Di mattina presto porto fuori l’iguana a fare quattro passi e i bisognini, con annessa pala al seguito. ‘Stamane, a Villa Borghese (RM), ti vedo da lontano Gigi Marzullo, con una faccia un po’ così e un’espressione un po’ così (citazione letteraria da Bruno Lauzi. Se non sapete chi è, peggio per lui). Mi avvicino per chiedergli l’autografo e ….. corpodibacco! Non è il Gigi bellodinotte, ma il presidente Giorgio Napolitano! Gentilmente, mi spiega che si maschera da Marzullo per passare inosservato e poter fare un po’ di jogging indisturbato.
L’iguana insiste a voler fare la foto con il presidente: lui, vero gentleman, si toglie la parrucca e posa con la mano sul capo della mia bestiola, come farebbe con Prodi. Dopo, insisto per offrirgli un cappuccino. Non può: quelli della Sicurezza gli hanno imposto di non accettare niente da sconosciuti ma anche dai soliti conosciuti. Non insisto, perché in quel preciso istante ci sfiora la Arcuri, intenta a portare a termine il ‘percorso vita’. Straordinaria coincidenza, anche lei - per non dare nell’occhio – si maschera da Gigi Marzullo. Sotto la pur abbondante felpa, però, le poppe le sballonzolano tipo IX grado della scala Richter; lei, a chi glielo fa notare, racconta – in quanto Marzullo – che porta a spasso le bocce, pardon: le bozze del suo ultimo libro. Dicono sempre tutti che è l’ultimo ….
Crederci.
Il mio iguana – autentico stallone – sta per sbracarsi completamente i genitali - e anche il presidente lo vedo leggermente turbato: la prresenza di due falsi Gigi Marzullo mette a rischio la sua sicurezza personale. Decide seduta stante che si camufferà da Manuela Arcuri camuffata da Marzullo. A lui non sarà difficile farsi prestare dal mitico sognatore le bozze del suo ultimo libro (crederci …).
Ci stiamo per salutare, quando sul nostro quartetto piomba a razzo Giulio Andreotti, impegnato nei suoi quotidiani esercizi di stratching. Non è minimamente mascherato, in quanto da tempo non è che la maschera di se stesso. Si interessa subito al mio iguana, attratto dalla sua sconfinata erezione: non ha mai visto nessuno tanto allupato per Marzullo. Il senatore, evidentemente, lo è solo a vita – e non a vista. Gli spiego educatamente l’arcano (Arcuri compresa): lui, mosso un pelo di sopracciglio, da vero gentiluomo d’altri tempi s’inchina al presidente della Repubblica e gli chiede di appoggiarlo come suo successore, allo scadere del mandato.
Detto ciò propone di recarci tutti al più vicino bar per il primo caffè della giornata. Napolitano declina l’invito, dimostrando una memoria di ferro perché non sbaglia un solo caso.
L’iguana e io ce ne torniamo a casa mesti: la Arcuri ha rifiutato una notte d’amore a tre, perché ha già promesso a Marzullo di aiutarlo a rivedere le bozze del suo ultimo libro (crederci …? no no, ci credo, che non faranno altro).
Una volta a casa, l’iguana corre in bagno a ma*t*r*arsi; io, svaccato sul divano, mi rileggo da cima a fondo il programma elettorale dell’Unione, già diventato un best-seller introvabile.
Alla fine diventi cieco ugualmente, per quanto è scritto lungo e fitto.