Non si tratta di fare l'avvocato del diavolo è che non mi piace per niente come si pone Asietta81 nell'affrontare la questione.
Pretendere che la sera dell'ultimo giorno di malattia il (l'ormai ex) malato non debba poter uscire a fare la spesa, significa che lo avrebbe preteso praticamente moribondo.
Oppure nel caso di un mese continuativo di malattia nn capisco come di possa permettere di sindacare: per quel che ci riguarda potrebbe essere un mese di assenza dal lavoro camufatta da malattia di una persona in perfetta salute, ma anche una persona che s'è trovata addosso un brutto evento di salute perduta. Ci sono degli strumenti idonei per valutare questo ed essendo il datore di lavoro il maggior interessato a che si evitino malattie fasulle, non vedo perché Asietta se ne debba impicciare.
L'unico diritto sindacale di Asietta è di lamentarsi se il carico di lavoro che le grava sulle spalle è inadeguato alle sue mansioni e al suo stipendio: però sbaglia interlocutore, è un problema che deve affrontare col suo datore di lavoro, non con l'inps, l'asl o l'opinione pubblica di FdT...
Noi possiamo anche pensare che la collega di Asietta ci stia marciando, ma non possiamo trascurare, nn conoscendola, l'eventualità che abbia davvero dei problemi di salute che la tengono spesso lontano dal lavoro.
Ammettendo che la mia collega abbia tutte le malattie esistenti a questo mondo, perchè quando il medico le dice che può rientrare al lavoro, invece di rientrare si prende 2 mesi di ferie (tutti gli anni?) se avesse ancora bisogno di riposo per motivi di salute il medico le prolungherebbe la malattia...ma non lo fa!
Prima parlavi della questione stipendi...ecco il punto lei ha una contatto a 40 ore settimanali e prende circa 1.500 euro al mese io sono part-time a 36 ore e non arrivo a mille..lei è sempre a casa e io sgobbo come un mulo se mi danno un aumento di 50 euro lorde a lei ne danno 100..io son sempre puntuale lei arrriva sempre in ritardo di almeno 20 minuti tutte le mattine (non dobbiamo timbrare e non c'è nessuno a controllare) e sempre per gli stessi motivi: la maggior parte delle volte è il traffico (visto che arrivi tardi tutti giorni da anni parti prima!), il bambino ha vomitato (in casa ci sono anche i nonni), o ha un fanela che non funziona e si frema dall'elettrauto o ha una gomma sgonfia e si ferma dal gommista(ste cose non può farle mentre torna a casa dal lavoro?). Lei fa continuato dalle 9 (9.30) alle 17.00 (però alle 13 si ferma a mangiare). Io devo fare dalle 9 alle 17.30 perchè in teoria dovrei fare mezz'ora di pausa pranzo (cioè mangio al volo qualcosa come lei) però se nella mezzora di pausa squilla il telefono o viene qualcuno guarda casa tocca sempre a me ricevere o rispondere. Durante l'orario di lavoro io esco un paio di volte per andare al bagno o max a prendere un caffè (che bevo rigorosamente alla scrivania mentre lavoro) lei tutte le ore esce e sta fuori come minimo di 15 minuti, lo so perchè ho provato a controllare le uscite(o è al telefono con il marito, o va a sgranchirsi le gambe, o va a controllare se c'è ancora la macchina..o altre cavolate del genere).
Dopo l'ultimo intervento che hai fatto sono ancor più convinto che i tuoi problemi sono nell'amministrarti nei confronti dell'azienda per la quale lavori, cosa che evidentemente non riguarda la tua collega.
Prendendo per buono quel che dici, mi dà l'idea di te che non hai capito come vanno realmente le cose al vostro lavoro (ma dove lavori, che praticamente potete fare come vi pare...? ), della tua collega che invece si barcamena benissimo e di qualcun altro che ti ha messo in mezzo e che riesce a usarti a suo piacimento.
A maggior ragione dovresti rivedere i tuoi rapporti di lavoro un po' con tutti; resto dell'idea che hai sbagliato bersaglio (la tua collega) invece di qualcun altro (vostro superiore)...
Ripeto che non sapendo dove lavori (in senso lato, cioé che ambiente è) non posso parlare, ma mi sembri nel tuo luogo di lavoro come un corpo estraneo...
Non ti sto criticando, probabilmene sei solo sfortunata ad avere dei colleghi di lavoro che si approfittano di te, ma dimostri di avere poca esperienza per saperti barcamenare...
Abel ma a te non girerebbero le palle se lavarassi anche per una che frega alla grande ill sistema? (e che oltretutto guadagna piu' di te? ).
