”Sapeva ascoltare, e sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso”..
Alessandro Baricco – Novecento
Visualizzazione stampabile
”Sapeva ascoltare, e sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso”..
Alessandro Baricco – Novecento
Di solito la gente abbinava alla deturpazione fisica una propensione alla malvagità direttamente proporzionale. Senza riflettere che il male per nutrirsi deve essere seducente, accattivante. Deve attirare a sé il mondo che ha intorno con la promessa della bellezza e la premessa del sorriso. E lui ora si sentiva come l'ultima figurina mancante per completare l'album dei mostri.
Io sono Dio - Giorgio Faletti
Pensandoci, provai una lieve e dolorosa gelosia, ma non aveva importanza. Ormai niente aveva più importanza, perché ne ero innamorata. Ci sarà da preoccuparsi, se ci piacciono così tante cose di una persona sola? Cosa avrei fatto, se non fossi più potuta tornare indietro? Ero preoccupata. Anche se mi fossi messa alla ricerca di qualcosa che non mi piaceva, alla fine avrei trovato un motivo valido per dimenticarmene, e avrei subito ricominciato a volergli bene.
- High & Dry. Primo amore, Banana Yoshimoto
La vita è così curiosa e sorprendente e infinitamente piena di sfumature, a ogni curva del suo cammino si apre una vista del tutto diversa. La maggior parte delle persone ha nella propria testa delle idee stereotipate su questa vita, dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto, di ogni idea esistente, parola d'ordine, sicurezza; dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale, dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori.
Etty Hillesum-Diario (1941-1943)
Non ti lascerò mai. Ti lascio ora.
Non si può mai perdere completamente chi si è amato.
It takes two to tango, but just one to let go.
Parole, parole, parole.
"Ci rivediamo all'inferno, Lo."
Le sue ultime parole, mai pronunciate.
Anne Sward - Fino all'ultimo respiro.
Le emozioni, signora Helios, sono cose singolari. Forse alla fine è persino meglio essere limitati a invidia e collera e paura e odio, perchè questi sentimenti sono circolari. Ruotano incessantemente tornando su se stessi, come il serpente che si mangia la coda. Non portano a nient'altro e sottraggono la mente alla speranza, cosa che è essenziale quando è già previsto che la speranza debba essere sempre disattesa.
Il Piccolo Principe finì sulla terra, nel bel mezzo del deserto.
"Dove sono gli uomini?" disse il Piccolo Principe. "Si é un pò soli nel deserto".
"Si é soli anche con gli uomini", rispose il serpente.
- Il Piccolo Principe -
"I fagioli come organetti, più li mangi e più strombetti"
- La torre nera - Stephen King (pronunciata dal merlo indiano)
volsimi a la sinistra col respitto
col quale il fantolin corre a la mamma
quando ha paura o quando elli è afflitto,
per dicere a Virgilio: ’Men che dramma
di sangue m’è rimaso che non tremi:
conosco i segni de l’antica fiamma’.
Dante Alighieri, Divina Commedia, Pg XXX, 42-48
La terzina 46-48 è in assoluto uno dei passi più belli di tutta la letteratura (Dante rivede Beatrice nel Paradiso Terrestre)
Trenta raggi si riuniscono in un centro vuoto
ma la ruota non girerebbe senza quel vuoto.
Un vaso è fatto di solida argilla,
ma è il vuoto che lo rende utile.
Per costruire una stanza, devi aprire porte e finestre;
senza quei vuoti, non sarebbe abitabile.
Dunque, per utilizzare ciò che è
devi utilizzare ciò che non è.
Lao Tzu - Tao te Ching
"Questi erano gli amabili resti, cresciuti intorno alla mia assenza. I legami, a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi. Nati dopo che me n'ero andata, e cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me.
Non ero andata via, ero viva nel mio mondo perfetto, ma in cuor mio sapevo che non era perfetto... il mio assassino mi perseguitava ancora... mio padre aveva tutti gli elementi, ma non riusciva a combinarli, aspettavo di avere giustizia, ma non fu così"
Amabili resti - A. Sebold
" Da bambina la mia vita era una musica che suonava sempre più forte. Tutto mi emozionava. Un cane che seguiva uno sconosciuto. Era una sensazione così intensa. Un calendario aperto al mese sbagliato. Avrei potuto piangerci sopra. E piangevo. Quando finiva il fumo di un camino. Il modo in cui una bottiglia rovesciata si appoggiava sull'orlo della tavola.
Ho passato la vita imparando a sentire meno.
Sento di meno ogni giorno.
E' la vecchiaia? O qualcosa di peggio?
Non ci si può difendere dalla tristezza senza difendersi dalla felicità."
