Non è SICURAMENTE questa la discriminante adatta a differenziare il valore della vita di una persona.
Ergo, è una cagata
Mh, io non credo che sia del tutto una cavolata, cioè, è stato il mio primo pensiero in effetti, ma mi piacerebbe saperne di più sulle tesi dei sostenitori di questa proposta.
Solo che su internet non si trova praticamente un cactus.
in un periodo di parità di sessi una cosa che fa figurare la donna come più debole e vulnerabile è senza senso.
le aggravanti per gli omicidi commessi tra le mura domestiche, come ben sai, ci sono già.
secondo me, un omicidio è un omicidioposso anche sbagliarmi ovviamente, ma, se si valuta bene la parola "omicidio", direi che non c'è molta differenza, se la vittima è un uomo o una donna; e poi, finchè in italia non ci sarà la certezza della pena, parlare di queste cose non ha molto senso
è una distinzione troppo esagerata
Esattamente. Se il partner ti maltratta, chiami i carabinieri e viene allontanato dal tetto coniugale o può essere sottoposto ad un'ordinanza restrittiva.
Ad esempio, detesto quando si dice che c'è chi subisce per i figli: i figli, anche se piccoli, vivendo in situazioni simili, subiscono dei traumi non indifferenti.
Secondo me, ci vuole maggiore dignità per se stesse e nell'agire.
E questo provvedimento è davvero una buffonata.
Ci stanno troppi topic su 'st'argomento. Ma questo non è relativo ad alcun caso in particolare, quindi posto qui.
"Femminicidio" 2012: confermata finalità allarmistica della propaganda | Centro Documentazione Violenza Donne - la Violenza sulle Donne è solo una parte del problema
Sì, la fonte è di parte ma mi piace questo articolo perché tempo fa ho cercato di fare lo stesso calcolo sulla base di alcuni dati che avevop trovato sul web...
Incollo solo questo :
L'analisi criminologica smaschera l'inconsistenza statistica
L’analisi criminologica condotta sui 115 omicidi (119 vittime) commessi in Italia nel 2012, aventi come vittime una o più donne - ed indicati nel ddl 3390 come prova di una presunta “emergenza femminicidio in Italia” (uccisione di una donna in quanto donna, compiuta da un uomo con l’implicita volontà di riaffermare un potere storicamente ineguale fra i Generi) - ha portatoai seguenti risultati:
15 casi: rilevazione incongrua rispetto alla tesi/definizione di "femminicidio", ed in particolare:
- 1 caso: causa di morte ignota;
- 1 caso:: morte naturale;
- 3 casi: suicidio;
- 5 casi (6 vittime): autore/autrice ignoto/a
- 3 casi: autrice donna (esecutrice materiale / mandante - unica / in concorso);
- 1 caso: anno di commissione diverso dal 2012;
- 1 caso: omicidio colposo/preterintenzionale;
19 casi: compiuti da soggetti incapaci d’intendere e di volere (totalmente / parzialmente - permanentemente / al momento dell'azione);
23 casi : movente totalmente estraneo alla sfera relazionale/passionale (e dunque a presunte concezioni “patriarcali” sulle “ineguaglianze di Genere”), ma comune, invece, a centinaia di altri omicidi, compiuti da uomini in danno di uomini (e donne in danno di donne), in Italia, nel 2012; ed in particolare:
- 6 casi con movente economico-patrimoniale
- 1 caso con movente di rancore maturato in ambito professionale, familiare-allargato, di vicinato
- 7 casi di omicidio eutanasico
- 8 casi per rapina o per procurarsi l’impunità da un reato comune
- 1 caso: scriminante del grave e violento boicottaggio dell'insopprimibile funzione genitoriale
Pertanto, l’analisi criminologica attesta “soltanto” 58 casi (61 vittime) di donne uccise da uomini, in Italia, nel 2012, per movente relazionale-passionale