in realtà con l'e-reader puoi impostare i caratteri enormi e fare ancora meno sforzo. Quest'estate ho avuto veramente un'illuminazione provando il kindle di un amico, nonostante fossi in spiaggia a mezzogiorno riuscivo a leggere senza alcun problema, senza alcun riflesso, quanto cazzo mi rode dover aspettare Febbraio, li mortacci di Amazon.
Il prezzo dell'oggetto è dettato da determinati costi. Se questi costi vengono eliminati io non è che pompo il prezzo comunque, è ingiustificabile. Lo fa la apple, ma quella è una setta malefica.
Se io per fabbricare una spilla ci spendo 2 euro in materiali, io te la posso rivendere a 2,50...3... massimo 5 (perchè c'è il guadagno e il prezzo dell'ingegno), ma non a 10. Come lo giustifico?!? E chi se lo compra?!?
Quello è il punto.
Attualmente un libro in digitale, tranne alcune eccezioni, non costa quanto un libro cartaceo.
Ti prendo come esempio un libro a caso.
Storie sulla pelle, Einaudi. È una nuova uscita. Cartaceo sta a 19 euro, digitale 9.99... c'è una differenza della madonna.
Ogni uscita cartacea ha una tiratura limitata, e questa è una cosa che sul prezzo influisce.
Poi è possibile che ci stanno le ristampe che costano un po' meno, ma quello è un altro discorso.
In digitale la tiratura è infinita.
La carta usata, anche quella ha un suo costo.
C'è quella pregiata e quella meno pregiata (qui parlo di fumetti, dai)
Il colore. Il colore ha un prezzo in più perchè per il colore si usa un determinato tipo di carta.
La copertina. Anche quella ha un suo costo
E sono tutti costi che vanno moltiplicati per 50.000, un milione.
Col digitale questi costi non ci sono.
Mi dirai che sono ovvietà, ma se le ho dovute rispiegare vuol dire che tanto ovvietà non sono.
Costi di promozione.
I costi di promozione sarebbero più o meno gli stessi.
Il libro tocca farlo conoscere, tocca far girare la faccia dell'autore...
In questo caso pure si darà una somma ad Amazon per promuovere il libro in questione in homepage.
Oppure le case editrici stesse potrebbero investire per dei server dove tenere dei propri database (che sarebbe anche l'ora).
L'editoria è un settore decisamente particolare.
Se tu mi metti un ebook a 20 euro, NESSUNO te lo compra, se lo procurano in altri modi.
@illusione infatti posso aspettare senza problemi, sia perché ho alcuni libri già comprati e sia perché l'e-reader sarebbe un di più, giusto un modo per risparmiare. Di fatto voglio ancora una libreria grandissima a casa u.u
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Jo per questo ti dicevo che non avevi capito Il discorso che facevo con Holly non era solo: il libro digitale sta di meno (cosa che ripeto è ovvia, forse devo ripetere io il concetto di ovvio XD) ma che, indipendentemente che sia digitale o meno, alcuni libri (diciamo tutti quelli nuovi) stanno troppo! Pensa che spesso uno li compra in offerta, ma se tenessimo conto del prezzo fisso - e un deprezzamento davvero lento negli anni - vedi che il mio "costerebbe uguale" (inteso come caro) non è poi una stronzata.
Abbiamo un po' tutti in generale l'idea di casa editrice come "casa di distribuzione". Non è così: la casa editrice si occupa del lato pratico (stampa, legatura, distribuzione). Ma a monte c'è un lavoro intellettuale, si "scelgono" dei titoli, si scelgono delle linee editoriali. Il fatto che un libro sia di una data casa editrice o di un'altra non è un fatto di poco rilievo. Per fare l'esempio più banale di tutti, la maggior parte dei titoli del neorealismo è ancora edita da Einaudi e c'è un pezzo di storia editoriale italiana qui dietro.
