Gli hai detto che lo amo? :087:
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Gli hai detto che lo amo? :087:
Ora non per fare quello che porta le cattive notizie :(, e spero che si sbagli con tutto il cuore quello che l'ha detta, ma non so chi di voi ha seguito la puntata di ieri sera di Porta a Porta,nella quale l'esperto di sismi in trasmissione ha dichiarato che c'è una buona possibilità che queste scosse continuino pultruppo per altri una 15 di giorni con la possibilità non negabile di scosse che superino anche di 5° grado.
Ora io spero che si sbagli alla grande, ma raga il discorso continua a farsi serio!
Ho seguito i funerali..semplicemente strazianti...
Se tutte le case fossero assicurate contro il rischio di calamità I modelli (virtuosi) dell'America e di molti Paesi europei
«T assa sulla jella»: ecco come i critici chiamano l'assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali che, come già accade in moltissimi Paesi occidentali, potrebbe essere introdotta anche in Italia. Sono tanti, questi critici. E hanno buone frecce nel loro arco. Eppure una svolta come quella andrebbe al di là dei soldi risparmiati dalla collettività. Potrebbe anche incidere profondamente sul tessuto del nostro Paese. E, alla lunga, vincere la partita più importante: salvare tantissime vite umane.
Immaginiamo già le obiezioni: come si può parlare di soldi mentre le bare di tanti poveretti uccisi dai crolli in Abruzzo non sono ancora state consegnate alla terra? Ma proprio questo è il nodo: non si tratta solo di denaro. Di più: al diavolo il denaro, se la questione fosse tutta qui. È ovvio che le vite spezzate di quei bambini morti mentre la mamma cercava di proteggerli dal crollo del mondo, per citare una sola delle famiglie annientate dal sisma, valevano più di mille fantastilioni di triliardi. Ma il punto è: cosa si può fare per salvare altri bambini e altre mamme domani? All’estero una risposta se la sono data: coinvolgere i cittadini in un rapporto più maturo con la propria casa, la comunità, la terra. Anche attraverso, appunto, l’assicurazione obbligatoria. Da imporre sia ai cittadini sia alle compagnie assicuratrici.
Esiste già, con formule diverse e più o meno rigide, negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Spagna, Belgio, Gran Bretagna, Portogallo, Austria, Olanda, Svizzera... Perfino in Romania. In genere la formula è questa: la polizza fatta per tutelare la propria casa da un eventuale incendio va automaticamente estesa alle calamità naturali. Con il risultato che, se si scatenano i venti o i fiumi, le tempeste o i vulcani, lo Stato può concentrare le sue risorse nei soccorsi di emergenza, nel ripristino delle comunicazioni, nella sistemazione delle infrastrutture pubbliche, nel recupero del patrimonio monumentale e culturale. Mentre tutti gli altri danni, «privati», sarebbero coperti dalle assicurazioni private.
Almeno fino a una certa soglia, che potrebbe essere fissata in circa un miliardo e mezzo di euro. Dopo di che, in caso di catastrofi apocalittiche, quanto manca sarebbe comunque garantito dallo Stato. Così da non abbandonare nessuno al suo destino.
Da tante altre parti, senza rinunciare alle straordinarie manifestazioni di generosità simili a quelle abruzzesi, funziona già così. Spiega il «Giornale delle Assicurazioni » che secondo una stima di «Swiss Re», uno dei colossi mondiali che «riassicurano» le assicurazioni, le compagnie hanno rimborsato nel 2008 ben 8 miliardi di dollari per il solo uragano Gustav, uno e mezzo per la tempesta Emma che ha colpito il Nord Europa, un miliardo e trecento milioni per le tempeste di neve in Cina.
