridimensionali" è la lucrezia della "mandragola" di machiavelli). dopo le tre grandi della letteratura ottocentesca (secondo me, ovviamente), che sono elizabeth bennet, jane eyre ed emma bovary, non ha senso continuare a imporre ed educare il lettore ad una figura così standard e bidimensionale di donna. è retrograda, e offensiva. lo stesso discorso vale per l'uomo. il self-made man, il tom jones o robinson crusoe, del '700 inglese è contestualizzato in quel periodo. e qui self-made men aveva coglìoni e controcoglìoni. riciclare quel tipo di figura è la stessa operazione educativa che viene compiuta nel caso della donna.
continuare a leggere e pubblicare queste cose significa favorire la prostituzione mentale del lettore più "umile" che non si accosta ad autori contemporanei dallo spessore culturale molto più ampio. il termine "prostituzione" è da me usato non a caso. prostituirsi vuol dire affittare il proprio corpo. leggere certe cose significa (s)vendere il proprio intelletto ad una sub-cultura che sottovaluta la profondità del lettore e lo abitua e, ripeto un altro termine che non ho usato a caso, educa ad una visione superficialissima del rapporto uomo-donna. questo discorso non vale per harmony, ma anche per i vari moccia&friends.
ok, eury, grazie per avermi dato lo spunto
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Tieni presente che la persona che si accosta a una lettura di questo tipo - me per prima - non si aspetta un indottrinamento, quanto un contesto che lasci sognare in modo scorrevole e piacevole. Non sento di essermi prostituita, quanto di aver preso tale lettura per quello che è. Non considero certo ignoranti o sciocchi chi non matura le mie stesse riflessioni e quindi continua a leggerli. D'altro canto mi auguro che tali stereotipi restino sulla carta e nelle menti di chi la sporca.
ecco appunto.
l'editore approfitta di questo tipo di aspettative per educare le masse a un tipo di standard. che sia un tipo di educazione conscia o inconscia, il risultato non cambia.
il mio "prostituire" la mente è per chi affronta quel tipo di letture senza spirito critico, che mi pare che tu abbia, altrimenti non avresti sollevato la questione ovviamente il termine forte l'ho usato anche per provocare. avrei potuto dire la stessa cosa in altri termini, colpendo di meno chi legge ^^
purtroppo io mi rendo conto che questi stereotipi, se il lettore si abitua soltanto a quel tipo di letture, non rimangono sulla carta, ma impigriscono fantasia, mente e spirito critico.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Ma io non ricordo assolutamente trame tutte uguali va beh tenete conto che li leggevo alle superiori durante le ore di lezione, giusto per passare il tempo (edddddaiii, ero piccola ) però tipo ne ricordo uno di sta tizia che non crede nell'amore, lavora giorno e notte e non ha una vita privata. POi si ritrova in casa l'amico della coinquilina che non so perchè si ferma qualche giorno. E scoppia l'amore
Però boh, mi sembra di non ricordarli così chiusi, e si che ne avevo letti parecchi.. mia mamma ne ha centinaia in casa!
Ecco
Io li considererei noiosi, probabilmente, se li leggessi tutti i giorni.
Ma li considero delle "isole di piacere" (tolgo quelli rossi che sono Hot e non li leggo), nel senso che quando magari sono triste o sconsolata per qualsiasi motivo, li leggo perché so che tanto lì -vai sicura Eury- va sempre tutto bene. Lui ricco, lei morta di fame ma strafiga, lui molla tutto e si mette con lei, che diventa ricca moglie e incinta.
Mi fa sentire bene leggerli.
Poi torno alla realtà çç
Paragonare gli Harmony a un Libro con la L maiuscola è esagerato, ripeto!
Ma un discorso del genere allora va esteso anche ai fumetti, alle riviste schiocche e tutti quei prodotti privi di un contenuto formativo. Allora cosa differenzia l'Harmony da un telefilm insulso? Bisogna fare un discorso al contrario: esistono gusti che la massa gradisce e nicchie specializzate. Quindi non sono gli altri a prostituirsi, ma è la dedizione a uno stile a raffinare il gusto - non solo nell'ambito della lettura.