Non ha snagliato bersaglio: il bersaglio e' quello giusto (beninteso, sempre che non sia realmente malata).. pero' e' qualcosa che non puo' fare da se.
In compenso mi e' venuto un dubbio, ma sopra al tizio che se ne frega e che tra poco lascera' l'incarico non c'e' nessuno? parli di cooperativa ergo ci dovrebbe essere quantomeno un assembea generale ..
Sopra il tizio che se ne frega (il Presidente) non c'è nessuno...C'è un consiglio di amministrazione ..ma l'unico responsabile per il personale risulta essere il Presidente (a cui tra l'altro è scaduto il mandato da un anno e passa e se Dio vorrà a fine Maggio dovrebbero esserci le nuove elezioni).
I consiglieri tra l'altro appaiono solo per i Consigli di Amministrazione e l'unica cosa che gli interessa è avere agevolazioni per gli associati ma delle dipendenti non importa nulla.
Per Abel: Tu al posto mio che faresti?
Ultimo assunto part time di una cooperativa con due dipendenti di cui una sempre assente. L'unico responsabile se ne frega di tutto (lascia correre tutto) quindi oltre a quello che ho detto della mia collega, non passa mai, non paga le fatture, va alle riunioini ma non ci spiega cosa dicono, siamo senza regole e non siamo neanche in regola per tante cose, faccio quello che posso anche di più ma se tutti se ne sbattono del consorzio cosa posso fare più di tanto?
A volte con il Presidente ho fatto notare che la collega arriva moolto in ritardo oppure che si segna 8 ore di lavoro quando in realtà non viene ma lui la difende..nell'ultimo caso ad esempio ha detto che è stato lui a dirle di non segnarsi le ore....
Non mi resta che aspettare che arrivi un nuovo presidente, si spera più responsabile di questo...perchè qui sta andando tutto a rotoli...
Sonoa ppena arrivate le buste di aprile: lei 1612 euro io 991. Io ho effettivamente lavorato lei no... Soddisfazione....
Io al posto tuo, prima di tutto mi interrogherei; capito bene che cosa voglio IO, deciderei. Le possiilità sono due:
1) Mi sento realizzato prendendo a cuore le sorti dell'azienda per la quale lavoro; detesto i paraculi che lavorano poco e portano a casa lo stipendio, ma me ne frego di loro, faccio finta che non esistino. Cerco col mio lavoro di fare quel che posso, mantenendo così a posto la mia coscienza, ma a patto che io riesca a non farmi sommergere dal lavoro e SOPRATTUTTO a non farmi sommergere dalle inkazzature come sta succedendo a te. Cioè se vuoi lavorare per bene, devi riuscire a mantenerti distaccata e non giudicare gli altri fregandotene di essi (cosa che non sembri riuscire a fare).
2) Non ho intenzione di vivere per lavorare ma di lavorare per vivere. In questo caso comunque non ti conviene fare la guerra con un collega di lavoro giudicando tu il suo comportamento, le sue malattie, i suoi permessi, il suo rendimento al lavoro, etc.
Pensa al tuo, inkazzati coi superiori e mettili con le spalle al muro, rifiutandoti di fare tutto ciò che non ritieni possa essere di tua competenza, per questioni di carico di lavoro, di tipo di lavoro, di orario, etc.
Il tuo grosso errore è che ti poni in modo da inimicarti i colleghi (la unica collega) mentre al lavoro la cosa più importante per stare bene è il rapporto con gli altri. Non puoi prendertela con la collega se quando lei sta male tu devi lavorare il doppio (il tuo e il suo) ma col datore di lavoro: lo prendi e gli fai: "Bello, io svolgo la metà di lavoro, quello di mia competenza; il resto chiami qualcuno a sostituire la "malata" e glielo fai fare; oppure ti faccio un'ora in più ma me la paghi..." e incroci le braccia una volta fatto il tuo. Questo è quello che farei io. Se non capisce mi ammalerei un giorno quando è malata pure l'altra... Vedi che così capiranno l'antifona e ti rispetteranno un po' di più...
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Buona parte del divario tra la tua retribuzione e quella della tua collega immagino che sia dovuta al fatto che tu sei part time e lei a tempo pieno...
Grazie Abel ti dirò che la seconda soluzione è quella che mi piace di più anche perchè fino ad ora mi sono comportata come descritto nella soluzione 1.
Buona parte del divario tra gli stipendi è dato dai premi che ha lei : super minimo individuale di 309 euro e "ad personam" di 101 euro..