Quanto avrebbe da guadagnare l’Italia, condividendo i rischi pubblici con le grandi compagnie private, lo dice la tabella elaborata dal Cineas, il Consorzio universitario del Politecnico di Milano che si occupa della cultura del rischio. Nel solo decennio 1994-2004, per tamponare i danni di alluvioni, terremoti e frane più gravi, lo Stato ha dovuto faticosamente tirar fuori complessivamente 20.946 milioni di euro. Vale a dire due miliardi l’anno. Ai quali va aggiunto un altro miliardo e mezzo complessivo per gli interventi (si fa per dire) «minori». Il tutto senza riuscire, se non in piccola parte, a risolvere la questione di fondo: la precarietà strutturale idrogeologica del nostro Paese. Dove, dicono i dati ufficiali del ministero dell’Ambiente, sono a «rischio elevato » l’89% dei comuni umbri, l’87% di quelli lucani, l’86% di quelli molisani, il 71% di quelli liguri e valdostani, il 68% di quelli abruzzesi, il 44% di quelli lombardi. In pratica, spiega il presidente del Cineas Adolfo Bertani, «oltre la metà degli italiani vive in aree soggette ad alluvioni, frane, smottamenti, terremoti, fenomeni vulcanici.
Per questo, i temi della sicurezza e della gestione del rischio vanno regolamentati da una legge. E l’Italia è l’unico Paese avanzato che ne è privo». Lo scriveva in una lettera a Tremonti, tre anni fa, lo stesso Silvio Berlusconi: «Non credo sia ancora possibile che l’Italia rimanga uno dei pochi Paesi industriali dove lo Stato si assume l’onere di provvedere a rifondere per intero i danni prodotti dalle calamità naturali».
Senza una legge, va da sé, cittadini e assicurazioni si guardano bene dal firmare polizze contro le calamità naturali. Ovvio. Più ancora che nel caso delle polizze vita, che spesso i sani vorrebbero stipulare solo dopo aver scoperto di essere malati, anche quelli che vorrebbero assicurarsi contro le inondazioni vivono di solito esposti a possibili ondate di piena e quelli che vorrebbero assicurarsi contro le eruzioni vivono di solito sotto un vulcano. Conseguenza: nessun assicuratore italiano si sogna, salvo eccezioni della direzione generale, di stipulare una sola polizza di questo genere.
Di più: l’ipotesi di introdurre l’obbligo dell’assicurazione (sia pure con scontate garanzie per le fasce più deboli) sembra sollevare diverse perplessità. Buona parte delle associazioni dei consumatori temono sia un sistema per far fare altri affari alle compagnie assicurative. Le compagnie, al contrario, temono che, soprattutto in un Paese a rischio come il nostro, il gioco non valga la candela. Gli stessi costruttori temono, come ha scritto il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, che «l’imposizione di un obbligo assicurativo contribuisca a irrigidire la domanda» e pensano che non siano questi gli anni giusti «per superare la finalità solidaristica che ha finora ispirato l’approccio con il rischio calamità ». Non bastasse, sarebbero recalcitranti certi politici maneggioni: l’«economia della catastrofe », come insegna la nostra storia, è politicamente un affarone.
Eppure, come ha spiegato Renato Brunetta ieri sul Corriere, la polizza obbligatoria si tirerebbe dietro alcune conseguenze virtuose che sarebbe un peccato sprecare. Come accade con l’Rc-auto per i guidatori scriteriati, per non pagare uno sproposito anche i padroni di casa incoscienti (e automaticamente i loro amministratori comunali), sarebbero costretti a non tirar più su edifici abusivi non assicurabili, a non costruire più in zone a rischio, a rispettare le regole antisismiche, a controllare le fondamenta, a dedicare tempo alla manutenzione. E forse, un po’ alla volta, piangeremmo finalmente meno morti. (corriere della sera)
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Il giornalismo italiano mi sta scendendo parecchio giù, non hanno proprio rispetto, mi fanno uno schifo indescrivibile..
