E' costato caro a un trentenne un bacio rubato sulla bocca alla ex fidanzata. La Cassazione ha definito il gesto come violenza sessuale e ha confermato la condanna a un anno e due mesi di reclusione oltre a 5 mila euro di multa. Per i giudici '"nella nozione di atti sessuali si devono includere non solo quelli che involgono la sfera genitale, bensì tutti quelli che riguardano le zone erogene su persona non consenziente".
Il giovane di nazionalità albanese si era recato sotto l'abitazione della giovane ex fidanzata che lo aveva lasciato, per chiederle di tornare insieme a lei. Al rifiuto di lei, il ragazzo aveva iniziato ad agitarsi, aveva scagliato a terra una bicicletta, poi, tentando il tutto per tutto, aveva afferrato la giovane baciandola sulla bocca. Il gesto era stato condannato in primo grado dal tribunale di Belluno il 23 febbraio 2005, poi dalla Corte d'appello il 10 marzo 2006 e, ora, dalla Cassazione (sentenza 12425).
Per la suprema Corte è "vietato" (dalle norme sulla violenza sessuale), "qualsiasi comportamento (addirittura anche se non esplicitato attraverso il contatto fisico diretto con il soggetto passivo) che sia finalizzato ed idoneo a porre in pericolo il bene primario della libertà".
Inoltre, si parla di violenza non solo in riferimento alle zone genitali, ma anche a quelle "ritenute dalla scienza non solo medica, ma anche psicologica e sociologica, erogene, tali da essere sintomatiche di un istinto sessuale". Tra i comportamenti puniti "va ricompreso anche il mero sfioramento con le labbra sul viso altrui per dare un bacio, allorché l'atto, per la sua rapidità ed insidiosità, sia tale da sovrastare e superare la contraria volontà del soggetto passivo".