L'uomo, che era subentrato a Giuseppe Setola dopo l'arresto di quest'ultimo quale massimo referente del clan, è stato intercettato mentre trasferiva gli ordini ricevuti dal fratello detenuto con il regime del 41 bis, durante i colloqui in carcere agli affiliati ancora presenti sul territorio. La famiglia Bidognetti era venuta alla ribalta nei mesi scorsi a causa degli omicidi di pura marca stragista perpetrati in agro versano da Giuseppe Setola. Michele Bidognetti è ritenuto dagli investigatori amministratore delle notevoli disponibilità economiche del clan e "porta ordini", per conto del fratello Francesco
L'arresto è stato eseguito questa mattina dal Centro Operativo Dia di Napoli nell'ambito dell'operazione 'Principe' e su ordinanza della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
La Dia ha inoltre sequestrati beni per un valore superiore ai 5 milioni di euro. Tra i beni sequestrati, molti dei quali intestati a persone ritenute vicine al clan in qualità di prestanome, vi sono aziende agricole, molti appezzamenti di terreni, numerosi appartamenti e ville, ritenute acquisite attraverso il controllo delle attività economiche anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali.
Sequestrata anche la villa di Assunta D'Agostino, del valore di circa 350mila euro. La donna è la convivente del collaboratore di giustizia Domenico Bidognetti, (alias 'Bruttaccione', cugino del boss Francesco), nei mesi scorsi è al centro di una vicenda estorsiva legata proprio alla villa acquistata da Domenico con i proventi delle estorsioni del clan dei Casalesi. Proprio quella villa voleva accaparrarsela Giuseppe Setola (arrestato a gennaio dello scorso anno dai carabinieri) in quanto non sopportava che una proprietà della cosca potesse restare nella disponibilità di un pentito. Alla D’Agostino, quindi, fu imposto di rivendere la villa al prezzo irrisorio di 30mila euro.
"L'arresto di Bidognetti è un arresto importante che testimonia che la lotta alla mafia è una priorità di questo governo", ha commentato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni congratulandosi con il Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli e con la Direzione Investigativa Antimafia di Napoli.