Un pensiero per le vittime di questa tragedia..e un pensiero per gli sfollati e per chi sta a pezzi moralmente per tutto ciò che sta accadendo..speriamo che tutto questo possa finire presto.
di straziante c'era soprattutto il kyrie eleison o cm si scrive che hanno mandato in onda al tg2, dopo un giornalista che parlava di "ultimo viaggio" e infine un disperato che chiedeva aiuto al signore per superare questa sciagura, lo sto stesso signore che quando la sciagura è avvenuta probabilmente stava guardando il grande fratello su sky.
no ragazzi, io unacosa la devo dire.
sto pranzando, ho messo rai due.
prima cosa che mi fa girare le palle.
la giornalista intervista una ragazza, che premette "non sono andata ai funerali perché non ce la faccio, non voglio vedere, non ci riesco". e cosa le dice?! "lo sai che le bare dei bambini erano su quelle delle mamme?" la ragazza è praticamente andata via piangendo.
seconda cosa, irritantissima.
una signora piangendo, spiega che è morta la moglie del cugino e la figlia di ventitre anni. piangendo, non so se mi spiego, con gli occhialoni scuri. e il genio, di nuovo. "è insopportabile tutto questo?" ma cosa ***** vuoi che ti dica?! "ma no che sarà mai, sono solo trecento morti?"
regaliamo qualche neurone ai giornalisti della rai per cortesia?
io sono sconvolta. che cretina mamma mia
Senza parole.
Ribadisco, quei giornalisti sono da prendere e scuoiare vivi. Sono delle bestie, non delle persone, non riescono a smettere di fare i giornalisti stronzi ora che c'è questa situazione delicata ???? ...bah.
E pensare che poi dietro di loro ci sono i direttori..quindi la cosa non è solo circoscritta ai giornalisti, ma a tutta la redazione. Che schifo.
studio aperto e mediaset non li ho guardati per principio.
ma a quanto vedo la rai si sta dando alla pazza gioia...
-.-' e meno male che ieri hanno recepito il messaggio
si si ultimamente con i servizi sul terremotoi giornalisti rai hanno fatto degli scivoloni allucinanti...un pò di delicatezza...
nn scrivo neanche molto qui perchè si sa che sembra inutile tutto
e penso che anche continuare a far polemica sul modo in cui fanno cronaca al tg che sia 1 2 3 5 6 sia ancor più triste.
mi spiace molto cmq anche per le persone del forum che stanno vivendo dal vivo tutto.
vabbè, io guardavo l'italia sul due xD un programma terrificante a quanto pare xD
Come mai qui in macchina???!?!?!?!?!??!
Avete mangiato oggi??? Come mai??? Perchè non avevate fame???
http://www.youtube.com/watch?v=6wCL2d9jY9A
Penosi.
Ho partecipato ad una raccolta tramite radio rock, a Roma, è stato emozionante, ma mi senmbra di aver fatto qcosa a metà, mi piacerebbe potermi rendere più utile, anche fisicamente, ma la mia totale ignoranza del primo soccorso e di come agire in questi casi mi renderebbe solo che di peso...
non avete mangiato perche non avevate fame???.....ma con che coraggio....
L'AQUILA - PRIMO ARRESTO PER SCIACALLAGGIO
L'altra faccia del sisma è quella dello scaicallaggio. Questa mattina mentre venivano celebrati i funerali solenni, c'è stato il primo arresto a L'Aquila. Cinque romeni, quattro uomini e una donna, sono stati arrestati dai carabinieri con la refurtiva in mano e un piede di porco, mentre stavano portando via ciò che resta di un'abitazione a Panfilo d'Orce un paesino alle porte dell'Aquila. Lo si apprende dagli stessi carabinieri.
Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata una badante romena ad organizzare il furto. La donna non avrebbe restituito le chiavi dell'abitazione dell'anziano che assisteva ed avrebbe chiamato suoi connazionali: insieme sarebbero entrati nella casa, rubando oro e denaro contante. Stavano per scappare, quando sono stati bloccati dai carabinieri che li hanno arrestati. Un quinto romeno, un uomo, e' stato aeestato successivamente: stava aspettando la badante e i tre ladri per fuggire con loro lontano con la refurtiva.
