Tu hai pianto guardando il film? se si perché?
Non mi pare di aver pianto..ma di sicuro vedere la sofferenza [fisica e non solo di una persona] sia essa un matematico, un astronauta o un padre di famiglia, mi provoca una certa condizione di malessere..
E' un film che al tempo mi colpì come pochi. La prof. mi iscrisse a un concorso di critica cinematografica (a cui vinsi) perchè provai disperatamente a psicoanalizzare la personalità di questo individuo e la coinvolgente contrapposizione tra il suo mondo interiore ed esteriore. Secondo me la commozione dipende dal fatto che si tratta di un racconto biografico, d'altronde ognuno di noi è propenso a lasciarsi emozionare secondo i suoi gusti e personalità.
Perchè ad essere drammatico non è l'evolversi dei fatti, quanto l'universo di percezioni costruito dal soggetto. D'altronde non è un film che possono comprendere tutti, quindi non tormentarti
Ultima modifica di Eurasia; 22/6/2010 alle 18:28 Motivo: Aggiunto quote per Cal
Splendido, un film splendido.
Il film mi è piaciuto perecchio e premetto che io non sapevo nulla della storia, quello che sapevo è che il protagonista era un grande matematico, nulla più.
Per come l'ho visto io è stato un film spiazzante quindi, ben realizzato, con ottime prove attoriali. L'ottima colonna sonora poi da quel senso quasi onirico..che di fatto poi è azzeccato. Ci viene data una rappresentazione del protagonista molto intima che cerca di farci avvicinare e immedesimare il più possibile in lui.
Il film mi ha toccato e conquistato, ma non ho pianto. io credo in generale che il motivo per cui si venga coinvolti a tal punto da piangere nella visione di un determinato film risieda in noi stessi, in un certo senso quel film ci rappresenta..in maniera indiretta, magari da non renderscene conto subito, anzi spesso succede di capirlo dopo il perchè, magari perchè non si vuole accettare che quel film sia entrato dentro di noi e ci abbia "scoperti". Può essere un pianto di tristezza, di gioia, di rabbia, di rassegnazione, di liberazione..non c'è una regola. come diceva giustamente Eurasia ognuno di noi è propenso a lasciarsi emozionare secondo i suoi gusti e personalità.