Cassazione/ Grattarsi i genitali è reato. Offende il pubblico decoro.
Sia per per mancanza di igiene, oppure per scaramanzia, è tempo di tenere le mani a posto. Grattarsi i genitali in pubblico è infatti reato. Lo ha stabilito la Terza sezione penale della Corte di Cassazione ritenendo il gesto "un atto contrario al decoro e alla decenza pubblica". Vale anche se il fine del gesto è uno scongiuro. Insomma, meglio munirsi di cornetto rosso, piuttosto che rischiare una sanzione.
A scatenare il caso, è stato un operaio 42enne di Como, condannato a 200 euro di multa e ad altri mille da destinarsi alla cassa ammende. L'uomo si era grattato le parti basse probabilmente "per sistemare la tuta indossata", ha spiegato la difesa.
Un gesto che, invece è stato equiparato dai supremi giudici a un atto contrario al decoro pubblico perché "il palpeggiamento dei genitali alla presenza di terze persone è manifestazione di mancanza di costumanza e di educazione in quel complesso concetto di regole comportamentali etico-sociali". In tale concetto di maleducazione, spiegano da Piazza Cavour, va anche intesa la cosiddetta toccata scaramantica.