E ti faccio ancora un esempio: non scaricherei MAI un classico tradotto. Io so quali case editrici hanno traduttori migliori di altre. La Newton vende i classici a 0.49 centesimi con traduzioni orrende. Ho visto molti titoli Einaudi a 2.99 per lo stesso libro. E, proprio perché conosco le due case editrici, vale molto di più il titolo Einaudi a 2.99.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Holly mica ho detto che è di poco rilievo dico, qualora diventasse tutto digitale, la casa editrice che ruolo avrebbe? Hai fatto delle considerazioni giuste ma inutili. Insomma a te utente finale, che dietro ci siano mille persone a scegliere un titolo piuttosto che un altro è identico; quello che conta per te acquirente è venire a contatto con il libro. Immagina di avere il miglior personale per il lavoro intellettuale di cui sopra, ma non aver i mezzi giusti per promuoverlo; il libro sarebbe comunque un fallimento no.
Per farti un esempio, i tuoi autori preferiti da chi vengono pubblicati?
Einaudi. Leggo molti Einaudi. Ha dei titoli molto belli.
I classici preferisco comprarli da Einaudi e talvolta da Garzanti.
Classici greci e latini obbligatoriamente BUR, bellissimi commenti e bellissime traduzioni.
Mi devi spiegare la questione dei mezzi giusti, c'è qualcosa che mi sfugge. Che cambia se il titolo è in digitale o è in libreria? Io sono attenta alle case editrici, ma guarda che anche il libreria il lettore disattento non bada mica al fatto di comprare un'edizione Einaudi o un'edizione Feltrinelli...
Oltre al fatto che mi pare un discorso che rimane lì: la promozione si fa per il lettore occasionale e il lettore occasionale non legge ebook. Il lettore forte sa come muoversi in libreria, di rado si affida alla promozione.
La casa editrice guadagna sui casi editoriali e usa i lettori forti come "garanzia per non fallire". Ecco perché non ha senso tenere i prezzi così alti anche in ebook, rischiano di perdere anche quel serbatoio di lettori che gli consente non di guadagnare ma almeno di non fallire.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Allora Holly tu in libreria trovi pochissime case editrici, ma in Italia, come ben saprai, ne esistono tantissime (avrai a casa qualche libro di una casa semisconosciuta no?). Solo che il più delle volte in libreria non ci arrivano nemmeno. Per me avere i mezzi giusti significa proprio questo. La promozione si fa per tutti, mica viene spinto solo il "cinquanta sfumature di grigio" del momento. La casa editrice ti spinge anche il titolo su cui punta, nonostante non sia "popolare" ma su cui conta di guadagnarci molto. L'altra volta sono andato alla Feltrinelli e c'era Mo Yan ovunque (di certo non è da pubblico occasionale) eppure chi magari legge ma non si informa tanto, ha sicuramente notato il libro ovunque con a caratteri cubitali: premio nobel per la letteratura. In termini di spazio (proprio in senso fisico) la presenza massiccia di questo libro toglieva potenzialmente posto a tantissimi libri (indipendentemente se di successo o meno). Per dirti c'era anche pubblicizzato il prossimo libro di Pennac. Questo per dire che alla base anche solo aver posto sullo scaffale è una forma di promozione, e di certo una casa editrice minore, anche se ha i soldi per stampare tanti libri e con un buon lavoro intellettuale alle spalle, tutto ciò non può permetterselo.
Dove voglio arrivare? Il discorso entrava nel merito del se fosse tutto digitale. A sto punto be, sinceramente, non riesco a immaginare come cambierebbero le cose. In quali meccanismi si entrerebbe e se, ma lo escludo, il fenomeno favorirebbe anche le piccole case editrici.
Scusami, a parte queste cose ovvie, il tuo discorso qual è? Se tutto fosse in digitale la piccola casa editrice e chi si autoproduce sono favoriti. I vari "store" sono delle librerie in digitale, hanno il loro posto in bacheca anche i libri di piccole case editrici o quelli che altrimenti non venderebbero niente (basta pensare all'offerta lampo amazon, titoli assurdi che ti vanno in cima alle classifiche perché quasi svenduti).
E comunque non si andrà mai del tutto in digitale. Per il lettore occasionale il digitale è perdita e basta.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.