Secondo me Il cavaliere inesistente è decisamente superiore.
Mi ha ricordato abbastanza il Candido di Voltaire, sorta di fiaba filosofica, di altissimo livello. Un libro sulla vita e sul libro stesso, l'ho sentito molto da vicino perché solleva problemi che mi sono trovato ad affrontare di persona, nello scrivere, ed è bello vedere come autori affermati soffrano delle stesse insicurezze nel vergare i loro scritti.
Agilulfo dei Guildiverni è un personaggio bellissimo, tanto freddo, distaccato e meccanico che è impossibile non amarlo, e scorgere una disperata umanità schiacciata nella sua armatura piena e vuota, insieme.