Caso Bonsu, arrestati 4 vigili
Il sindaco ha sospeso tutti
Gli arresti avvenuti ieri sera verso le 20. In serata il sindaco ha dato mandato politico di sospendere tutti e dieci i vigili indagati nel caso Bonsu. Ai domiciliari sono finiti gli agenti Mirko Cremonini, Ferdinando Villani, Marcello Frattini e Pasquale Fratantuono. Parlano i Bonsu: "CI DISPIACE PER LE FAMIGLIE DEI VIGILI. VOGLIAMO VERITA', NON VENDETTA"
di Giacomo Talignani
La foto della vergogna e gli arresti
E’ da questa foto-trofeo della vergogna che è partito tutto. La chiave di volta nelle indagini per il pestaggio e l’aggressione dello studente ghanese Emmanuel Bonsu Foster, scambiato per un pusher durante una operazione antidroga della polizia municipale di Parma. Nella foto, uno dei quattro vigili arrestati ieri e posti ai domiciliari, viene ritratto insieme a Emmanuel. Lo mostra come trofeo poco dopo i pugni, i calci, le bottigliette d’acqua (si vede nella foto) con cui gli agenti lo avrebbero colpito in testa, dopo averlo chiamato “scimmia” ed averlo obbligato ad effettuare dei piegamenti. Quell’immagine era rimasta sul pc di un agente: i vigili hanno tentato di cancellarla, ma la procura con la collaborazione dei periti informatici l’ha recuperata. Eccola, dunque, la foto della vergogna. LEGGI LE CONSIDERAZIONI DEI BONSU
Quattro arresti con l'aggravante di "odio razziale"
Ieri 4 dei dieci vigili indagati sono stati arrestati. Gli altri sei sono sospesi dal servizio. Le accuse dei quattro sono pesantissime e le spiega lo stesso procuratore capo Gerardo Laguardia: “Forse – dice il procuratore – quei vigili non hanno capito la gravità delle accuse. Li abbiamo arrestati dopo una lunga indagine, ci siamo andati con i piedi di piombo, ma era necessario impedirgli di continuare a lavorare al comando. Le accuse sono violenza privata, perquisizione arbitraria, falso, calunnie, e soprattutto sequestro di persona”. E poi c’è, novità, una terribile aggravante: “Discriminazioni razziale, odio etnico o razziale” spiega il procuratore. Tutti e quattro i vigili, Mirko Cremonini, Pasquale Fratantuono, Marcello Frattini e Ferdinando Villani, sono agli arresti domiciliari e saranno interrogati nei prossimi cinque giorni. Poi si attende “se non ci saranno nuove testimonianze – dice Laguardia – e non ce le aspettiamo dato che finora gli agenti non hanno mai parlato”, la chiusura delle indagini preliminari e il rinvio a giudizio. Chiaramente, per i quattro, la situazione adesso è pesantissima, come lo è per le responsabilità politiche del Comune di Parma, fra tutti il dito dell’opinione pubblica è puntato contro l’assessore alla sicurezza urbana Costantino Monteverdi. Secca anche la risposta del procuratore alla domanda “Il Comune ha collaborato alle indagini?”, “no”, ha detto chiaro Laguardia.
Uno degli agenti ha denunciato il padre di Bonsu per calunnie
Il procuratore capo, oltre ad essersi complimentato con il sostituto procuratore Roberta Licci che coordina l’inchiesta e con il lavoro del Gip Pietro Rogato che ha firmato le notifiche d’a rresto, ha rilevato alcuni dettagli dell’indagine. Ed emerge un particolare inquietante. Non c’è solo la foto trofeo, gli insulti, le botte e il fatto che i vigili finora siano stati in totale silenzio sulla vicenda: uno degli agenti infatti, dieci giorni fa, avrebbe sporto querela nei confronti di Alex Osei Bonsu, il padre di Emmanuel. Lo ha denunciato per calunnie e ingiuria, perché, secondo l’agente, il papà del 22enne avrebbe chiesto “in maniera agitata e preoccupata” il perché di quell’occhio nero e dell’a rresto di suo figlio. Alex riferì a Repubblica, il giorno dopo l’a rresto di Emmanuel, che in caserma i vigili trattarono male lui e il figlio, dicendogli di andarsene e non fare domande. Allora, secondo la versione dell’agente che ha sporto denuncia, il padre del ragazzo prima di andarsene urlò “Ve la faccio pagare”.
Domani, venerdì, spiega Laguardia, cominceranno gli interrogatori degli agenti. Sia dei 4 arrestati che degli altri sei agenti ( Andrea Sinisi, Graziano Cicinato, Giorgio Albertini, Marco De Blasi, Stefania Spotti e Simona Fabbri). Chiusa la fase degli interrogatori si procederà con il rinvio a giudizio.
Il problema politico
Dopo la lunga notte di ieri, già difficile per la Giunta viste le dimissioni di Vittorio Guasti dal ruolo di capogruppo di maggioranza in consiglio, sono sempre più difficili anche le posizioni dell'assessore alla sicurezza Urbana, Costantino Monteverdi, che rischia le dimissioni. Il sindaco da tempo parla di un rimpasto, sta di fatto che dall'ottobre dello scorso anno la bufera ha coinvolto il corpo dei vigili urbani e il responsabile del settore, l'assessore alla sicurezza Monteverdi che continua a rimanere al suo posto nostante le richieste di dimissioni avanzate da minoranza, da settori della maggioranza e soprattutto dall'opinione pubblica.
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