Originariamente inviata da
Coso
Capolavoro punto. Forse il più grande film di sempre..
Comunque chi non lo ha capito legga qua, anche se c'è da dire che lo stesso Kubrick dichiarò "Se qualcuno lo ha capito, io ho sbagliato"
"Il protagonista ha scoperto l'ultimo portale (o radiofaro) posto da una misteriosa civiltà aliena allo scopo di verificare quando la specie umana sarebbe stata sufficientememte evoluta scoprire, dapprima i viaggi sulla luna, e da ultimo appunto i viaggi extraplanetari.
Viene pertanto prelevato e messo in uno zoo destinato ad ospitare tutte le razze intelligenti a disposizione di un pubblico formato appunto dalla specie aliena superiore che ha architettato tutto ciò. Tutte le specie intelligenti dell'universo, uomo compreso, sono dunque li frutto degli esperimenti di questa specie aliena di immense capacità mentali e dalle incredibiil capacità tecniche e di pensiero filosofico. Praticamente essi sarebbero nient'altro che ciò che noi chiamiamo Dio. Quando l'esperimento riesce, essi mettono un esemplare della specie "riuscita" nello zoo al fine di mostrare a tutti il successo dell'esperimento.
Le voci e i sussurri che il protagonista sente nell'aria durante tutta la vita passata nella sua "gabbia", sono appunto le voci dei visitatori.
Ovviamente egli passa tutta la vita rimanente nella "gabbia", e il passare del tempo ci è (genialmente) mostrato attraverso il protagonista che vede se stesso ogni volta più vecchio.
Siccome appunto deve passarci tutta la vita rimanente, la "gabbia" è strutturata come una abitazione umana "tipica" come la interpretano gli alieni, con tutti i manufatti "tipici" dell'uomo o meglio dei modelli ideali di questi (statue classiche" arredamenti in stile molto raffinati ma freddi, colori neutri, eccetera). Questo significa anche che la specie di alieni-dei ha sempre tenuto sotto controllo l'umanità, ma forse può essere che abbiano tratto quegli "ideali" di stilil e di arredamento dalla stessa mente del protagonista.
Nella scena finale vi è anche una visione filosofica della modalità di progresso dell'uomo attraverso l'esperienza e la sperimentazione 8con l'apparire del metodo scientifico). la rottura del bicchiere rappresenta l'accidente casuale che fa interrogare l'uomo (inteso come essere umano) e lo fa avanzare sulla strada della conoscenza.
Alla fine della vita passata nello zoo, così come avviene per tutte le specie rinchiuse, alla "vittima" per compensarlo viene dato un premio che poi è l'ultimo regalo a tutta la specie a sua volta "vittima" dell'esperimento da parte degli alieni-dei. Gli viene concesso di rinascere e di tornare sulla terra (così come ognuno degli altri torna sul suo pianeta) come "uomo nuovo" destinato a rivelare il messaggio e la conoscenza definitiva della razza superiore di alieni-dei per rendere definitivamente la stessa specie umana una nuova razza di dei in grado a sua volta di replicare emoltiplicare all'infinito lo stesso esperimento di cui sono stati li frutto. Dunque la vita e l'intelligenza si propagano per l'universo in questo modo.
I monoliti che sono stati mandati sulla terra (e dunque sappiamo su chissà quante migliaia di pianeti) sono dei macchinari degli alieni-dei che nei momenti cruciali danno all'umanità la scintilla dell'intelligenza per andare avanti. All'inizio donano la vera e propria capacità di discernimento e la vera e propria intelligenza. Quello sulla luna dà i dati per istruire la missione verso Giove, dove appunto attende il terzo e ultimo monolito. Probabilmente la stessa vita sulla terra e su altri pianeti è stata creata dagli alieni-dei.
Oltre ad essere dei macchinari non è escluso che i monoliti siano i veri e propri alieni-dei e che quella forma sia l'unico modo in cui l'essere umano riesce a percepirli, a causa della mancanza persino delle categorie mentali in grado di fargli comprendere un'essere immensamente superiore.
Va detto infine che proprio la parte finale del film fu causa della rottura avvenuta tra Arthur C. Clarke (cosceneggiatore del film e autore del libro) e Stanley Kubrick. Clarke voleva un finale meno ermetico, più chiaro ed esplicativo, come infatti è nel libro, mentre Kubrick voleva il finale così come lo ha poi realizzato, zeppo di cose apparentemente incomprensibili e assai difficile da comprendere. "