Anche durante i funerali proseguono senza sosta i servizi e i presidi di controllo antisciacallaggio nelle zone colpite dal terremoto. Si attende intanto l'arrivo dell'esercito che rafforzerà le squadre delle forze di polizia già impegnate nella vigilanza e nei pattugliamenti antisciacalli. Le squadre miste esercito-forze dell'ordine saranno coordinate dal ministero dell'Interno attraverso il prefetto Franco Gabrielli e il questore Filippo Piritore, dell'Aquila.
I primi atti di sciacallaggio si stanno registrando nei campi di accoglienza dove vengono distribuiti viveri, vestiario e altri beni di prima necessità. In particolare nel campo di piazza D'Armi, uno dei più grandi, da questa mattina sono scattati i controlli sulle persone che chiedono viveri e indumenti perché fino a prima delle ore 10 soprattutto alcuni cinesi, romeni e marocchini sono stati sorpresi a portare fuori materiali a ripetizione inventando di volta in volta delle scuse agli operatori della protezione civile che gestiscono l'accesso.
"Questa mattina siamo riusciti ad organizzare i controlli - ha detto Angelo Costenaro della protezione civile di Marostica - Finora si era registrato il fenomeno che in particolare cinesi e romeni sono entrati e usciti più volte con montagne di merce. C'é il sospetto che qualcuno si stia arricchendo con questi stratagemmi perché sempre a mio avviso - ha continuato - credo che questi materiali poi vengano venduti fuori anche in altre città". Dalle 10 di questa mattina le persone che hanno bisogno di materiale e viveri possono entrare nel campo e avranno la consegna solo dopo essersi registrati in una tenda dove è stata installato un ufficio accettazione nel quale devono essere rese note generalità, abitazione e condizione. A queste persone viene rilasciato una dichiarazione con la quale poi possono uscire dal campo di accoglienza. Per quanto riguarda i cittadini stranieri che non sono registrati tra gli sfollati del campo, gli stessi vengono prima invitati a farsi rilasciare permessi nella sede dell'Unitalsi. Secondo gli operatori della Protezione civile del campo di piazza d'Armi questo fenomeno sta caratterizzando anche gli altri centri di raccolta e di accoglienza.
TRUFFATORE RACCOGLIEVA FONDI, DENUNCIATO
Si rivolgeva a imprenditori e associazioni di Bergamo e provincia chiedendo aiuti da destinare ai terremotati dell'Abruzzo e spacciandosi per un rappresentante del ministero della Difesa. Un bergamasco di 38 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato quindi denunciato a piede libero dalla polizia per tentata truffa. Ieri l'uomo aveva contattato un noto imprenditore di dolciumi chiedendo un carico di prodotti.
Questa mattina si è rivolto a un'associazione legata al Comune di Bergamo che si occupa del commercio di prodotti ortofrutticoli. In entrambi i casi, l'uomo ha chiesto aiuti che sarebbero partiti martedì prossimo a bordo di un Tir diretto all'Aquila. Insospettiti, sia l'imprenditore sia il referente dell'associazione hanno allertato la Questura. La polizia ha quindi identificato l'uomo - che lasciava ai suoi interlocutori le sue generalità - e lo ha denunciato.
Non é escluso che nelle scorse ore il truffatore si sia rivolto anche ad altre persone. Le forze dell'ordine fanno appello ai cittadini affinché non diano credito a questo tipo di richieste e consigliano di rivolgersi alle organizzazioni istituzionali qualora intendessero dare un contributo alle popolazioni colpite dal terremoto.
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è incredibile come possa esistere gente cosi di merda :(come ***** possono infierire in quel modo su quella povera gente che ha già perso tutto?
incredibile..