Scoperto un sito dal quale era possibile scaricare video a pagamento.
Anche un segretario comunale, operatori di culto cattolico e un imam fra gli indagati.
UDINE - Maxi operazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine contro la pedopornografia in Rete: 98 le perquisizioni eseguite nei confronti di altrettanti indagati, in 37 province italiane. L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste e dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedofilia online presso il Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha permesso di scoprire un sito dal quale era possibile scaricare video pedopornografici a pagamento. Gli indagati risultano di età compresa tra i 26 e i 59 anni. Le attività di analisi tecnica dell'ingente materiale sequestrato permetteranno di ricostruire il volume di affari celato dietro le tracce informatiche incriminate.
«GLI INDAGATI RISPECCHIANO TUTTE LE CATEGORIE SOCIALI» - Novantotto le persone indagate, fra le quali un segretario comunale e alcuni operatori di culto cattolico e musulmano, due arrestate in provincia di Trento e una quantità enorme di materiale sequestrato: sono i dettagli dell'operazione «IWest». Gli indagati sono di età compresa tra i 26 e 59 anni «e rispecchiano - ha detto Romeo Tuliozzi, responsabile della Polposta di Udine - un po' tutte le categorie sociali: dai professionisti agli studenti, dagli operai agli impiegati fino agli operatori di culto, sia cattolici sia musulmani».
ITALIA-USA-BIELORUSSIA - Nell'operazione - cominciata agli inizi del 2007 - sono stati sequestrati 118 personal computer, 168 hard disk, 3.634 cd, 678 dvd, 579 videocassette e 49 pendriver. L'indagine è partita «monitorando» un sito Internet, per accedere al quale si doveva pagare 98 dollari, che pubblicizzava solamente materiale pedopornografico. Si è così potuto appurare che il server era negli Stati Uniti, mentre la società che gestiva il traffico era di Mink (Bielorussia). Contatti con il Dipartimento dell'Immigrazione Usa e con il Dipartimento per i crimini informatici di Minsk hanno permesso di debellare la banda. Nella capitale bielorussa, in particolare, sono stati sequestrati quattro milioni di dollari provento degli acquisti on-line di materiale pedopornografico.
che schifo!
ormai non si salva più nessuno o quasi