Il direttore mi chiama e mi dice:
“Fammi un servizio sulla filosofia del ‘carpe diem’”.
A me, che la puzza di pesce mi fa venire le vesciche alle narici.
Vado al mercato rionale più vicino e mi fiondo sul banchetto che ha pesci di tutte le razze (ha!ha! ho fatto una battuta! di razza, per giunta. Ha!Ha! ne ho fatta un’altra. Le battute per me sono come le ciliegie: una tira, l’altra molla. Hi!Hi! un’altra battuta. Peccato che il pesce si catturi con la pesca, altrimenti potrei fare anche una battuta di caccia. Già … una battuta di pesca la si effettua con una muta di pescicani? Ovvio che sia muta, trattandosi di pesci.
Sono troppo forte: se mi ci metto sparo 60 battute per riga – tanto non ci guadagno niente di più, perché mi pagano a cartelle. Ne ho la casa piena, ormai e non so più a chi rivenderle).
Dunque, eravamo rimasti … ah, sì, al banchetto di pesce. Vedo alcune carpe che se ne stanno lì come se niente fosse: bè, mi dico, queste se la prendono con filosofia.
Mi accosto a quella dallo sguardo più vivace e butto lì:
“Scusi, sono un giornalista: posso farle qualche domanda?”
Niente; muta come un pesce (si fa presto a dire: battuta scontata. Trattandosi di un pesce, che potevo scrivere: sordo come una campana? cieco come un vicolo?).
Torno all’attacco:
“Lo so che i pesci non parlano nemmeno se li metti sulla graticola - ma almeno provi con un fumetto (bè, allora ditelo, che non ridete perché siete ignoranti! Clickate qui: http://www.mediavallee.it/angolodellochef/7.htm)”.
A ‘sto punto la carpa comincia a ridere – e io (sarà l’ora) me la figuro con un bel contorno di riso. Mi trattengo, ma colgo la palla al balzo:
“Evvia, dato che è di così buon umore, mi risponda a qualche domanda! Sono disposto a mettermi in ginocchio - carponi, anche – e cantarle: ‘Vecchio carpone’”
Non ti dico le carpe: si squamavano dal ridere.
Intuisco (questo è mestiere, ragazzi!) che è il momento giusto e affondo (?... “e il naufragar m’è dolce in questo nare” … vuoi vedere che Leopardi era dei pesci?):
“Lei crede nella reincarnazione?”
“Pezzo d’imbecille - mi fa lei con le bollicine tipo braille – se mai posso credere nella reincarpazione”.
Adesso è il mio turno di ridere. Non sapevo che i pesci fossero dotati di senso dell’umorismo. Mi pare normale, però: per sopravvivere in un ambiente che fa acqua da tutte le parti …..
Insisto con la cultura:
“E’ vero che il vostro pittore preferito è il Carpaccio?”
Mi fulmina con lo sguardo (bella forza: nuotano nella corrente e hanno pure la spina) e poi, con tono tra l’amaro e il sarcastico, mi sibila:
“Se le piace questo genere di umorismo, posso anche scendere ai suoi livelli: io trascorro le ferie nei Carpazi; in gioventù ho fatto il carpentiere; mi ubriaco di Carpenè Malvolti, amo leggere Alejo Carpentier e quando mangio un piatto condito con intingoli gustosi faccio sempre carpetta”.
Resto allibito: sublime! Mi ha tolto di bocca tutto il mio miglior repertorio. Qui siamo a livelli da ultimo Zelig.
Il Direttore sarà entusiasta del mio pezzo.
Non so come ringraziarla per la sua disponibilità e squisitezza. Veramente notevole, quest’ultima.
Non mi credete? Provate!
http://www.italiadonna.it/public/per...te/prod209.htm