Molto forte, incredibilmente vicino - Foer
Io l'ho visto e sì, avete ragione, come sempre non è all'altezza del libro, molti tagli e cose che io avrei approfondito sono state trasposte in modo superficiale. Però l'attore che interpreta Oskar è bravissimo ed è riuscito a trasmettermi la stessa tenerezza, tristezza, buffezza (?)!
Mi aspettavo molto peggio dal film, in realtà è stato abbastanza soddisfacente rispetto alle mie aspettative, intenso ma in modo diverso...
Leggendovi, lo guarderò il prima possibile..
Anche se il libro, è il libro..
Non c'è altro da aggiungere!
- Così incrociamo i fantasmi che ci perseguiteranno negli anni futuri; siedono insignificanti ai bordi della strada come poveri mendicanti e, dovessimo accorgerci di loro, li scorgiamo solo con la coda dell'occhio. La possibilità che fossero lì ad aspettare proprio noi raramente ci attraversa i pensieri. Invece aspettano e quando siamo passati raccolgono i loro fagotti di ricordi e s'incamminano sulle nostre orme e piano piano, metro dopo metro, guadagnano terreno."
- "L'amore vero, come tutte le droghe forti e che danno dipendenza è noioso. Svelato il mistero del primo incontro e della scoperta, i baci diventano presto insipidi e le carezza tediose.. salvo naturalmente per coloro che si baciano, coloro che si scambiano le carezze mentre intorno a loro tutti i suoni e i colori del mondo diventano più vivi e intensi. Come tutte le droghe forti, il vero primo amore è interessante solo per coloro che ne sono prigionieri. E, come per tutte le droghe forti e che danno assuefazione, il vero primo amore è pericoloso.
Stephen King - La Sfera del buio (IV libro della saga "La Torre Nera")
Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo 'Se una notte d'inverno un viaggiatore' di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: "No, non voglio vedere la televisione!" Alza la voce, se non non ti sentono: "Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!" Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: "Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!" O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
[Italo Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore]
@Gio quanto ho amato quel libro!!!! :-) grande Calvino, li ho letti praticamente tutti quando avevo 16anni!!!
La mia citazione:
Non mi piacciono le persone allegre a ogni costo.
Preferisco quelle tristi a ogni costo, perché almeno c'è qualcosa di più reale: non è tutto bello.
L. Lo Cascio.
Ci fu un momento di silenzio e lo ruppe Korov'ev, che sussurrò all'orecchio di Margherita:
- Donna adamantina, questa volta le consiglio di essere un po' più ragionevole. Altrimenti, sa, la fortuna potrebbe anche sfuggirle.
- Voglio che subito, in quest'attimo stesso, mi venga restituito il mio amante, il Maestro
<3
"Perché saresti con me, se tu non fossi così arrabbiato? E perché io sarei con te, se non fossi così arrabbiata? Ecco ciò che favorisce le grandi scopate, Coleman. La rabbia che demolisce ogni cosa. Non perderla, dunque."
La macchia umana, Philip Roth
La salute non analizza se stessa e neppure si guarda allo specchio. Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi.
(I. Svevo, La coscienza di Zeno)
"La macchia umana. Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c'è altro mezzo per essere qui. Nulla a che fare con la disobbedienza. Nulla a che fare con la grazia o la salvezza o la redenzione. E' in ognuno di noi. Insita. Inerente. Qualificante. La macchia che esiste prima del suo segno. Che esiste senza il segno. La macchia così intrinseca che non richiede un segno. La macchia che precede la disobbedienza, che comprende la disobbedienza e frustra ogni spiegazione e ogni comprensione. Ecco perché ogni purificazione è uno scherzo. Uno scherzo crudele, se è per questo. La fantasia della purezza è terrificante. E' folle. Cos'è questa brama di purificazione, se non l'aggiunta di nuove impurità? "
La macchia umana, Philip Roth
Ma lei non disse niente del genere. Non disse proprio nulla. Mi guardò e basta. I capelli erano sciolti sulle spalle. Sotto la maglia, i primi due bottoni della camicia Oxford da uomo erano aperti. Gli orecchini brillavano. Poi fummo insieme, prima toccandoci, poi stringendoci forte. Ci baciammo, ma fu più di questo. Era come nutrirsi dopo che si ha avuto fame, bere dopo che si ha avuto sete. Sentivo il suo profumo, e il sudore dolce sotto il profumo, e odore di tabacco, lieve eppure pungente, sulle sue labbra e sulla lingua. Le sue dita mi passarono tra i capelli, poi si unirono dietro la nuca.
---------------------------------------
Le coincidenze esistono, ma sono giunto a credere che in realtà siano rare. C'è qualcosa all'opera, OK? Da qualche parte nell'universo, o al di là di esso, un grande marchingegno ticchetta e fa girare i suoi mirabolanti ingranaggi. Ogni tanto, dal mazzo salta fuori una carta imprevisa, ma quasi tutte le cose sono quel che devono essere.
