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Il ritratto di Dorian Gray

  1. #171
    No pain no gain
    39 anni
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    lo so, questo lo do sempre per scontato.
    ma in linea di massima secondo me pirandello è più semplice da leggere. da capire no, dipende molto dalla sensibilità e l'indole di ognuno.

    Con "più facile da leggere" intendi che Pirandello utilizza un registro lessicale più basico di quello di Wilde o cosa?


  2. #172
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da Lord Brummel Visualizza il messaggio
    Con "più facile da leggere" intendi che Pirandello utilizza un registro lessicale più basico di quello di Wilde o cosa?
    (c'è anche da vedere che traduzione si ha di wilde, io ad esempio ne avevo una bruttissima e mi feci prestare da mia zia un'altra edizione ^^)

    il registro lessicale, appunto, non vale come discorso, perché di wilde abbiamo traduzioni e dipende da chi ha tradotto l'edizione.
    dico com'è la narrazione. l'umorismo di pirandello - secondo me - mette molto più a suo agio il lettore. alla fine entrambi vogliono parlarti di qualcosa che è oltre la mera narrazione di una storia. però, partendo sempre dalla mia esperienza, mentre con pirandello ho riordinato le idee a romanzo finito, e quindi lì per lì era la narrazione a prendermi, con wilde ho subito compreso la forza e lo spessore del valore allegorico. quindi non riuscivo a leggere più di tre pagine senza dovermi necessariamente fermarmi a riflettere.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  3. #173
    No pain no gain
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    (c'è anche da vedere che traduzione si ha di wilde, io ad esempio ne avevo una bruttissima e mi feci prestare da mia zia un'altra edizione ^^)

    il registro lessicale, appunto, non vale come discorso, perché di wilde abbiamo traduzioni e dipende da chi ha tradotto l'edizione.
    dico com'è la narrazione. l'umorismo di pirandello - secondo me - mette molto più a suo agio il lettore. alla fine entrambi vogliono parlarti di qualcosa che è oltre la mera narrazione di una storia. però, partendo sempre dalla mia esperienza, mentre con pirandello ho riordinato le idee a romanzo finito, e quindi lì per lì era la narrazione a prendermi, con wilde ho subito compreso la forza e lo spessore del valore allegorico. quindi non riuscivo a leggere più di tre pagine senza dovermi necessariamente fermarmi a riflettere.
    Speravo facessi quella premessa.

    Per quanto riguarda il resto, però, non sono d'accordo; in realtà, in un modo o nell'altro, anche tu ribadisci quanto ho detto io.
    Concludendo, neanche il discorso del "in linea di massima" regge, secondo me (e te pareva)...

  4. #174
    Moderatrice Holly
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    Speravo facessi quella premessa.

    Per quanto riguarda il resto, però, non sono d'accordo; in realtà, in un modo o nell'altro, anche tu ribadisci quanto ho detto io.
    Concludendo, neanche il discorso del "in linea di massima" regge, secondo me (e te pareva)...
    secondo me invece l'ironia pirandellina mette a più agio il lettore, rende la lettura più "tranquilla". anche se, a dispetto dei toni il pensiero di pirandello, è molto più "tragico". poi ovviamente sono d'accordo con te, è soggettiva la cosa, io infatti dico sempre "in linea di massima", non "sempre e comunque". sarò banale, ma sempre e comunque non esiste ^^
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  5. #175
    Butterflies and Hurricanes Flou.
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    A me è piaciuto molto ma dovrei rileggerlo.

  6. #176
    No pain no gain
    39 anni
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    secondo me invece l'ironia pirandellina mette a più agio il lettore, rende la lettura più "tranquilla". anche se, a dispetto dei toni il pensiero di pirandello, è molto più "tragico". poi ovviamente sono d'accordo con te, è soggettiva la cosa, io infatti dico sempre "in linea di massima", non "sempre e comunque". sarò banale, ma sempre e comunque non esiste ^^

    Questo è vero, la scrittura pirandelliana è più "amichevole"; per Wilde non ci sono mezze misure, o lo lasci perdere in fretta o ti affascina e finisci per adorarlo...

  7. #177
    Moderatrice Holly
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    Questo è vero, la scrittura pirandelliana è più "amichevole"; per Wilde non ci sono mezze misure, o lo lasci perdere in fretta o ti affascina e finisci per adorarlo...
    vero, anche se secondo me il 90% delle persone che legge wilde lo fraintende xD
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #178
    No pain no gain
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    vero, anche se secondo me il 90% delle persone che legge wilde lo fraintende xD
    A mio modesto parere, quello non è del tutto un male. Che poi non è neanche detto che si tratti di fraintendimento: un'opera d'arte è tale quando offre al pubblico, per un motivo o per un altro, diverse chiavi di lettura.
    Se tu fai guardare "2001:Odissea nello spazio" a dieci persone, alla fine del film sentirai dieci racconti diversi sul significato della pellicola; la differenza tra un sasso ed un diamante è tutta lì, nelle sfaccettature...

  9. #179
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da Lord Brummel Visualizza il messaggio
    A mio modesto parere, quello non è del tutto un male. Che poi non è neanche detto che si tratti di fraintendimento: un'opera d'arte è tale quando offre al pubblico, per un motivo o per un altro, diverse chiavi di lettura.
    Se tu fai guardare "2001:Odissea nello spazio" a dieci persone, alla fine del film sentirai dieci racconti diversi sul significato della pellicola; la differenza tra un sasso ed un diamante è tutta lì, nelle sfaccettature...

    certo, sono perfettamente d'accordo.
    l'arte è per lo più interpretazione.
    "l'arte rispecchia lo spettatore, non la vita".

    ma io vedo che lo spettatore, anzi, il lettore, che ha a che fare con wilde, il 90% delle volte non va oltre la superficie. e tutta l'arte è a un tempo superficie e simbolo. chi va sotto la superficie lo fa a suo rischio.

    per me però limitarsi a dire "lord henry è un figo" vuol dire non andarci sotto la superficie. la genialità di wilde invece è nel fatto che tutti i personaggi sono immagine di altro. poi ovvio, chiunque può anche leggere semplicemente un'immagine di edonismo e di frasi fatte che fa figo. che poi al 99.99% non era questo che wilde voleva dire, è un altro discorso.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  10. #180
    No pain no gain
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    certo, sono perfettamente d'accordo.
    l'arte è per lo più interpretazione.
    "l'arte rispecchia lo spettatore, non la vita".

    ma io vedo che lo spettatore, anzi, il lettore, che ha a che fare con wilde, il 90% delle volte non va oltre la superficie. e tutta l'arte è a un tempo superficie e simbolo. chi va sotto la superficie lo fa a suo rischio.

    per me però limitarsi a dire "lord henry è un figo" vuol dire non andarci sotto la superficie. la genialità di wilde invece è nel fatto che tutti i personaggi sono immagine di altro. poi ovvio, chiunque può anche leggere semplicemente un'immagine di edonismo e di frasi fatte che fa figo. che poi al 99.99% non era questo che wilde voleva dire, è un altro discorso.

    Quel che è vero è che l'edonismo è una gran parte del libro, ma molti, attratti proprio dallo specchietto per le allodole che è la ricerca del piacere, sì fermano lì, senza interrogarsi sul perchè e sul per come.
    Le risposte a quelle domande, però, non sono sempre le stesse, non le stesse per tutti...

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