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La ricerca è malata

  1. #1
    Overdose da FdT Jamila
    Donna 34 anni da Padova
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    Predefinito La ricerca è malata

    CERVELLI IN FUGA - RITA CLEMENTI, 47 ANNI, 3 FIGLI: SISTEMA ANTIMERITOCRATICO

    «Scappo. Qui la ricerca è malata»

    Lettera della precaria che scoprì i geni del linfoma



    Una laurea in Medicina, due spe cializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di geneti ca dell’Università di Pavia. Rita Cle menti ( foto a sinistra), 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origi ne genetica di alcune forme di lin foma maligno, in questa lettera in dirizzata al presidente della Re pubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Ita lia. Da mercoledì 1˚luglio lavorerà come ricercatrice in un importan te centro medico di Boston.
    Rita Clementi, 47 anniCaro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito al la loro madre. Vado via con rab bia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedi zione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chie dere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinuncian do ad essere italiana.Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denun ciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è auto maticamente espulso dal «siste ma » indipendentemente dai ri sultati ottenuti. Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottie ne, poiché in Italia la benevo lenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro. Chi fa ricer ca da precario deve fare i conti con il rinnovo della borsa o del contratto che gli consentirà di mantenersi senza pesare sulla propria famiglia. Non può per mettersi ricorsi costosi e che molto spesso finiscono nel nul la. E poi, perché dovrebbe adi re le vie legali se docenti dichia rati colpevoli sino all’ultimo grado di giudizio per aver con dotto concorsi universitari vio lando le norme non sono mai stati rimossi e hanno continua to a essere eletti (dai loro colle ghi!) commissari in nuovi con corsi?
    Io, laureata nel 1990 in Medi cina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Uni versità, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con pri mo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfo ma maligno possono avere un’origine genetica e che è dun que possibile ereditare dai geni tori la predisposizione a svilup pare questa forma tumorale. Ta le scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decade re non essendo stato ritenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ri cerca stranieri hanno conferma to la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profe ta in Patria.
    Ottenere questi risultati mi è costato impegno e sacrifici: mettevo i bambini a dormire e di notte tornavo in laboratorio, non c’erano sabati o domeni che...
    Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pen sionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi: borse di studio, co-co-co, con tratti di consulenza... Come ul timo un contratto a progetto presso l’Istituto di Genetica me dica dell’Università di Pavia, fi nanziato dal Policlinico San Matteo di Pavia.
    Sia chiaro: nessuno mi imponeva questi orari. Ero spinta dal mio senso del dovere e dal la forte motivazione di aiutare chi era ammalato. Nel febbraio 2005 mi sono vista costretta a interrompere la ricerca: mi era stato detto che non avrei avuto un futuro. Ho interrotto una ri cerca che molti hanno giudica to promettente, e che avrebbe potuto aggiungere una tessera al puzzle che in tutto il mondo si sta cercando di completare e che potrebbe aiutarci a sconfig gere il cancro.
    Desidero evidenziare proprio questo: il sistema antimeri tocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiuta re a crescere; per questo moti vo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, han no ritenuto di aumentare i fi*nanziamenti per la ricerca.
    È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostume non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi tà e gli enti di ricerca come feu do privato e che così facendo distruggono la ricerca.
    Con molta amarezza, signor presidente, la saluto.

    Rita Clementi

    cosa ne pensate? personalmente, non vedo più nessuna speranza per questo paese. tanta amarezza ogni volte che leggo queste notizie.



  2. #2
    FdT-dipendente
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    è veramente un dispiacere sentire al tg di tanti nostri ricercatori autori di importanti scoperte che però lavorano in università di altre nazioni dove sanno spendere meglio i soldi pubblici e finanziamenti privati.
    davvero un dispiacere !!!