-----------------------------------
-A volte sembri venire da... non lo so, da un altro universo! Uno dove si cantano canzoni sullo scoparsi donne sbronze a Memphis! Ho provato a convincermi che non importava, che l'amore vince su tutto, ma non è così. Sulle bugie non vince-
-Sadie, se solo tu potessi...-
-No! Non più. Quindi non riattaccare con la storiella che non fai niente di cui né tu né io dobbiamo vergognarci. Lo decido io se mi vergogno o no di qualcosa. La questione è semplice: o se ne va la scopa, o te ne vai tu-
-Se sapessi come stanno le cose...-
-Allora dimmelo!-
-Non posso!-
[..]
-Ti prego, George, vattene.-
-Me ne vado. Ma, Sadie...-
-Quel che non capisco è come hai potuto farlo-, disse. Le lacrime erano arrivate e le colavano lente sulle guance. O perché non vuoi fare altrimenti. Stavamo così bene insieme.-
-È ancora così.-
[...]
Gettai il fascio di scartoffie nel cestino... e notai una piccola busta chiusa di cui non mi ero accorto prima. Sapevo chi usava buste come quella. Niente saluti né firma, né all'esterno né sul foglio di bloc-notes che c'era dentro, a parte la leggera (forse addirittura illusoria) traccia del profumo di Sadie. Il messaggio era breve. Grazie per avermi mostrato che la vita può essere bella.Ti prego, non venire a dirmi addio.
[...]
L'idea di vuotare il sacco con Sadie mi venne una notte mentre, disteso a letto, ascoltavo una lite tra ubriachi nella casa accanto: Colpa tua! No, tua! Colpa tua! No, tua! Va' a farti fottere! Accantonai l'idea, ma tornò alla carica la notte dopo, con rinnovato ardore. Mi immaginavo seduto con lei nella sua cucina: bevevamo caffè, la luce forte del pomeriggio irrompeva dalla finestra sopra l'acquaio e io parlavo con calma, le dicevo che il mio vero nome era Jacob Epping, che non sarei nato prima di altri quattordici anni, che ero arrivato dall'anno 2011 passando per una fessura temporale che il mio amico Al Templeton chiamava la «buca del coniglio».
- Cosa diresti se assumessi un uomo che si presenta ad un colloquio di lavoro senza neanche una camicia?
- Che forse aveva dei bei pantaloni.
La ricerca della felicità
"Se vieni da me, perché non mi hai salutato, ex pubblicano?", replico Woland severo.
"Perché non voglio che tu stia in salute", rispose brusco il nuovo venuto.
"Ma dovrai rassegnarti a questo", replicò Woland e un sorriso increspò la sua bocca, "sei appena apparso sul tetto e già hai fatto una sciocchezza e ti dirò quale: è il tuo tono. Hai pronunciato le parole come se non riconoscessi le tenebre e il male. Sii tanto cortese da riflettere su questa domanda: che cosa sarebbe il tuo bene se non ci fosse il male, e come apparirebbe la terra se non ci fossero le ombre? Le ombre nascono dagli oggetti e dalle persone. Ecco l'ombra della mia spada. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri viventi. Non vorrai per caso sbucciare tutto il globo terrestre buttando via tutti gli alberi e tutto ciò che è vivo per godere della tua fantasia della nuda luce? Sei uno sciocco."
M. Bulgakov - Il Maestro e Margherita
(dal dialogo tra Satana e Levi Matteo)
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita... Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare.
[Novecento, Alessandro Baricco]
Mi fa un po’ paura tutto questo blu... non so perchè
- La paura del blu è la paura del profondo. L’ombra nera del blu è il silenzio del cielo che non verrà all’appuntamento. E quando il cancello al bello della mente si apre d’improvvis
o, dà accesso all’immortalità, anche solo per un attimo.
- Perchè proprio il blu il colore dell’inquietudine? Come la nostra luna? Come questo tramonto meraviglioso?
- Credo che all’interno dei nostri paesaggi interiori esista il desiderio e la paura del profondo. Di quell’ombra nera che copre il blu quando ci sentiamo rifiutati, non voluti, incompresi, messi in un angolo.
Ma c’è chi il blu smette di guardarlo e chi si fa forza e alza le tendine della notte per vedere cosa c’è là fuori. Può restar male certo, se il cielo non è poi così limpido come credeva, ma può anche sorprendersi e smettere di tormentarsi continuamente. Lanciarsi e non in un volo improbabile ma in una corsa a ostacoli con i propri passi. Che magari qualcuno ruberà per renderli più leggeri. Così che le due ombre sovrapposte non siano più solitudine.
Forse il mio difetto più grande è che trovo sempre un motivo in più per parlare che per tacere. Ho un innamoramento compulsivo nei confronti delle parole. Sarà che i silenzi mi sembrano sempre un po’ vili.
[Tratto da: il sentiero inverso dei sogni]