Dante Alighieri - La Divina Commedia - Inferno
Canto I
"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi tirtrovai per una selva oscura
che la diritta via era smarrita
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
..."
Canto III
"PER ME SI VA NE LA CITTÀ DOLENTE,
PER ME SI VA NE L'ETERNO DOLORE,
PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.
GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE:
FECEMI LA DIVINA POTESTANTE,
LA SOMMA SAPIENZA E 'L PRIMO AMORE
DINANZI A ME NIN FURON COSE CREATE
SE NON ETERNE E IO ETERNO DURO.
LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH'INTRATE."
Canto V
"....Perchè pur gride?
Non impedir lo suo fatale andare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare".
"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer si forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense"