La scomparsa di Vittorio Foa
Giovane antifascista di Giustizia e libertà, nel 1935 venne arrestato e condannato a 15 anni
ROMA - È deceduto a Formia Vittorio Foa, 98 anni, giornalista, sindacalista e personaggio della sinistra italiana della resistenza e del dopoguerra. Foa nacque a Torino il 18 settembre 1910 da una famiglia ebraica per parte di padre. A 23 anni entrò nel movimento antifascista Giustizia e libertà, nel 1935 venne arrestato e condannato a 15 anni. Uscì dal carcere solo nel 1943, nel settembre entrò nel Partito d'azione (Pda) e per lo stesso partito fu rappresentante nel Comitato di liberazione nazionale (Cln).
IL PERCORSO POLITICO - Deputato nell'assemblea costituente per il Pda e nella II, III e IV legislatura per il Partito socialista. Nel 1948 iniziò il suo percorso di dirigente sindacale, prima nella Fiom poi nella Cgil. Nel 1964 fu tra coloro che lasciarono il Psi per fondare a sinistra il Psiup (Partito socialista italiano di unità proletaria) che nel '72 diede origine con altri al Pdup (Partito di unità proletaria), movimento che doveva indirizzare l'estrema sinistra italiana verso una prospettica «politica» e non «rivoluzionaria». Attraverso varie scissioni e ricomposizioni, nel 1975 nacquero le liste di Democrazia proletaria. All'inizio degli anni Ottanta, Foa iniziò ad allontanarsi dalla politica attiva, ma nel 1987 venne eletto senatore come indipendente nelle liste del Partito comunista. Fu favorevole alla trasformazione del Pci nel Pds e si schierò a favore della prima guerra del Golfo. In un'intevista al Messaggero del 13 agosto 2006, disse: «Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti e ai comunisti o filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni». Il 2 giugno 2005 sposò la sua compagna di tanti anni, Maria Teresa Tatò.
VELTRONI: «UNO DEI FIGLI MIGLIORI D'ITALIA» - «È un immenso dolore per noi, per il popolo italiano, è un immenso dolore per gli italiani che credono nei valori di democrazia e libertà, per l'Italia che lavora, per il sindacato», ha dichiarato il segregtario del Partito democratico Walter Veltroni. «È un dolore per me personalmente perché Vittorio Foa incarnava ai miei occhi il modello del militante della democrazia, un uomo con una meravigliosa storia di sofferenza, di lotta e di speranza, un uomo della sinistra e della democrazia, mosso da un ottimismo contagioso e da un elevatissimo disinteresse personale. Penso che tutto il Paese senta Vittorio Foa come uno dei suoi figli migliori».
Fonte: Corriere della Sera www.corriere.it
E' successo tre giorni fa, il 20 ottobre.. In questi giorni non ci sono stato, altrimenti avrei postato prima..
Che dire, scompare una personalità eccezionale, al di là del suo schieramento politico.. Una figura di grande carisma, unica..
Un punto di vista sempre coerente, uno dei Veri Padri della democrazia italiana..
Su Repubblica del 21 ottobre gli hanno dedicato la prima pagina e diversi articoli, conoscevo poco il percorso politico e non di questo grande uomo e ho avuto così modo di approfondire..
Veramente un grande, riposa in pace.