  3. #3
    Sempre più FdT
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    secondo me la ricerca in italia ormai è mortanel senso che, per come si sono messe le cose, non ci sarà mai piu ricerca in italiacomunque non è solo la ricerca, vivere in italia e diventato una cosa veramente deprimenteio sono un operaio con un buon lavoro, con un contratto a tempo indeterminato, un medio stipendio(1.100 euro, piu o meno), e un buon rapporto con il mio principaleciò nonostante, sto pensando anchio di andarmene dall'italia, di andare a vivere negli stati uniti, o magari in brasile, o addirittura a cuba; con lo stipendio ormai non ci fai piu niente(mangi, paghi le bollette, vai una settimana al mare, e stop) non ti puoi piu permettere di comprare casa, tirare su un figlio, ecc. oltre a questo stiamo perdendo piano piano tutti i nostri diritti civili, e non ne posso piu neanche di questo razzismo striscianteancora non ho programmato nulla, ma quando mi deciderò(e prima o poi lo farò) vi farò saperepenso proprio che andrò in brasileun mio conoscente ci ha vissuto piu di 6 mesi, e stava benissimo, è tornato solo perchè i suoi parenti lo hanno supplicato di ritornare qua

  4. #4
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
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    fa bene. Comunque la notizia é uscita solo oggi?
    Perché io so con certezza che aveva giá deciso di andare via almeno 2 mesi fa

  5. #5
    Sempre più FdT
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    adesso che ho riletto con piu attenzione questa lettera, posso dire che la perdita di questa ricercatrice è gravissima, e non solo come scenziata, ma anche come persona

  6. #6
    Scrivano Lucien
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    Io non vedo dove stia il problema. Purché la ricerca avanzi, se le scoperte vengono fatte in Italia o nello Yemen non cambia nulla, tranne la scomodità per i ricercatori che devono andare in capo al mondo per trovare un impiego decente...
    Se siamo un paese di merda, popolato da persone di merda che non vedono un micrometro più in là del loro fottuto micragnoso utile personale, è giusto che anneghiamo nella nostra "materia organica anfibia comunemente detta merda" [cit.]
    Scusate per la prosa troppo concimata, ma quando ci vuole ci vuole

  7. #7
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
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    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Io non vedo dove stia il problema. Purché la ricerca avanzi, se le scoperte vengono fatte in Italia o nello Yemen non cambia nulla, tranne la scomodità per i ricercatori che devono andare in capo al mondo per trovare un impiego decente...
    Se siamo un paese di merda, popolato da persone di merda che non vedono un micrometro più in là del loro fottuto micragnoso utile personale, è giusto che anneghiamo nella nostra "materia organica anfibia comunemente detta merda" [cit.]
    Scusate per la prosa troppo concimata, ma quando ci vuole ci vuole
    forse ti sfugge un piccolo particolare. Facciamo un esempio: Un ricercatore italiana va in U.S.A. a lavorare su metodologie per guarire una malattia rara. Dopo anni di studi riesce, con la sua Equipe, a mettere appunto una cura che oltre ad essere ad alta efficienza é tutto sommato a buon mercato e quindi, dopo aver presentato la ricerca nel mondo della scienza questa viene brevettata. Ora se un ricercatore in Itala o un malato, o un ipotetica ditta farmaceutica italiana vogliono utilizzare in qualche modo questa metodologia devono pagare. Cosí si arricchisce il ricercatore, lo stato in cu si trova ecc ecc e in italia invece si perde la possibilitá di un guadagno.
    Anche io sono d'accordo che l'importante é che la ricerca continua a progredire peró cambia molto se la scoperta é fatta in italia o no.
    Non immagini quanto denaro n campo medico, bio molecolare ecc i nostri atenei siano costretti a spendere proprio per poter usare metodologie, sostanze e qualunque cosa sia stata scoperta e brevttata in altri paesi.

  8. #8
    Black Fury
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    In Italia la volontà politica è di non fare ricerca, per forza che tutti gli scienziati emigrano in altri Stati ...

  9. #9
    Overdose da FdT Jamila
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    pittosto vorrei puntualizzare una cosa. ma perchè siamo arrivati a questi livelli?
    è verò, siamo sempre stati uno stato diviso e via dicendo, ma siamo davvero l'unico e il più grande stato di merda esistente. ci mascheriamo sotto gli ideali della democrazia, mentiamo, fingiamo di essere un grande stato, eh si.. la grande e bella italia. ma per favore...
    uno stato dove ciascuno pensa ai fottutissimi ***** suoi, primi di tutti la gente che ci governa. schifo e amarezza verso un paese che non può più offrire nulla se non vergogna. sì, vergogna di essere italiano.

  10. #10
    FdT quasi assuefatto
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    la colpa è di prodi ora che ci sono la gelmini e berlusconi il merito sarà premiato una volta e per tutte,soprattutto grazie alla ottima finanziaria e alla lungimirante politica scolastica

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