Vi espongo i fatti:
terminato un lavoro stagionale ad ottobre, ho presentato la domanda di disoccupazione.Nel frattempo un'amica di mia sorella(che "ringrazio" di cuore..ma vaff mi avvisa di un'ipotetico lavoro e così inizio.
Tutto soddisfatto, me ne frego di aver "bloccato" il sussidio di disoccupazione (perchè se si inizia un nuovo rapporto di lavoro superiore ai 5 gg, lo si deve comunicare ai sindacati e al'I.N.P.S.), felice di aver trovato qualcosa di nuovo...bene, quello che mi viene detto è una minima parte dei lavori che bisogna fare(montaggio di stufe e camini) e mi ritrovo fuori regione a fare tutt'altro.
In cantiere (ebbene si, in cantiere)mi sono state dette cose pesanti e io non è che prendo proprio "su tutto" quello che capita, ma con tanta pazienza e i giusti modi, ho risposto.
Così mi sono ritrovato a cesena/forlì/meldola e zone limitrofe a lavorare assieme al mio datore, che mi ha sballottato a destra e a manca e detto tante "care" cose(ma carissime direi...dalla faccia di...al defi al ecc ecc..).
Ora, a me il contratto scade il 31gennaio(data fino alla quale stringo i denti), ma il mio datore punta a farmi licenziare, trattandomi malissimo(è un lavoro durissimo)e non so come comportarmi.
Non posso rispondere, perchè passerei dalla parte del torto....lui minaccia di lasciarmi a casa (ma quando scade il contratto, sono ben felice di cercare altrove e mollare questo schifo)e se ne approfitta.
Cosa mi consigliate di fare? Mi ero già mosso in direzione sindacati, informandoli dell'accaduto e aspettando se capitava qualcosa....che appunto è capitato.
Io ci ritorno sicuramente, ma qualcuno che ha avuto simili esperienze, cosa mi consiglia di fare?
Il datore(lo stronzo) non mi licenzia, dicendo che facendolo non potrebbe assumere apprendisti, che sfrutta anche peggio di me;io non mi licenzio, perchè perderei la disoccupazione....quindi lui punta a distruggermi psicologicamente.
Barcollo ma non mollo!